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Bolt, Eaton, il cameraman e l'Italia... Il pagellone dei Mondiali di atletica di Pechino 2015

Paolo Pegoraro

Aggiornato 31/08/2015 alle 20:46 GMT+2

Dagli indimenticabili sigilli di Eaton e Bolt al disastro della spedizione azzurra. Il pagellone di Pechino 2015, tra risultati eccellenti e colossali figuracce. Riviviamo insieme il film dell'ultimo Mondiale di atletica leggera.

Usain Bolt ai Mondiali di Pechino 2015

Credit Foto AFP

Voto 10 a..."Superman" Ashton Eaton

Assegnare il dieci in pagelle (cum laude) al decathleta Ashton Eaton solo perché è stato l'unico a stabilire un nuovo record del mondo sarebbe alquanto riduttivo. C'è molto di più in ballo. Il 27enne nato a Portland e formatosi all'Università di Eugene (la Track City per eccellenza) è il prototipo dell'atleta perfetto e non a caso è stato ribattezzato dagli addetti ai lavori Superman. Un atleta che, lungi dall'essere creato in "laboratorio", ha fatto della sfida ai propri limiti una ragione di vita. Una ricerca continua, da condividere con la moglie Brianne Theisen-Eaton (medaglia d'argento a Pechino nell'eptathlon). Mostruosa la performance sui 400 piani, coperti in 45 secondi netti: un tempo che gli sarebbe valso la qualificazione in finale a Londra 2012 (e non parliamo di decathlon, ma di prova singola) e, per intenderci, è di 19 centesimi di secondo inferiore al primato italiano sulla distanza. La cartolina del suo Decathlon da record è la volata finale sui 1500 metri, quando, allo stremo delle forze e sospinto a gran voce dal Bird's Nest, produce l'ultimo sforzo per scendere sotto i 4'18 e ritoccare così il record del mondo. Missione compiuta per Supeman.
Eaton con il nuovo prototipo di maschera che aiuta a recuperare più velocemente
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Ashton Eaton - Pechino 2015

Credit Foto LaPresse

Sforzo sovrumano come quello della rivelazione sudafricana Wayde van Niekerk, splendida medaglia d'oro nei 400 metri piani grazie al record mondiale stagionale di 43''48: tanto da accusare un malore (fortunatamente senza conseguenze) dopo aver tagliato la linea del traguardo. Tra le memorabili performance di questi Mondiali figurano anche il lancio del giavellotto del kenyano Julius Yego a 92, 72 metri (terza miglior misura di sempre, migliore degli ultimi quattordici anni) e il prodigioso salto triplo dello statunitense Christian Taylor a 18.21 (a soli otto centimetri dal record del mondo di Jonathan Edwards). Voto 9 a van Niekerk, Yego e Taylor.

Voto 9 alla...Tripletta da leggenda di Bolt

Un Triplete leggendario quello realizzato da Usain Bolt, divenuto l'unico uomo al mondo ad aver messo al collo undici medaglie d'oro ai Mondiali. Nonché l'unico a realizzare tre triplette (100m/200m/4x100m). Al netto dei rilievi statistici, un Triplete da leggenda perché ottenuto a dispetto dei pronostici favorevoli a Justin Gatlin il grande reietto dell'atletica leggera presentatosi a Pechino accreditato dei migliori crono stagionali. Voto 5 a Gatlin, eterno secondo che si squaglia nei momenti topici. La vittoria di Bolt sui 100 metri è da Mind Games (per soli 13 millesimi di secondi di margine su Gatlin), disarmante invece la superiorità sui 200 metri e nel lanciato della 4x100m (gioia da condividere con Carter, Powell e Ashmeade). Ci eravamo illusi che ci potesse essere partita a Pechino, invece Bolt ha dimostrato una volta per tutte di non avere rivali al mondo. E di correre soltanto per riscrivere la storia e la statistica dell'atletica leggera. Simply the best.

