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Basket, Champions League: Treviso piega il VEF Riga al debutto, Sassari crolla a Ludwigsburg

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Aggiornato 05/10/2021 alle 22:59 GMT+2

BASKET, CHAMPIONS LEAGUE - Buona la prima per la Nutribullet Treviso che al PalaVerde supera i lettoni del VEF Riga per 91-85 con punti di Sims e 11 con 10 assist di Russell. Esordio amaro invece per il Banco di Sardegna Sassari che perde 94-81 in Germania contro il Riesen Ludwigsburg: non bastano i 21 punti di Logan e i 19 di Mekowulu, fra l'altro entrambi ex Treviso.

Michal Sokolowski, Treviso Basket

Credit Foto Getty Images

Nutribullet Treviso - VEF Riga 91-85

Di Davide Fumagalli. Non poteva esserci esordio migliore in Champions League FIBA per la Nutribullet Treviso che batte 91-85 il VEF Riga nella prima giornata del gruppo D in un PalaVerde bollente ed eccitato per il debutto ufficiale del club in una coppa europea e per il ritorno di una squadra della città in un torneo continentale 9 anni dopo la Benetton. La squadra di Max Menetti deve soffrire fino alla fine per piegare la formazione lettone, osservata da vicino dal ct Luca Banchi, e per proseguire nel suo incredibile score con 10 successi in 11 gare ufficiali in tutte le competizioni. Sempre senza capitan Imbrò, la Nutribullet si gode i 20 punti di Sims, i 16 di Dimsa, i 14 di Sokowolski e gli 11 con 10 assist di Weezy Russell; per il VEF il top scorer è l'ex Trieste e Brindisi Devondrick Walker con 21 punti, più i 17 di Riley e i 13 di Ron Curry. Match a punteggio alto e percentuali siderali: 11 su 22 da tre per Treviso, addirittura 17 su 31 per i lettoni!
La sfida del PalaVerde inizia forte per ritmo e punteggio, soprattutto c'è un Devondrick Walker bollente che firma i primi 13 punti del suo VEF. La risposta di Treviso è affidata ad Akele, Dimsa e Jones, e così la squadra di Menetti mette la freccia e va al primo riposo avanti 23-22. Nel secondo quarto prosegue l'equilibrio, Dimsa e Bortolani firmano tre bombe per il 36-34 Nutribullet, poi da lì Riga cambia marcia, piazza un terrificante break di 18-4 e tocca il +12 sul 52-40 grazie soprattutto ai numeri di Walker e di Jalen Riley. All'intervallo è 52-42 per gli ospiti, assolutamente in gas!
La pausa negli spogliatoi non aiuta gli ospiti ma rigenera la squadra di Menetti, infatti Treviso torna in campo con un'altra faccia, Sokolowski mette subito due triple per accorciare sul -4, poi arrivano due canestri di Dimsa e infine due triple di Jones e Russell che portano il parziale fino a 23-4 e rimandano davanti i biancoblu sul 63-56. Il VEF però non ci sta, Riley prende fuoco e spara tre triple per il pareggio sul 67-67 a inzio quarto periodo. Lì si accende Henry Sims ed è lui a firmare le giocate decisive: l'ex centro di Roma e Fortitudo mette la tripla del +3 e il canestro del +5, con in mezzo una stoppata, poi ancora il canestro dell'83-80. L'ultimo sussulto del VEF è col solito Riley con la tripla del -2, ma Dimsa e Russell rispondono presenti nell'ultimo minuto e firmano i canestri del definitivo 91-85.
Treviso tornerà in campo in Champions martedì 19 ottobre per la seconda giornata ad Atene contro l'AEK, prima però avrà due impegni in campionato, domenica 10 ottobre a Napoli e domenica 17 in casa contro Sassari alle ore 12.
  • Treviso: Akele 9, Casarin 3, Russell 11, Sims 20, Sokolowski 14, Bortolani 8, Chillo, Dimsa 16, Jones 10, Faggian ne, Pellizzari ne, Vettori ne. All. Menetti.
  • Riga: Ate 2, Madsen 8, Miska, Walker 21, Zoriks 10, Curry 13, Gromovs 2, Gulbis 7, Hammonds 5, Krumins ne, Riley 17. All. Gailitis.
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MHP Riesen Ludwigsburg - Banco di Sardegna Sassari 94-81

