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Ayomide Folorunso: "Sport lingua universale, crea le basi per far del bene"

Giulia Cicchinè

Aggiornato 01/03/2021 alle 15:25 GMT+1

ATLETICA - Nella giornata contro le discriminazioni la storia di Ayomide Folorunso mette in luce le problematiche che una ragazza di colore, e la sua famiglia, ha sovuto affrontare. Problemi che sono stati risolti anche grazie allo sport: "è un linguaggio universale"

Ayomide Folorunso

Credit Foto Getty Images

Facciamo un passo indietro con la memoria, andiamo i Giochi del Mediterraneo di Tarragona 2018. La foto di quattro ragazze abbracciate alla bandiera italiana ci ha fatto bene. Ha mostrato come il volto della Nazione possa cambiare e soprattutto debbae cambiare in questo esatto momento storico.
Lo hanno insegnato le nostre quattro ragazze, Raphaela Lukudo, Maria Benedicta Chigbolu, Libania Grenot and Ayomide Folorunso che non rappresentano nessun altro colore che non sia l’azzurro.
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Libania Grenot, Maria Chigbolu, Raphaela Lukudu e Ayomilde Folorunso

Credit Foto Instagram

La notizia è esplosa sui social media, qualcosa fuori da questo mondo. È stato un mix tra cose positive e negative. C’era tanta politica e tante chiacchiere sull’essere veramente italiani. Ma le cose cambiano. I soliti italiani bianchi, non sono più i soli ad essere italiani
Così racconta Ayomide Folorunso al Word Athletic in un’intervista a cura di Cathal Dennehy. Folorunso è arrivata in Italia cercando un futuro migliore, nata e cresciuta ad Abeokuta in Nigeria ha seguito sua mamma nel Belpaese che prima di lei era arrivata qui per mettere a frutto i suoi studi specialistici. Mamma Mariam aveva già avvertito sua figlia: "Sei diversa, non c’è modo di evitarlo". E la piccola Ayomide se n’è resa conto una volta arrivata in Italia, a Fidenza per la precisione. Ma ha cercato di far rompere le barriere
I giochi che facevo in Nigeria erano gli stessi che si facevano in Italia. Giocare era un altro modo per imparare la lingua e i gli altri bambini mi dicevano ‘Se Ayo gioca con la nostra squadra, vinceremo con gli altri’. Saltare, correre, lanciare, sono cose che capiscono tutti! Il gioco, lo sport è un linguaggio universale. È uno di quegli strumenti vitali che crea le basi per livelli di interazione più complicati
Pensare che molti immigrati nigeriani “usano” l’Italia solo come località transitoria per raggiungere la Francia o l’Inghilterra. Ma non la famiglia Folorunso. L’identità di Ayo, quindi, resta un mix di culture: "Ci sono persone che non vogliono il cambiamento, ma se anche non lo vogliono comunque avverrà. Ormai in Italia è assodato che ci siano persone diverse e che l’Italia stessa stia cambiando rispetto a come è sempre stata vista. Gli immigrati lavorano, non sono cattive persone. Sono persone, sono qualificate, hanno famiglie e fanno parte della trama della società. Anche se la lingua è diversa così come il colore della pelle, sono comunque italiani"
Folorunso dovrebbe partecipare ai Mondiali di Silesia nella 4x400 i prossimi 1-2 maggio.
Quando ero piccola mio padre mi diceva che stavo sprecando il mio tempo nello sport, che avrei dovuto studiare. Lo sport e lo studio non dovrebbero escludersi l’un l’altro. Se hai la spinta per essere il migliore, allora vuoi esserlo in ogni campo
Così Ayomide Folorunso, una studentessa che sogna di diventare una pediatra, oltre ad essere una delle punte della nostra nazionale: "Dovrebbe essere normale vedere Italiani diversi eccellere, non dovrebbe essere una sorpresa. Dio mi ha donato un buon cervello e non importa che io sia di colore se rispetto gli altri, indipendentemente dal fatto che siano bianchi, neri, cinesi, verdi o blu. È qualcosa che deve essere essere insegnato. Sono un simbolo di cross-contaminazione ed è un privilegio e un onore. Qualcosa di cui non posso che essere fiera"
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