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Basket, Nazionale - Pozzecco: "Dai big ho ricevuto dei "ni". Banchero? Un'opportunità anche per lui"

Davide Fumagalli

Aggiornato 21/06/2022 alle 14:40 GMT+2

BASKET, NAZIONALE - Il CT Gianmarco Pozzecco ha parlato alla Gazzetta dello Sport nel suo primo giorno di raduno a Trieste in vista dell'amichevole tra Italia e Slovenia di sabato. Ha toccato vari temi, da Paolo Banchero alle emozioni dell'azzurro, fino alle convocazioni, con alcuni big - Belinelli e Hackett - che per ora hanno detto di no.

Pozzecco in lacrime alla presentazione da nuovo ct Italbasket

Primo giorno da commissario tecnico della Nazionale per Gianmarco Pozzecco che è arrivato a Trieste, la sua città natale, per preparare l'amichevole di sabato tra Italia e Slovenia. Chiaramente è stata una grande emozione come ha raccontato alla Gazzetta dello Sport: "Il primo giorno è stato un terremoto di emozioni. Iniziare nella città in cui sono cresciuto enfatizza un’emozione già enorme. Vedere qui Recalcati e il presidente Petrucci mi ricorda il Gianmarco giocatore a Varese e in Nazionale e completa una metamorfosi che mi rende felice".
Un ruolo importante per il Poz, che ha vinto l'argento da giocatore alle Olimpiadi di Atene e ora si ritrova al comando del gruppo azzurro: "Fare il ct è una responsabilità enorme, più grande di quando giocavo. Quando ho iniziato, pochi pensavano che sarei arrivato in Serie A o in Nazionale. E non ho mai creato aspettative sul fatto che potessi diventare allenatore. E’ sempre stato così e la mia soddisfazione è ancora più grande".
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Gianmarco Pozzecco al primo giorno da CT della Nazionale

Credit Foto Ciamillo-Castoria

Pozzecco arriva dalla stagione con l'Olimpia Milano al fianco di Ettore Messina, chiusa con la vittoria dello Scudetto e della Coppa Italia, e su questa esperienza dice: "Mi sono catapultato da una situazione felice, cui ho immeritatamente e lievemente contribuito, a una altrettanto bella. La scelta che ha fatto Messina l'anno scorso è stata rischiosa. Sono orgoglioso di sentire le cose positive che ha detto di me. Tutti pensavano che fossi un giullare, che non potesse funzionare. Nello sport, i risultati sono la cartina tornasole".
A proposito di Messina ha aggiunto: "Per me la cosa più importante nello sport e nella vita sono i rapporti umani. Ho conosciuto una persona splendida. Mi ha fatto immensamente piacere vederlo felice per la vittoria dello scudetto. E aver ripagato la sua fiducia. Anche da giocatore, ho sempre vissuto per rendere felici le persone al mio fianco. È gratificante vivere quotidianamente a fianco di uno dei primi tre allenatori del mondo. E complicato perché è esigente. Ma è una fonte di conoscenza da cui uno come me non può che arricchirsi. Pochi sportivi hanno un'ossessione per la vittoria come Messina. È un vincente, lo capisci da come vive con sofferenza la partita. Ha la mentalità di Valentino Rossi o nel basket di Danilovic o Kobe Bryant. Ettore ha una capacità innata di leadership e di ottenere disciplina che non può essere replicata con un copia e incolla. Ha un carisma, un background tecnico e una fama che lo precede".
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Nemmeno Messina resiste al "mattacchione" Pozzecco

Tornando alla Nazionale, è inevitabile parlare di convocazioni e soprattutto dei big che per ora hanno detto di no all'azzurro, come pare hanno fatto Marco Belinelli e Daniel Hackett. "Capitolo delicato. Per me è la parte più difficile perché sento la necessità di creare un gruppo armonico. Il ritiro non può più essere quello militaresco e spietato dei miei tempi con i 14 migliori giocatori in competizione e in trincea per 12 posti. Milano ha giocato 84 partite, laVirtus 69. Dobbiamo rassicurare le società che investono e dare a tutti i giocatori la serenità di essere coccolati e tutelati. Se ho ricevuto dei no? No, al massimo dei 'ni' perché non ne abbiamo discusso. Devono staccare, poi li sentirò. Per etica, visto che ero a Milano, non ho parlato con i giocatori della Virtus. Lo voglio fare di persona o per telefono. Se mi diranno di no, lo capirò perché sono ragazzi estremamente seri. Ho grande rispetto per loro, so cosa vuol dire gestire una carriera e l’età che avanza. La Nazionale va vissuta con serietà e come un’opportunità. Regala emozioni uniche. Non devono dirmi di sì perché siamo amici o abbiamo giocato insieme. Non stiamo andando a mangiare una pizza".
La chiosa è riservata a Paolo Banchero, il talento di Seattle con origini italiane che ha più volte ribadito la volontà di giocare per la Nazionale: giovedì sarà una delle prime tre scelte del Draft NBA e di conseguenza non sarà reclutabile a breve, ma il futuro è certamente suo. "Spero che mi dia udienza. E che creeremo qualcosa di entusiasmante che lo incuriosisca. Una tra le prime scelte Nba non ha bisogno dell’Italia, ma può essere un’opportunità per lui oltre che per noi", il commento del CT Pozzecco riguardo il fenomeno nell'ultima stagione al college a Duke.
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Pozzecco in lacrime alla presentazione da nuovo ct Italbasket

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