Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Brescia, i 40 anni del nuovo David Moss: "Sarò un mentore per i ragazzi, bellissimo chiudere con la Coppa Italia"

Davide Fumagalli

Pubblicato 09/09/2023 alle 14:38 GMT+2

BASKET, SERIE A - Un nuovo capitolo della vita attende David Moss, 40 anni, che ha smesso i panni del giocatore e sarà nello staff tecnico di Alessandro Magro alla Germani Brescia. "Ringrazio della possibilità che mi è stata data per continuare a vivere da vicino il mio grande amore ovvero il basket. Con mio figlio e mia mamma sono un uomo fortunato", racconta a BresciaOggi.

Brescia dietro le quinte: intervista doppia con David Moss e Amedeo Della Valle

A 40 anni David Moss è pronto per aprire un nuovo capitolo della sua vita. Il nativo di Chicago, che proprio oggi (9 settembre) spegne 40 candeline, parla per la prima volta della conclusione della sua carriera da giocatore e dell'inizio della nuova avventura da allenatore, sempre alla Germani Brescia, club e città che sono ormai diventati casa. "La società mi ha dato una grande opportunità: seguo la squadra da vicino con tanta energia ed entusiasmo. Mi piace moltissimo: ho giocato per 25 anni, spero di poter restituire almeno in parte quello che il basket mi ha dato", si racconta a BresciaOggi.
Per lui, alla Leonessa dal 2016, c'è un nuovo ruolo dopo aver passato i gradi di capitano ad Amedeo Della Valle: "Sicuramente con i giocatori c’è ancora il rapporto forte che avevo prima: più che un fratello maggiore credo di poter essere un mentore. Qualcuno che può aiutare. Ha giocato tanti anni con Alessandro Magro come coach, a Siena e a Brescia. La differenza maggiore sta nel fatto che adesso partecipo alle riunioni dello staff, durante le quali si discutono i dettagli tecnici della squadra: è una cosa che mi piace moltissimo. Soprattutto per il confronto sulle idee da sviluppare: con Alessandro non ragiono più come capitano".
Ho giocato per 25 anni, spero di poter restituire almeno in parte quello che il basket mi ha dato. Più che un fratello maggiore credo di poter essere un mentore. Qualcuno che può aiutare
Sulla sua vita in generale, David Moss racconta: "La mia vita non ha subito grossi scossoni. Rispetto a quando sono arrivato sono cambiate le mie priorità e i miei pensieri, soprattutto da quando c’è Mattia, mio figlio. Sto bene, sia fisicamente che mentalmente. E sono molto contento di avere una nuova opportunità di vivere la pallacanestro. Progetti? Mi sto dedicando ad alcune operazioni immobiliari. E ho un altro progetto... ma è un po’ presto per parlarne".
Ripercorredo la sua carriera, l'ex giocatore anche di Siena e Milano cita i momenti più belli e quelli più brutti. "La promozione in Serie A contro la Fortitudo Bologna a pari merito con la vittoria della Coppa Italia sono i ricordi del cuore. Vincere è stato bellissimo, soprattutto dopo la sconfitta nella finale di Firenze con Torino. Da allora ho sempre coltivato il sogno di vincere questo trofeo, e vincere proprio a Torino, battendo grandi squadre, è stato qualcosa di inimmaginabile. Il momento brutto? Il Covid. Dentro e fuori dal campo. Ho ancora i brividi se ripenso alle partite con i palasport deserti", racconta Moss.
La chiosa riguarda un eventuale ripensamento per il ritiro. "Onestamente? Non lo so. Ho sempre detto che avrei giocato fino a 42 anni. E ho anche coltivato il sogno di sbarcare in Nba: ci ho provato tre volte e non ci sono riuscito. Mai avrei pensato allora che la mia carriera mi avrebbe portato in Europa. Mai dire mai, insomma. Ma so che quello che adesso voglio è concentrarmi su Brescia e sul mio nuovo ruolo di guida tecnica del gruppo", chiude il neo quarantenne Moss.
picture

Per Brescia scatta la festa: capitan Moss solleva la Coppa Italia

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità