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Basket, Qual. Europei: primo ko per l'Italia, l'Estonia vince 105-101 in overtime

Daniele Fantini

Aggiornato 19/02/2021 alle 15:27 GMT+1

L'Italia incappa nella prima sconfitta nelle qualificazioni agli Europei cadendo contro l'Estonia 105-101 al termine di una partita folle: gli Azzurri rimontano dal -22 del terzo periodo, forzano l'overtime, assaporano il gusto dell'impresa sorpassando al 42' ma sbagliano un paio di triple importanti per chiudere e si arrendono in volata.

#16 Amedeo Tessitori speaks with head coach Meo Sacchetti of the Italy National Team against the Philippines National Team during the 1st round of 2019 FIBA World Cup at GBA International Sports and Cultural Center on August 31, 2019 in Foshan, China

Credit Foto Getty Images

Quando Michele Vitali firma il sorpasso al secondo minuto dell'overtime sembra fatta. Così come, alla metà del terzo periodo, sul -22 (46-68), sembra finita, irrecuperabile, da quanto è grosso il gap di agonismo, fisicità e reattività rispetto a un'Estonia che, con questa partita, compie un enorme passo in avanti per la qualificazione a Euro 2022. Invece, dopo una rimonta epica, l'Italia si ferma proprio sul più bello, tradita da un paio di triple sparate sul ferro, quegli stessi tiri che, fino a pochi istanti prima, le avevano permesso di resistere entrando con grande frequenza (13/28, 46% finale). Dopo quattro successi in fila, gli Azzurri incassano così il primo ko del girone, valido sì soltanto per le avversarie (l'Italia è già qualificata alla fase finale in qualità di Paese ospitante) ma comunque sempre onorato al massimo delle possibilità, anche con squadre nuove, giovani e sperimentali e anche da situazioni molto negative e semi-irreversibili come quella di oggi.
D'altronde, come detto, la differenza di approccio e motivazioni è il punto-chiave, lampante a cavallo dei due periodi centrali, dove gli Azzurri concedono 62 punti mostrando tutte le difficoltà fisiche per il ritorno in campo a meno di 24 ore dalla gara precedente vinta contro la Macedonia e tattiche dovute alla mancanza di tempo e preparazione per un sistema difensivo coordinato di squadra. Eppure, come già mostrato nelle gare precedenti, questo gruppo si fonda su uno spirito indomabile, su una forza interiore che spinge ogni ragazzo a dare il meglio di sé, conscio, una volta indossata quella canotta azzurra, di giocarsi la possibilità di una vita. Perché il nucleo della squadra che affronterà il pre-olimpico di fine giugno e gli Europei del prossimo anno sarà composto sicuramente da altri giocatori, non schierabili nelle finestre per motivi diplomatici, ma l'importanza di queste partite per la costruzione del contorno di quello stesso nucleo e delle basi della Nazionale del futuro è chiara.
E allora, dopo aver sofferto per due quarti abbondanti le martellate di tecnica e intelligenza cestistica di Maik-Kalev Kotsar (MVP in una serata storica da 32 punti con 15/22 al tiro), le sfuriate dell'ala sassarese Kaspar Treier (17) e un tasso di agonismo altissimo tradotto in tante palle perse (22, 19 dei quali nei primi tre quarti) e rimbalzi offensivi concessi (15), l'Italia si ritrova, d'improvviso, calcando sull'orgoglio, su quel fuoco interiore acceso dalla chance di indossare quella scritta sul petto. Abbandonato Amedeo Tessitori, migliore in campo nelle ultime due gare ma oggi in difficoltà contro la rapidità degli avversari, e abbracciato un quintetto leggero capace di alzare la pressione difensiva sul pallone e sui ribaltamenti e di aprire il campo per i tiratori, gli Azzurri innescano la rimonta, prima timida, appena accennata, poi sempre più dura, violenta e concreta, quando i veterani si caricano il fardello sulle spalle attingendo a un bagaglio di esperienza superiore.
Così, emergono Michele Vitali, trascinatore offensivo con 24 punti e 5 assist, ma anche leonino a rimbalzo (9) a sostegno di un quintetto leggerissimo in vernice, Pippo Ricci (19, 5/10 da tre), fondamentale per allargare gli spazi e mettere un corpo contro i guizzanti mezzi-lunghi avversari, Marco Spissu (16 e 6 assist), rianimatosi in un finale eccellente dopo una prima metà di gara sottotono, Davide Alviti (8), uomo-chiave per stretchare la difesa estone negli angoli e reggere difensivamente, assieme a Ricci, in una strutturazione che può cambiare in maniera sistematica su tutti i blocchi. E poi, il ragazzo che meno t'aspetti, Matteo Spagnolo. Dopo la rapida comparsata incolore contro la Macedonia, eccolo emergere in maniera improvvisa, violenta, nel finale, con un paio di canestroni in penetrazione di tecnica, fisico e sapiente uso del corpo, che ricordano tanto i movimenti immarcabili di Dejan Bodiroga. Di talento, in quelle mani e in quella testa, ce n'è tanto. E ancora altrettanto tempo per farlo crescere ed espoldere.

Italia-Estonia 101-105 OT

  • Italia: Spissu 16, Spagnolo 9, Vitali 24, Ricci 19, Tessitori 6; Alviti 8, Akele 4, Baldasso 6, Candi 5, Della Valle 4, Procida. N.e.: Zanotti. All.: Sacchetti.
  • Estonia: Kullamae 10, Dorbek, Treier 17, Joesaar 13, Kotsar 32; Drell 12, Soll 3, Hermet 9, Nurger 9. N.e.: Valge, Laane, Rosenthal. All.: Toijala
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