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Tortu: "Ho vissuto l'emozione più bella, inizierò la stagione olimpica con un'altra consapevolezza"

DaLaPresse.it

Pubblicato 29/09/2019 alle 19:45 GMT+2

Filippo Tortu, che sabato ha disputato la finale dei 100 metri ai Mondiali di Doha, piazzandosi al settimo posto, racconta la sua gioia alla Fidal.

Filippo Tortu - 2019

Credit Foto Imago

La finale era l'obiettivo dell’anno, l’ho centrato. Devo solo continuare a stare tranquillo e lavorare come ho sempre fatto, non devo pensare di aver raggiunto l’obiettivo di una carriera. Dopo l'arrivo della semifinale ho pensato a non esultare, a stare rilassato, ma invece quando ho saputo di essere qualificato non ho mai esultato così tanto per una gara. Sono letteralmente impazzito di gioia, forse l’emozione più bella, anche più del record dell’anno scorso, per me ha molto più valore questa finale rispetto al 9.99 del primato italiano
Queste sul sito della Fidal le parole, il giorno dopo, di Filippo Tortu, che sabato ha disputato la finale dei 100 metri ai Mondiali di Doha, piazzandosi al settimo posto.
Inizierò la stagione delle Olimpiadi con una consapevolezza diversa. Andrà fatta una scelta tra 100 e 200 metri, ci eravamo detti di affrontarla dopo il Mondiale, ma gli obiettivi di un anno fa sono uguali a quelli di oggi e di domani, vivo l’atletica come l’ho sempre vissuta. Forse gli avversari mi guarderanno con occhi diversi, perché gareggiare con loro stavolta in finale ai Mondiali era diverso: mi sentivo non uno di loro, ma se mi trovavo lì un motivo c’era. Alla fine, è mancato solo il minimo olimpico di 10.05 che non è comunque semplice, sarebbe stato un pensiero in meno per l’anno prossimo
Prima della finale, non c’è mai stato in vita mia un riscaldamento con così tanta voglia di andare dietro i blocchi, ma non per dire solo di essere una comparsa, ma di fare qualcosa in più. Nella mia testa c’era l’idea di una medaglia, poi era impensabile e la pista lo ha dimostrato, ma nel riscaldamento pensavo a quello. È stato piacevole trovare il tifo di tutti, anche di Gimbo Tamberi, gli avevo detto di non venire e di pensare più alla sua gara, ma non ce l’ha fatta, è stato veramente toccante. La partita a scopone è una scaramanzia, lo è diventata quest’anno, ma lo facevo già dal 2016 perché mi ero ritrovato con le carte nello zaino. Tra semifinale e finale, giocavo ma pensavo ad altro, infatti ho perso
Riportare l’Italia nei migliori otto al mondo mi riempie di orgoglio, rappresenta molto il movimento della velocità italiana che sta crescendo tantissimo. Nella staffetta, speriamo di arrivare in finale. Sarà difficilissimo ma a un Mondiale niente è semplice, nella 4x100 c’è un livello alto e una buona chimica tra noi, riusciamo a tirare fuori il meglio l’uno dall’altro. Facevo parte del gruppo nel 2016 e avevamo sfiorato la qualificazione olimpica, ho molta voglia di riscattarmi. Ha portato bene fare un esame all’università prima di partire per la trasferta. Mi prenderò due settimane di pausa, vorrei andare in Argentina a vedere il 'superclasico' Boca-River che è un sogno che ho da quando ero piccolo
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