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Europei, il presidente federale Mei: "Jacobs voleva correre la 4x100, nessuna lite col suo allenatore"

Davide Fumagalli

Pubblicato 21/08/2022 alle 13:25 GMT+2

ATLETICA, EUROPEI - Tracciando un bilancio dell'esperienza a Monaco, il presidente della Federazione Stefano Mei parla di Jacobs e della sua assenza nella staffetta 4x100: "Il suo allenatore era un po' più perplesso, Marcell era disponibile ma poi ha dovuto rinunciare. tornassimo indietro faremmo forse qualcosa di diverso. Ma è andata così".

Marcell Jacobs, Mondiali atletica 2022

Credit Foto Getty Images

Nel giorno in cui si chiudono gli Europei 2022 a Monaco di Baviera, è tempo di bilanci per l'atletica leggera italiana e a parlare è il presidente federale Stefano Mei. Il focus riguarda Marcell Jacobs, medaglia d'oro sui 100 metri ma poi costretto a rinunciare a correre la staffetta 4x100 per uno dei tanti guai fisici che lo sta martoriando da svariati mesi, una staffetta ammessa e poi squalificata dalla finale europea per il ricorso della Turchia. "Marcell Jacobs voleva correre la staffetta ma quando è andato in pista ha riavvertito un dolore al polpaccio, in un punto diverso da quello della finale dei 100", ha detto Mei.
Il presidente ha ricostruito la situazione: "Marcell voleva correre, il suo allenatore era un po' perplesso, avrebbe preferito tutelarlo. Gli è stato chiesto di entrare in pista perché c'era la possibilità di non accedere in finale senza di lui. Sicuramente abbiamo sbagliato, ma le cose si sanno sempre dopo quando fai certe scelte. Tornando indietro faremo altre scelte, sicuramente è stato fatto un errore, ma ormai è andata così. Ho voluto io un confronto con lui e il suo allenatore per capire quale fosse la situazione: assolutamente non c’è' stata alcuna lite né alterco".
Dopo il ritiro al Mondiale di Eugene, Jacobs ha stretto i denti a Monaco e ha vinto, in ogni caso Mei da ex atleta comprende lo stato d'animo del campione olimpico di Tokyo: "Jacobs ha avuto il coraggio di andare a Eugene ma si è dovuto fermare, poi ha avuto il coraggio di venire qui e ha vinto l'oro. Nella vita di un atleta succedono queste cose, ed è normale che un allenatore voglia preservare l’Integrità del suo atleta, e che l'atleta pensi di voler correre. Ma io stesso, prima dei Mondiali e di questi Europei, a Marcell avevo detto 'se non te la senti non correre'. Sono stato atleta, so cosa vuol dire".
Infine una battuta del dt azzurro, La Torre: "Faremo le analisi di cosa è andato e cosa non è andato. Oltre alle punte, volevamo verificare la squadra: l'eredità di Tokyo non è svanita, è stata consolidata. Ora questa è la rampa di lancio per il prossimo biennio, fino a Parigi 2024".
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Jacobs, un 2022 da incubo: dal virus di Nairobi al forfait a Eugene

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