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Fabbri: "Crouser è più forte, ma mi motiva: sono pronto per Roma e Parigi a metterli tutti in fila"

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Pubblicato 09/05/2024 alle 12:04 GMT+2

ATLETICA - Il pesista azzurro è attualmete leader mondiale stagionale con la misura di 22.88 m, ma sa che lo statunitense ha prestazioni migliori. Averlo come avversario lo sprona a fare meglio, intanto si rammarica per il compagno di squadra Weir: "Mi dispiace di averlo oscurato, ma quel che stiamo facendo è soprattutto per noi". Su coach Dal Soglio: "Il suo attrezzo da allenamento è geniale".

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Leonardo Fabbri si appresta ad affrontare le gare che preparano gli Europei di Roma con una certezza. Il 22.88 lanciato una settimana fa a Modena lo rende il leader mondiale stagionale: nessuno per ora ha lanciato meglio di lui e le gare di getto del peso si preannunciano sempre più interessanti per il pubblico italiano. In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, il pesista azzurro racconta quali sono le sue sensazioni prima di questa lunga stagione agonistica.

L'allenamento e il rapporto con Weir

"Non mi aspettavo già una misura così - racconta - ma non è arrivata per caso: negli ultimi mesi sono molto maturato e i tre periodi di un mese trascorsi in Sudafrica da metà novembre con coach Paolo Dal Soglio e Zane Weir sono stati utilissimi".
A proposito di Weir, commenta in maniera molto delicata il fatto che il compagno di squadra, a Modena, ha lanciato "solo" 21.73: "Mi è dispiaciuto avergli fatto ombra. A parti inverse mi sarei un po' risentito, ma quel che stiamo facendo è soprattutto per noi".

Il rapporto con Dal Soglio

Il duro lavoro, dunque, paga e buona parte del merito è del tecnico: "A lui devo tanto, praticamente tutto. Paolo è un fenomeno, ogni giorno mi sorprende con qualcosa. Il suo progetto per l'attrezzo da allenamento è geniale: è un peso a matrioska, con otto sfere una nell'altra che vanno da 6 a 7,8 kg (il peso maschile è da 7.2 kg ndr) e sta cercando di brevettarlo. Walsh ha creato una linea sua, è simile, ma non all'altezza".
A proposito del peso come attrezzo, è ancora in sospeso la questione dei Mondiali indoor di Glasgow, dove non gli era stato consentito di lanciare con il suo personale per una presunta irregolarità: "Lo abbiamo stuccato per levigare la bozza che, a loro dire, lo rendeva irregolare. Assurdo! Per non correre rischi ne ho ordinati due nuovi dal Giappone: sono i migliori, in ghisa e non in acciaio e perfettamente calibrati, sembra che pesino un kg in meno. Solo che sono nuovi, sono molto lisci e quindi prima di portarli in gara vanno consumati in allenamento".

Arrivano le gare importanti

Nel frattempo arrivano altre gare: qual è l'obiettivo?
Vorrei rimanere costantemente sopra i 22 metri. Un altro misurone potrebbe essere destabilizzante, ma se arriverà... Posso senz'altro crescere ancora. Ryan Crouser, però, resta tanto più forte: vanta oltre 200 lanci oltre i 22 metri, io sette, tanti quanti ne ha lui oltre i 23. Mi motiva: ho la sua foto appesa in camera.
Nel mirino gli Europei di Roma 2024, in cui ovviamente Crouser non ci sarà, e poi i Giochi Olimpici di Parigi. Quali sono le aspettative? "Non vedo l'ora di gareggiare all'Olimpico, mi aspetto un'atmosfera calcistica. Sarà una grande occasione per tutto il movimento, con la possibiltà di far appassionare tanti bambini. Paolo, quando iniziammo a collaborare nel 2018, disse che l'obiettivo sarebbe stato Parigi 2024. A Tokyo, quando mancai la finale per 10 cm, gli promisi che in Francia li avrei messi tutti in fila. Beh, ci siamo".

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