Voto 8 alle...Regine Shelly-Ann e Dafne

L'una è la regina incontrastata dei 100 metri, l'altra ha dominato il mezzo giro di pista. Se la giamaicana delle "banlieu" di Kingston Fraser-Pryce ha conquistato il suo terzo oro mondiale sui 100 metri (nessuno come lei nella storia), la sprinter e multiplista di Utrecht Schippers è diventata la prima campionessa mondiale d'Olanda stampando il terzo miglior crono di sempre sui 200 metri (uno stellare 21.63). Prima atleta bianca a trionfare in un Mondiale nel mezzo giro di pista dopo la sprinter ucraina Anastasija Kapačinskaja a Parigi 2003. Nello scontro diretto sui 100 metri l'ha spuntata Shelly-Ann (splendido argento per la Schippers), purtroppo per lo spettacolo è mancata la rivincita sui 200 metri a causa della "diserzione" dalla giamaicana. Capitolo staffetta 4x100: Fraser-Pryce ha trascinato la squadra giamaicana all'oro, Schippers squalificata dopo l'arrivo con la squadra olandese per cambio irregolare (tra le sprinter Sedney e Samuel). Peccato, sarebbe stato record nazionale olandese a 42.32. A proposito di regine dello sprint, voto 8 all'olimpionica di Londra 2012 nei 200 Allyson Felix, che a Pechino ha conquistato la sua prima medaglia d'oro sulla distanza dei 400 metri piani. Momenti di gloria anche per la connazionale Tiana Bartoletta, oro nel salto in lungo femminile e record mondiale stagionale a 7.14.

Voto 7 a...Mo Farah e ai dominatori di Pechino

Infinito Mo Farah: quinta doppietta 5'000+10'000 tra Europei, Mondiali e Olimpiadi e settima vittoria di fila in una grande manifestazione internazionale tra le due distanze. L'atleta britannico di origine somale si è confermato l'Imperatore del mezzonfondo mondiale. Si era paventata un'alleanza tra kenyani alla vigilia per mandarlo fuori giri, si è tentato di "eliminarlo" fisicamente a suon di spintoni e chiodate in pista, ma non c'è stato nulla da fare: disarmante la superiorità del classe '83 nato a Mogadiscio. Mo Farah sta al mezzofondo tradizionale come il kenyano David Rudisha (Voto 7) sta al mezzofondo veloce: grande ritorno sugli 800 del campione olimpico di Londra 2012 e recordman della specialità dopo i chiaroscuri seguiti al trionfo olimpico. Conferme anche per il connazionale di Rudisha Ezekiel Kemboi, medaglia d'oro nei 3'000 siepi (Voto 7 al miglior siepista della storia dell'atletica).

Voto 6 alle...Passerelle degli staffettisti

Quanto di più kitsch si sia potuto vedere in uno stadio di atletica leggera, ovvero il famigerato rituale di presentazione delle squadre di staffetta prima di ogni finale. Una sorta di passerella tra pon pon e sventolio di bandiere manco fossimo proiettati in un manga giapponese. Tra l'imbarazzo di atleti per nulla a loro agio. Tutto abbastanza deprimente. Per fortuna ci sono loro, gli americani, che quando si tratta di fare spettacolo non sono secondi a nessuno. Sorvolando sulla simulazione di baseball della squadra maschile (Voto 5), assegniamo un 7 alle staffettiste statunitensi Richards.Ross, Hastings, Felix e McCorory: strepitosa la coreografia ispirata alla fortunata serie Charlie's Angels.

Voto 5 alla..Maledizione di Lavillenie

Ancora una volta AirLavillenie non riesce a colmare l'unica lacuna del suo palmares: il titolo mondiale. Fatali i tre errori a quota 5.90 per il campione olimpico, europeo nonché detentore del record mondiale in sala del salto con l'asta. Tre bronzi mondiali (Berlino 2009, Daegu 2011 e Pechino 2015) e un argento (Mosca 2013): l'appuntamento di Renaud Lavillenie con il metallo prezioso è ancora una volta da procrastinare. Ai Mondiali di Londra 2017?

