Atletica - Gianmarco Tamberi: "L'Olimpiade di Parigi è una dolce ossessione. Portabandiera? Sarebbe un sogno"

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Pubblicato 09/01/2024 alle 16:53 GMT+1

ATLETICA - Gianmarco Tamberi ha iniziato da poche ore la stagione che culminerà con l’Olimpiade di Parigi. Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport dal ritiro di Potchefstroom. "Punto tutto sulla doppietta olimpica: nessuno, nell’alto, l’ha mai centrata. Sarebbe grandiosa".

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Gianmarco Tamberi ha iniziato da poche ore la stagione che culminerà con l’Olimpiade di Parigi. Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport dal ritiro di Potchefstroom: "Qua ci sono le condizioni ideali per me. Intanto c’è solo un’ora di differenza rispetto all’Italia: significa guadagnare una settimana di lavoro all’arrivo e una al ritorno. Poi la logistica: dal confortevole residence dove si fa base alla struttura universitaria che ospita gli allenamenti ci sono 5 minuti d’auto. Pedana e palestra sono di qualità. E c’è una meravigliosa pista in soffice erba, adattissima alle mie esigenze. Fa caldo, tra i 28 e i 33 gradi"
Ci sono atleti da tutto il mondo, ma gli spazi non mancano. Ho già incontrato il mezzofondista scozzese Wightman, quello che ha battuto Ingebrigtsen a Eugene 2022, l’ostacolista turco Copello e il giavellottista indiano Chopra, olimpionico e iridato. E altri tre italiani: i mezzofondisti Barontini, Tecuceanu e Arese. Io sono con il mio allenatore Giulio Ciotti, il preparatore atletico Michele Polloni, il fisioterapista Andrea Battisti, il video analyst Silvano Chesani ed Eugenio Meloni, allievo di Giulio a Rimini (29enne da 2.21 nel 2017, ndr) che mi fa un po’ da sparring partner. Poi c’è mia moglie Chiara: ora, col fratello, è a un safari al Kruger Park, cosa che io, in tanti anni, non ho mai fatto... Trascorrerà qui una settimana".

La condizione fisica

"Certi acciacchi sono cronici. L’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro, della gamba di stacco, si fa sentire. Si tratta di conviverci al meglio, prestando attenzione a tutto. L’alto livello sollecita, io spingo sempre al massimo. Mi curo con antidolorifici, antinfiammatori e, all’occorrenza, qualche infiltrazione: nel 2023 ne ho fatte in marzo, luglio e dicembre. E con uno straordinario staff sanitario che s’è allargato al dottor Francesco Crosetti, a Terni, e al fisioterapista Enrico Zanti".
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L'esordio

"Intanto tra marzo e aprile affronterò due cicli di una dozzina di giorni a Tenerife, dove lo scorso anno sono stato molto bene: la lontananza dalle abitudini stimola. Circa l’esordio, lo immagino 7-10 giorni prima degli Europei, a fine maggio, per non arrivare all’Olimpico completamente a digiuno di sensazioni agonistiche. Punto tutto sulla doppietta olimpica: nessuno, nell’alto, l’ha mai centrata. Sarebbe grandiosa".

Parigi come ossessione

"Ho sparpagliato la Tour Eiffel ovunque. Ne ho la casa piena: una lampada con la sua forma, miniature, adesivi in ogni angolo che mi ritraggono mentre ci corro sotto. L’ho costruita con il Lego e ne tengo una vicina alla vasca della crioterapia. È lo sfondo del mio cellulare e la foto profilo di Whatsapp. Più ne ho, più penso all’obiettivo e resto concentrato. Nessun consiglio motivazionale, è una cosa mia e mi piace tanto".
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Capitolo portabandiera

"È un sogno enorme. Ho fatto quel che potevo per realizzarlo, ora non dipende da me. Accetterò ogni scelta. Ho massima fiducia in chi ne sarà il responsabile, Giovanni Malagò. Mi ha sempre messo nelle condizioni migliori: gli sono grato a prescindere. Chi meriterebbe? Indico due nomi per tutti, tenendo conto della totalità della loro carriera e senza pronunciarmi sulla scelta femminile: Gregorio Paltrinieri e Filippo Ganna. Marcell Jacobs? Ha fatto un’impresa pazzesca che gli auguro con tutto il cuore di replicare a Parigi. In tal caso, a Los Angeles 2028 sarà sicuramente la scelta più giusta, ora forse è presto".

Quante medaglie a Parigi?

"Supereremo le 40 medaglie di Tokyo, anche se per l’atletica sarà complicato ripetere i cinque ori di tre anni fa. Abbiamo però una squadra fortissima. Ho sentito Fabbri pochi giorni fa: lui e Weir sono una coppia eccezionale. Ho mandato un messaggio a Sibilio, ho visto Furlani a Formia, ho parlato con Sottile. Ho scritto anche a Jacobs e non mi ha ancora risposto...".
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