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Gianmarco Tamberi, Massimo Stano e la 4x100 maschile: serata speciale per l'Italia

DaOAsport

Pubblicato 04/10/2019 alle 11:42 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Gianmarco Tamberi, Atletica, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il venerdì degli italiani. Questo pomeriggio a Doha saranno impegnati 11 azzurri (8 in due staffette) ai Mondiali di Atletica Leggera. Dopo il bronzo di domenica scorsa di Eleonora Giorgi nella 50 km di marcia, l’Italia spera di rimpolpare il bottino di medaglie. Gianmarco Tamberi e Massimo Stano hanno le carte in regola per andare a caccia della medaglia rispettivamente nel salto in alto e nella 20 km di marcia mentre c’è attesa per il debutto della staffetta 4x100 con l’Italia nelle mani di Filippo Tortu e a caccia di un posto in finale che varrebbe il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020.

Ore 19.15: Gianmarco Tamberi (finale salto in alto)

Gianmarco Tamberi si gioca il tutto per tutto nella Finale del salto in alto ai Mondiali 2019 di atletica leggera, è pronto a tirare fuori gli attributi come ha ripetuto più volte dopo il turno di qualificazione (superato con 2.29 al terzo tentativo, suo stagionale all’aperto) e vuole battagliare colpo su colpo per raggiungere l’obiettivo più importante dell’anno: il Campione d’Europa indoor non è riuscito a prepararsi al meglio per questa rassegna iridata, ci è arrivato in corsa con tanti acciacchi ma è parso in buona forma durante il turno eliminatorio e questa sera (a partire dalle ore 19.15) proverà a fare saltare il banco. Il capitano vuole regalare la magia all’Italia e regalare il secondo podio dell’evento dopo il bronzo di Eleonora Giorgi nella 50 km di marcia.
Tamberi è un uomo da grandi eventi come testimoniano i trionfi ai Mondiali Indoor e agli Europei in entrambe le versioni: ora è arrivato il momento di piazzare un sigillo anche nella rassegna iridata all’aperto, in condizioni di forma ideali sarebbe il grande favorito della vigilia mentre oggi si presenterà come il grande outsider con la licenza di colpire. Il 27enne marchigiano si è spinto fino a 2.32 indoor in questa stagione proprio in occasione del trionfo continentale ma vanta un personale all’aperto di 2.39, il record nazionale datato 2016 prima dell’infortunio che gli impedì di partecipare alle Olimpiadi di Rio. Il marchigiano se la vedrà con una serie di avversari quotati tra cui spiccano il bielorusso Maksim Nedasekau (2.35 in stagione per il vice campione europeo che ha firmato la miglior prestazione mondiale dell’anno), il qatariano Mutaz Essa Barshim (è il Campione del Mondo uscente ma rientra da un lungo infortunio, in qualifica è parso brillante e potrà contare sul sostegno del suo pubblico senza dimenticarsi che vanta un personale di 2.43) e i russi Mikhail Akimenko e Ilya Ivanyuk (2.33 in stagione per entrambi). Possibili outsider il cinese Yu Wang (2.34 indoor nel 2019) e il canadese Michael Mason.

