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Alla scoperta di Claudio Stecchi, l'erede di Gibilisco finalmente al top dopo tremendi infortuni

Paolo Pegoraro

Aggiornato 28/02/2019 alle 22:58 GMT+1

C'è grande attesa per la performance del saltatore con l'asta agli Europei indoor di Glasgow 2019. Claudio Stecchi ha appena sfiorato il primato italiano di Gibilisco (che ha messo la sua esperienza al suo servizio) valicando quota 5.80, e finalmente sta ottenendo risultati notevoli dopo una serie infinita di infortuni.

Claudio Stecchi focus

Credit Foto Getty Images

Gli Europei indoor di atletica leggera di Glasgow in programma da domani venerdì primo marzo a domenica (diretta Eurosport ed Eurosport Player) sono il primo vero piatto forte di una stagione che si chiuderà con il botto dei Mondiali di Doha di fine settembre-inizio ottobre: l’Italia deve giocoforza riscattare la fallimentare edizione degli ultimi Europei indoor, dove il solo – solito ed eterno – Fabrizio Donato ci permise quantomeno di figurare nel medagliere della rassegna di Belgrado. C’è grande fermento in casa azzurra, e se la nostra prima punta è un ritrovato Gianmarco Tamberi, in assenza di Filippo Tortu il ruolo di secondo violino alle spalle di Gimbo spetta di tutto diritto al nuovo personaggio dell’atletica nostrana, Claudio Stecchi, saltatore con l’asta capace di superare quota 5.80 lo scorso week end a Clermont-Ferrand, a due soli centimetri dal record italiano indoor di Giuseppe Gibilisco. Andiamo a conoscere meglio il classe 1991 fiorentino, nativo di Bagno a Ripoli.

Maledetti infortuni

La progressione di Claudio Stecchi in questo primo scorcio di 2019 è stata impressionante, tanto da suscitare un interrogativo: come mai questa esplosione “tardiva” a 27 anni suonati? Il dubbio è presto dipanato: il ragazzo è stato bersagliato da una sterminata serie di infortuni dopo primi passi nel mondo dell’atletica da predestinato. Figlio d’arte – papà Gianni è stato tre volte campione italiano e oro ai Giochi del Mediterraneo – Claudio ha un passato da stellina del salto con l’asta azzurro, tanto da riuscire a borseggiare al numero uno di sempre in Italia, Giuseppe Gibilisco, il primato nazionale allievi all’aperto e quello juniores indoor grazie al 5.31 fatto registrare a Firenze nel 2010.
Quando si è laureato vicecampione mondiale in Canada (sempre nel 2010) un luminoso futuro sembrava stagliarsi al suo orizzonte, senonché la malasorte gli ha messo i bastoni tra le ruote: una serie di acciacchi di varia natura, ma soprattutto la rottura di entrambi i tendini d’Achille, destro nel 2015 e sinistro nel 2017, un infortunio quest’ultimo che pareva fatale per la sua carriera. Pareva, appunto, perché Claudio si è rimboccato le maniche e, forte di una straordinaria determinazione, è ritornato in carreggiata superando anche un fastidioso guaio muscolare al bicipite femorale della gamba sinistra nel 2018 per piazzare quest’inverno la tripletta da urlo 5.70-5.78-5.80 e presentarsi con serissime credenziali in Scozia.
  • La progressione di Stecchi
DATAMISURACITTA'
12/09/20185.67Linz
19/01/20195.70Nevers
12/02/20195.78Stettino
24/02/20195.80Clermont Ferrand

Il segreto del successo

Dietro all’impetuosa crescita di Stecchi ci sono le amorevoli cure del fidato allenatore Riccardo Calcini, coadiuvato da Enzo Brichese e dal consigliere d’eccezione Giuseppe Gibilisco, al suo seguito in Francia il giorno del 5.80. In passato Claudio ha partecipato anche ai raduni del “santone” Vitaly Petrov, già allenatore dello stesso Gibilisco e delle leggende Serhij Bubka e Yelena Isinbayeva. Il suo attuale quartier generale è a Castel Porziano, fortino ideale per costruire i suoi recenti successi. “È un bravo ragazzo, posato e tutto d’un pezzo; quando si mette un testa un obiettivo fa di tutto per perseguirlo. Finalmente sta bene e i risultati sono sotto gli occhi di tutti – ci ha confidato Andrea Giannini, commentatore tecnico di Eurosport per la rassegna di Glasgow nonché detentore della settima misura italiana all-time di salto con l’asta outdoor e attuale advisor Fidal – Claudio è peraltro un atleta-studioso visto che dopo la laurea magistrale in Giurisprudenza si è iscritto a Scienze Motorie".
  • Il salto a 5.80 con il sottofondo musicale di High Hopes dei Panic! At The Disco. Un caso?

Speranze di medaglia

Il 5.80 gli è valso la quinta prestazione europea indoor del 2019 e, considerando che gli “alieni” della specialità Lavillenie e Duplantis non saranno della partita in Scozia, quali reali speranze di medaglia possiamo covare? È ancora il nostro Giannini ad aiutarci a far chiarezza: "Sarà un'edizione particolare senza le due stelle e con tanti saltatori lontani dalla forma ideale; Claudio è tra i 5-6 migliori interpreti, replicare il 5.80 vorrebbe dire salire sul podio. Bisognerà prestare attenzione al campione in carica Lisek (5.93 a Clermont, nella stessa gara di Stecchi, ndr) al connazionale Wojciechowski, ma occhio anche al greco Karalis e all’outsider norvegese Guttormsen. In ogni caso anche, se non centrasse il podio e dovesse arrivare tra i primi 4/5, non sarebbe certo un fallimento, anzi. Sarà un bienno cruciale per lui, tra Europei, Mondiali e Tokyo 2020, si presenta ai nastri di partenza nel pieno della maturità".
picture

Claudio Stecchi è reduce dal 5.80, suo massimo in carriera, fatto segnare nell'appuntamento di Clermont Ferrand.

Credit Foto Getty Images

Gli appuntamenti da segnare col circoletto rosso in calendario sono quello di venerdì 1° marzo alle 20.00 (qualificazioni del salto con l’asta qualora i 14 atleti capaci di centrare il minimo non fossero ammessi direttamente alla finale) e di sabato 2 marzo alle 19.10 (finalissima), ambedue rigorosamente in diretta su Eurosport ed Eurosport Player, con un motivo in più per incollarsi a tv, computer o smartphone.
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