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Atletica, caso Alex Schwazer: pronto il ricorso per mandarlo alle Olimpiadi

DaOAsport

Aggiornato 23/02/2021 alle 10:57 GMT+1

ATLETICA - Il legale dell'atleta azzurro spiega all'AGI la strategia per portare il marciatore ai giochi di Tokyo: bisogna rivolgersi direttamente al CIO, "ente supremo che potrà verificare tutta questa incredibile situazione”.

Alex Schwazer, Atletica, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Se vogliamo vedere Alex Schwazer alle Olimpiadi bisogna fare presto. In un’intervista con l’AGI, Gerhard Brandstaetter, avvocato bolzanino che sin dal 2012 difende Alex Schwazer, parla della strategia difensiva che molto probabilmente verrà adottata nelle prossime settimane per non lasciare intentata la possibilità di partecipazione del suo assistito alle Olimpiadi di Tokyo 2020 che si terranno tra cinque mesi.
Se vogliamo guardare alla partecipazione di Alex alle Olimpiadi di Tokyo, bisognerà fare molto presto istanza al Comitato Olimpico Internazionale che è ente supremo così potrà verificare tutta questa incredibile situazione"

Il ricorso

“In questi giorni stiamo valutando la strada da percorrere, presenteremo ancora istanza alla Corte federale svizzera e anche alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo dove, però, i tempi si prospettano lunghi – ha aggiunto Brandstaetter –. Il Comitato Olimpico Internazionale è ente supremo e per questo chiederemo un suo intervento”.

Il ruolo della WADA

Dopo la presa di posizione dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada) che si è detta "inorridita” delle motivazioni del Gip Pelino, Brandstaetter dice, è "molto triste che la Wada perda la sua posizione di terzietà e che cerchi di attaccare un provvedimento della magistratura italiana anche perché l’Italia come Paese sostiene la Wada”. Il legale altoatesino ha aggiunto, è molto triste che mettano in discussione il provvedimento e, "quando dicono che si inorridiscono, sono io che mi inorridisco”.
Alex Schwazer, oggi 36enne, è stato campione olimpico della 50 km di marcia nel 2008 a Pechino; nel 2012 era stato trovato positivo ad un controllo antidoping per aver assunto, come lui ha confessato, eritropoietina.
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