Ore 20.05 batterie 4x100 maschile, caccia alla finale

“Diventare la più forte 4×100 di sempre”. Non si nasconde di certo dietro a un dito Filippo Di Mulo, il responsabile della velocità azzurro, alla vigilia della gara mondiale della staffetta veloce. Del resto parlano i numeri: due dei primi dieci specialisti dei 100 metri, un semifinalista nei 200, condizioni fisiche permettendo: poche squadre al mondo possono contare sulla qualità di un’Italia che può puntare in alto anche se il podio probabilmente è una mission impossible.
Gli azzurri, qualora siano tutti in condizione, possono puntare prima di tutto al record italiano, che hanno già sfiorato in semifinale a Yokohama a maggio nel mondiale dedicato solo alle staffette. Tortu sta attraversando un vero e proprio magic moment, dopo aver chiuso settimo al mondo nei 100, unico bianco in finale e aver riportato l’azzurro nel momento più importante del Mondiale a 32 anni dall’exploit di Pavoni. Jacobs con il 10″07 fatto vedere in batteria, seguito poi dal 10″20 della semifinale non sarà al massimo della forma ma garantisce sempre una certa qualità ed ha una settimana di lavoro in più nel motore. Questi sono gli atleti su cui si fondano le speranze prima di tutto di finale ma poi anche sicuramente di qualcosa in più della squadra azzurra. Il punto interrogativo riguarda Eseosa Desalu, semifinalista nei 100 ma alle prese con un fastidio al retto femorale che mette in dubbio la sua presenza che sarebbe molto importante in termini di qualità. Problemi fisici che non mollano anche il possibile quarto uomo della staffetta, Davide Manenti che sembra comunque essere arrivato in forma al momento giusto. Non basta mettere assieme i tempi per fare una grande staffetta e la speranza è che i meccanismi funzionino al meglio: di sicuro c’è tanta voglia di riscattare gli errori di Yokohama che causarono il ritiro della squadra italiana. Sono pronti in caso di necessità Infantino (che non è piaciuto sui 200) Cattaneo e Rigali.
Gli Stati Uniti partono per forza (con l’oro e l’argento dei 100 e l’oro dei 200) super favoriti ma la staffetta veloce non sempre ha regalato soddisfazioni alle squadra a stelle e strisce. Rodgers, Gatlin, Coleman e Lyles, in ogni caso, puntano dritto all’oro. A giocarsela per il secondo posto, se gli Usa non concedono regali, saranno il Canada, il Brasile e una Giamaica un po’ appannata, le forti squadre asiatiche Giappone e Cina, e dall’Europa: Gran Bretagna, Olanda e, magari, la nostra Italia.

Ore 22.30 Massimo Stano (20 km maschile)

una della gare più aperte e incerte dei Mondiali 2019 di atletica leggera. Si torna a competere per le strade di Doha, sotto i riflettori e nel cuore della notte locale (si arriverà attorno alle ore 01.00 della capitale del Qatar) e ci sono diversi fattori ambientali da tenere in considerazione come il grande caldo (già visto durante la Maratona femminile e le due 50 km) e l’umidità che metteranno a durissima prova tutti gli atleti. L’Italia può giocarsi qualcosa di importante con Massimo Stano, bronzo nella Coppa del Mondo 2018 e quarto agli Europei dello scorso anno, che si presenta forte del record nazionale stampato a giugno in quel di La Coruna (1h17:45). Il 27enne pugliese si è allenato a puntino per questa rassegna iridata, il primato italiano lo ha galvanizzato e gli ha dato la prova che può giocarsela alla pari con tutti i big del tacco e punta: la medaglia è un concreto obiettivo dell’allievo di Patrizio Parcesepe, sempre capace di mettere in mostra uno stile impeccabile in grado di fare la differenza in ogni frangente della gara.
L’azzurro punta a un podio assolutamente possibile ma la concorrenza sarà davvero spietata capeggiata in particolar modo dai giapponesi Toshikazu Yamanishi (vincitore a Nomi in 1h17:15) e Koki Ikeda (vincitore lo scorso anno in Coppa Europa, 1h17:25 di stagionale per il trionfatore delle Universiadi di Napoli). Il 29enne svedese Perseus Karlstrom ha vinto tre gare quest’anno (tra cui la Coppa Europa) e sarà sicuramente un avversario importante considerando anche quanto fatto a La Coruna (1h18:07 dietro a Stano). Da tenere in forte considerazione il tedesco Christopher Linke (ma il Campione Olimpico non ha brillaato in stagione), gli spagnoli Alvaro Martin e Diego Garcia Carrera, il russo Vasiliy Mizinov (bronzo agli Europei 2018) e i cinesi Cai Zelin (argento olimpico) e Wang Kaihua.
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