Voto 4 al...Mezzofondista yemenita scalzo

È risaputo, l'atletica leggera è lo sport più democratico al mondo, accessibile ad atleti proveniente dai più remoti angoli del pianeta. Spesso dietro alcuni di loro si celano gli aneddoti più affascinanti. Come quello del sedicenne Abdullah Al Qwabani, mezzofondista yemenita che adora correre a piedi nudi. Il ragazzino che ha iniziato a correre soltanto nel 2014 si è piazzato all'ultimo posto della sua batteria dei 5000 metri (quella dell'idolo Mo Farah) con personale di 16:02.55. Nonostante il distacco abissale dagli altri atleti il pubblico di Pechino lo ha adottato accompagnando a suon di applausi e boati il suo arrivo. "La gente è stata stupenda, Spero di tornare. Posso correre più veloce, lo so.". Ecco, magari la prossima volta con un paio di scarpe chiodate ai piedi, così eviterebbe di zompettare in mezzo al gruppo a causa dei pestoni ricevuti. Dopo Abebe Bikila (leggendario atleta etiope che vinse la Maratona dei Giochi Roma nel 1960 correndo l'intera distanza senza scarpe ai piedi) nessun altro può più correre a piedi nudi. Voto 4 all'atto di lesa maestà.

Voto 3 all'...Esultanza precoce della Huddle

Mai esultare prima della linea del traguardo, impone una regola non scritta dello sport intero. Non la segue la mezzofondista statunitense Molly Huddle, che alza le braccia prima di varcare la tanto agognata linea e si fa così soffiare la medaglia di bronzo dalla connazionale Emily Infeld. Per soli nove centesimi secondo dopo un'immane fatica lunga quasi 32 minuti. La Huddle proprio non si era accorta che la compagna di nazionale stava rinvenendo su di lei. Urge una "controllatina" agli specchietti retrovisori. Voto 3, in tema di manifestazioni di gioia premature, anche all'australiana Michelle Jenneke e al "nostro" Gianmarco Tamberi. Per la serie "Molto rumore per nulla": il balletto dell'ostacolista Aussie Jenneke ha preceduto un 100 a ostacoli a dir poco deludente, la richiesta di "clap" e le smodate esultanze dell'altista azzurro Tamberi a misure modeste gli si sono inevitabilmente ritorte contro al momento dell'eliminazione in finale a 2.29.

Voto 2 al...Cambio Gay-Rodgers

Sulla carta la staffetta 4x100 maschile statunitense (2°, 3°, 5° e 6° della finale dei 100m) era lo squadrone da battere. Sulla carta. Il disastoso passaggio del testimone tra Tyson Gay e Mike Rodgers - avvenuto oltre la zona di cambio - ha invece estromesso la squadra a stelle e strisce dai giochi. Ennesimo "frittatone" di Team U.S.A. a un Mondiale: prima di Pechino squalifiche anche a Goteborg 1995, Atene 1997, Edmonton 2011, Helsinki 2005, Berlino 2009 e Daegu 2011. Specialisti in fallimenti.

Voto 1 al...Cameraman che ha messo ko Bolt

Un intervento da cartellino rosso diretto che ha rischiato di azzoppare Bolt in vista della staffetta finale. Voto zero all'abilità di guida del segway mostrata dall'operatore della tv cinese Tao Song. Non osiamo immaginare cosa sarebbe capitato al cameraman cinese se Usain Bolt si fosse realmente infortunato dopo il frontale. Tutto è bene quel che finisce bene e noi diamo un bel 10...alle scuse in mondovisione di Tao (con tanto di braccialetto donato al campione) a margine della premiazione di Usain Bolt.

Voto 0 al...Mondiale dell'Italia

Associazione automatica e scontata. Zero come le medaglie ottenute dalla spedizione azzurro a Pechino 2015. Semplicemente, il peggior Mondiale della storia delll'atletica leggera italiana come peraltro ribadito dallo stesso presidente della Fidal Alfio Giomi, Zero medaglie, quattro soli finalisti, dodici eliminazioni su quindici al primo turno, undici miseri punticini nel tabellone dei piazzamenti. Frutto di un quarto (Ruggero Pertile), un quinto (Antonella Palmisano) e due ottavi posti (Daniele Meucci e Gianmarco Tamberi). A un solo anno di distanza dalle Olimpiadi di Rio, abbiamo toccato il fondo. (Tragi)Commedia all'Italiana. Dal "serio" al "profano": voto 0 alla tenuta alcolica di Pawel Fajdek, che vende la medaglia d'oro conquistata nel lancio del martello maschile per pagare il taxi dopo sbronza colossale.
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