Di Daniele Fantini. 27 punti nel primo quarto, 26 nel secondo, 24 nel terzo. Ludwigsburg è una macchina da canestri. Implacabile. La Dinamo non ha nemmeno il tempo di appoggiare i piedi sul parquet della MHP Arena perché si scateni l'Inferno. Sommersa da una pioggia di triple (10/18) e stritolata da una difesa asfissiante anche in pressing sui 28 metri, Sassari imbarca già acqua dopo un solo quarto (27-12), si inabissa sotto i 53 punti subiti all'intervallo lungo e tocca il fondo sul -24 (64-40) accusato alla metà del terzo periodo. Poi, una piccola reazione, costruita tutta sulla forza dei nervi e della disperazione, vale una lenta rimonta fino al -10. Ma ormai, il cronometro è tiranno, e il match d'esordio della stagione di Champions è un chiaro ko tecnico in favore di Ludwigsburg.
L'anno scorso, Ludwigsburg sorprese in patria, aggiudicandosi la regular-season di Bundesliga con un record straordinario di 30-4 prima di vedersi rimontata ed eliminata in semifinale dal Bayern Monaco. E ora, va a caccia di gloria anche in Europa. La squadra di coach John Patrick non ha nomi altisonanti, ma gioca un basket molto frizzante, moderno, divertente, godibile e produttivo. L'attacco gira alla perfezione, guidato da un eccezionale Jonah Radebaugh, MVP di serata con 24 punti, 5 assist e 9/14 al tiro, in leggero calo col trascorrere dei minuti dopo un avvio indemoniato da 7/7. Le triple fioccano, giusto premio per una circolazione di palla e spaziature ottimali. E la difesa, ispirata anche da brani di pressing leonino, carica un ambiente già caldo come una polveriera. Alle pennellate di Radebaugh si uniscono i colpi di Yorman Polas Bartolo (12), ala molto eclettica, e dell'eterno Tremmel Darden (11).
Ma, ai meriti della squadra tedesca si affiancano le lacune, grosse ed evidenti, della Dinamo. In generale, è l'intera tenuta difensiva e mentale del Banco a faticare. La prima linea regge poco, e l'area si apre con facilità, complici una serata opaca di Jason Burnell e le difficoltà tattiche di Christian Mekowulu, bisognoso di tempo per adattarsi a un livello di basket mai giocato prima d'ora in carriera. L'ex-centro trevigiano produce in attacco (19 punti, 8 rimbalzi ma anche 6 palle perse), quando riesce a sfruttare la fisicità contro il front-court più leggero avversario, ma il Banco dà ancora l'impressione di essere una squadra assemblata male, con una chimica da trovare e costruire. La stessa sensazione già emersa sabato nel ko di campionato contro Brindisi.
Il canestro si apre soltanto quando il divario staziona nella zona compresa tra i 15 e i 20 punti di scarto, con l'inerzia ormai andata. E i terminali producono spesso in situazioni isolamento, quasi avulsi da un contesto generale di gioco. Servono a poco i 21 di David Logan, infiammatosi con una serie di giocate dal palleggio delle sue dopo un inizio stranamente molle. Così come i 17 di Anthony Clemmons e i 16 di Tyus Battle, il più combattivo nella prima metà di gara ma poi affogato tra le difficoltà. Stecca Eimantas Bendzius (5 punti con 2/9 al tiro), mentre il contingente azzurro, seriamente ridimensionato rispetto alle ultime stagioni, continua a essere improduttivo: Stefano Gentile, unico italiano a giocare minuti veri, sorvola la partita abbandonandola prestissimo, dopo soli 13 minuti per raggiunto limite di falli.
Sassari tornerà in campo in Champions League mercoledì 13 ottobre, volando in Spagna per sfidare il Lenovo Tenerife in trasferta. Una partita durissima contro un avversario di alto livello, che rischia già di rivelarsi decisiva per il passaggio del turno.
  • Ludwigsburg: Hulls 6, Radebaugh 24, Darden 13, Wohlfarth-Bottermann 7, Bartolo 12; Jacob Patrick 7, Baehre 9, Herzog, Simon 10, Ugbo, Walker 3. N.e.: Minjoth. All.: John Patrick.
  • Sassari: Clemmons 17, Battle 16, Bendzius 5, Burnell 3, Mekowulu 19; Logan 21, Chessa, Gentile, Treier. N.e.: Borra, Devecchi, Gandini. All.: Cavina.
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