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Basket: Milano supera il primo esame, difesa e Delaney già promossi

Davide Fumagalli

Aggiornato 19/09/2020 alle 11:37 GMT+2

L'AX Armani Exchange conquista la finale di Eurosport Supercoppa grazie all'ottima prova nella propria metà campo contro Venezia, tenuta a 67 punti, soprattutto l'arma per conservare il grande vantaggio accumulato nel primo tempo (43-23). Anche Messina lo evidenzia: "La difesa che quest'anno vorremmo fosse una nostra caratteristica". E poi Delaney, già leader e autore di canestri importanti.

Malcolm Delaney, AX Armani Exchange Milano 2020-21

Credit Foto Getty Images

Negli Stati Uniti si usa spesso l'espressione "l'attacco vende i biglietti, la difesa vince le partite (o i titoli)". Ecco, l'Olimpia Milano 2020-21 di Ettore Messina rispecchia questo adagio, almeno nella semifinale di Eurosport Supercoppa 2020 di Bologna vinta 76-67 contro l'Umana Reyer Venezia: dopo un primo tempo stellare, da 43 punti fatti e 23 subiti, l'AX Armani Exchange è stata meno brillante nella fase offensiva, ma l'ottimo lavoro fatto nella propria metà campo ha permesso di mantenere sempre un margine rassicurante e di superare così il primo esame della stagione, centrando l'accesso alla finale contro la Segafredo Virtus.

Difesa promossa anche da Messina

Finora nella fase a gironi, e poi nel torneo di Eurolega a Kaunas, a spiccare era sempre stato l'attacco atomico dell'Olimpia, mai sotto i 79 punti (contro l'Alba Berlino) e tre volte sopra quota 100 (due con Cantù, una con Varese). Contro Venezia si è fermato a 76 punti, il minimo di questo precampionato, un numero inaspettato visti i 43 punti del primo tempo. Però come detto la difesa ha tenuto molto bene, ha propiziato 14 palle recuperate, forzato alcune delle 18 perse agli avversari, e ha tenuto la Reyer a 5 su 20 da tre (0 su 10 nel primo tempo).
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Supercoppa: Milano domina in difesa, Hines schiaccia in contropiede

Questo ha certamente soddisfatto Ettore Messina: "Sono molto contento, direi che abbiamo giocato un primo tempo di alto livello, poi nel secondo ci è venuto un po’ il braccino corto, come succede qualche volta ai tennisti, ma la difesa, la difesa che quest’anno vorremmo fosse una nostra caratteristica, ci ha permesso di conservare sempre un buon margine di vantaggio, quasi sempre in doppia cifra. Per cui sono contento, adesso abbiamo un’altra partita, una finale, che proveremo a interpretare nel modo giusto".
Una difesa che, pur senza Leday, Shields e Roll, tenuti fuori contro l'Umana Reyer, può sempre contare sulla mobilità e le braccia lunghe di esterni come Punter e Delaney (4 rubate a testa), sull'intimidazione di Tarczewski al ferro, sulla duttilità di Brooks, Micov e Datome, e soprattutto sulla leadership di Kyle Hines, il faro che illumina i compagni e li telecomanda, senza dimenticare che lui stesso è protagonista tenendo gli esterni avversari sui cambi. Questa organizzazione, questa pressione costante, questi raddoppi, dimostrano che Messina sta lavorando tantissimo sulla difesa e già i frutti si vedono, perchè il +20 dei primi 20' contro Venezia sono tanto merito del lavoro nella propria metà campo.

Attacco a corrente alternata, ma c'è Delaney

Come detto è stata una Milano a due facce contro Venezia dal punto di vista offensivo: 43 punti nel primo tempo, "solo" 33 nella ripresa. Vero che è cresciuta la Reyer, sia come convinzione, sia in termini di percentuali, ma l'Olimpia ha smesso di eseguire in maniera fluida e non ha avuto quelle situazioni di transizione e di contropiede che invece ha trovato prima dell'intervallo. L'AX Armani Exchange ha tirato male da tre, 5 su 21, arrivando ad un certo punto a 9 errori consecutivi nella ripresa, non è stata troppo precisa nemmeno da due (47%) e si è in parte salvata coi tiri liberi, 27 su 37.
Ecco, i 37 tentativi hanno fatto storcere il naso a Walter De Raffaele, considerato che la Reyer ne ha tirati praticamente la metà, 18. Aldilà di questo Milano deve trovare qualche soluzione in più agli isolamenti di Delaney e Punter, piuttosto che di Micov e Datome con la palla in post basso. Serve più movimento di palla, situazioni che coinvolgano più giocatori e creare vantaggi sfruttando ottimi bloccanti sul pick and roll come sono Tarczewski e Hines, con le rispettive caratteristiche.
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Supercoppa: Delaney fa il "cameriere" allo scadere del primo quarto

Percentuali a parte, ancora una volta sono emersi il carisma e la leadership di Malcolm Delaney. Vero i 19 punti, top scorer del match, vero i 4 recuperi e i 6 assist, altrettanto vero l'8 su 10 ai liberi: quello che spicca dell'ex giocatore di Virginia Tech e degli Atlanta Hawks e la volontà di avere la palla in mano nei momenti caldi, come sul canestro allo scadere del primo tempo, ma anche con dei bersagli nella ripresa quando l'attacco stagnava, come il canestro del 60-50 con Venezia tornata a -7, e poi quello del 65-54 a 3' dalla fine, senza dimenticare i 4 punti da tiro libero per mettere in ghiaccio il confronto. Ecco, avere un giocatore del genere, con "spalle larghe" per prendersi responsabilità quando la gara è in bilico, è certamente rassicurante per tutti, compagni e staff tecnico, e Milano certamente ne gioverà, considerato poi che non è certo l'unico visti i campioni che Messina ha a disposizione quest'anno a Milano.
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Supercoppa, highlights: Milano-Venezia 76-67

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