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Basket, Danilo Gallinari: "Ripenso ancora al finale di Italia-Francia, ma questa squadra ha un futuro"

DaOAsport

Pubblicato 20/08/2021 alle 13:41 GMT+2

BASKET - Danilo Gallinari si gode le meritate vacanze dopo una lunghissima stagione nella NBA con i suoi Atlanta Hawks, conclusa con la sconfitta in Gara-6 contro i Milwaukee Bucks nella finale della Eastern Conference, e una bella cavalcata con la Nazionale italiana ai Giochi Olimpici di Tokyo.

Danilo Gallinari

Credit Foto Getty Images

Danilo Gallinari si gode le meritate vacanze dopo una lunghissima stagione nella NBA con i suoi Atlanta Hawks, conclusa con la sconfitta in Gara-6 contro i Milwaukee Bucks nella finale della Eastern Conference, e una bella cavalcata con la Nazionale italiana ai Giochi Olimpici di Tokyo. Per il "Gallo", da pochi mesi diventato anche padre, è il momento ideale per staccare un po’ la spina, concentrarsi sulla famiglia e pensare alle prossime sfide che si presenteranno nei prossimi mesi.
Siamo arrivati talmente vicini alla vittoria, davvero ad un passo dalla rimonta, non c’è dubbio che l’amarezza resti.
Come spiega in una lunga intervista al Corriere della Sera, tuttavia, il trentatreenne nativo di Sant’Angelo Lodigiano, non riesce ancora a togliersi dalla mente gli ultimi possessi di Italia-Francia, quarto di finale dell’Olimpiade nipponica: "Siamo arrivati talmente vicini alla vittoria, davvero ad un passo dalla rimonta, non c’è dubbio che l’amarezza resti. Ma non possiamo rimproverarci nulla, abbiamo lottato, combattuto fino all’ultimo". L’avventura sotto i Cinque Cerchi è da spiegare anche a chi non c’era, come Gigi Datome e Marco Belinelli: "Una esperienza memorabile, una opportunità unica che sono convinto potranno vivere insieme, ancora, quando si ripresenterà. Questa squadra, ribadisco, il gruppo, ha un futuro. Avremo altre sfide da vivere, vincere e raccontare".

Su Awudu Abass

"L’ho chiamato quando ero ad Atlanta comprendendo il suo grande dispiacere. Gli ho parlato anche dopo, ringraziandolo, perché se ero arrivato a Tokyo lo dovevo anche a lui, oltre che a Sacchetti che mi ha convocato. Un colloquio sereno, ho voluto farlo di persona, era giusto che gli parlassi".

Sul CT Meo Sacchetti

"È diretto, trasparente, ti spiega le cose. Credo sia stato difficile anche per lui chiamarmi e non convocare Abass. Ci si può parlare tranquillamente, esprimersi, quando i risultati arrivano è merito della squadra, ma anche di chi la guida. Bravissimo a creare il gruppo, il complesso, la squadra, a farci credere nel sogno".

I momenti dell'Olimpiade

"Il primo oro di Vito Dell’Acqua nel taekwondo è stato una festa per tutti noi. Al suo ritorno lo abbiamo accerchiato in ascensore. Poi i trionfi di Jacobs e Tamberi. Gimbo è un amico. Pajola, Tonut, Ricci e io lo abbiamo atteso fino alle 3:30 di notte per una grande festa. Che emozione".

Ancora NBA

"Significa giocare e competere contro i giocatori più forti a livello internazionale. È una sfida che si rinnova ogni giorno, ogni anno. A livello personale, pensare che ci gioco da 13 stagioni, quando la media in realtà è di 5, è una soddisfazione. Con Atlanta abbiamo scioccato la NBA, siamo stati la sorpresa, arrivando vicini al titolo. Se vinceremo? Io ci credo, è la mia sfida, è chiaro però che è sempre più difficile".

Ritorno in Europa?

"Ci penso sì, pero non me ne pento. Certo, mi viene in mente la mia Milano, l’Olimpia, guardo i trofei di papà Vittorio, immagino quanto avrei vinto in Italia e in Europa con la squadra che amo, è anche questo un sogno… Tornare? Sarebbe la chiusura di un cerchio ma, per ora, non è il momento anche se mio padre non vedrebbe l’ora, anche se non me lo dice".
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