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Milano batte Avellino: l'Olimpia vince la Coppa Italia dopo 20 anni!

Daniele Fantini

Aggiornato 21/02/2016 alle 20:26 GMT+1

L'EA7 si aggiudica la finale al Forum di Assago piegando la Sidigas Avellino 82-76 e mette la quinta Coppa Italia in bacheca: l'ultima risaliva all'ormai lontanissimo 1996, quando, sempre al Forum, superò Verona

2016 Coppa Italia, Milano-Avellino, Rakim Sanders (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

EA7 MILANO-SIDIGAS AVELLINO 82-76 (21-11, 43-36; 60-55)
Forum di Assago, stesso posto, vent'anni dopo. Nel 1996, la Coppa Italia fu il primo passo verso quella doppietta che rimase a lungo l'ultimo momento vincente della storia recente dell'Olimpia Milano, ora, lo stesso trofeo, rialzato al cielo dopo una lunghissima attesa, si ripropone di aprire un nuovo ciclo sulle macerie del fallimento post-scudetto di due stagioni fa. L'Olimpia mette in bacheca la Coppa Italia numero 5 della sua storia battendo Avellino al termine di una partita sentitissima, contro una Scandone ugualmente a caccia della storia per bissare il successo ottenuto 8 anni fa, finora unico trofeo societario: lo fa di forza e rabbia, aggredendo subito come una grande squadra, e resistendo poi agli interminabili tentativi di rientro di una Sidigas che non alza la bandiera bianca nemmeno sull'ultima azione. D'altronde, se c'era un avversario tosto per l'Olimpia dopo le due cavalcate sui resti di Venezia e Cremona, era proprio la Scandone, la squadra più in forma del momento, forte di una striscia di 9 successi consecutivi e capace di espugnare il Forum dopo due anni e mezzo di imbattibilità in campionato proprio tre settimane fa, al termine di una rimonta rocambolesca negli ultimi 5 minuti, un fantasma rialeggiato nella mente di coach Repesa di fronte alle grosse difficoltà di gestione del vantaggio dell'Olimpia anche nel finale di questa partita.
Milano prosegue sulla falsariga di sabato, scegliendo la small-ball con Rakim Sanders da 4 titolare al fianco di Daniele Magro (soltanto una comparsata di 6') e Mantas Kalnietis in uscita dalla panchina: tribuna per la coppia di centri Barac e Batista, deludente nella partita contro Venezia, ancora panchina per onor di firma per Alessandro Gentile, sempre inutilizzabile, ma recupero-lampo di Bruno Cerella dopo l'operazione al menisco subita sabato mattina (6' di intensità pazzesca con 5 rimbalzi catturati, 3 dei quali offensivi). E Milano sfrutta subito i vantaggi nel verniciato, ancora più evidenti quando le rotazioni portano sul parquet Milan Macvan (14 punti) e Jamel McLean (15): l'Olimpia domina a rimbalzo offensivo annichilendo la coppia Cervi-Buva, strepitosa contro Trento ma in evidente difficoltà oggi, e quando il tiro da tre punti, molto ballerino (10/34, 29.4%) comincia a entrare, ecco che arriva il primo break (26-14).
La Sidigas non cede, ritrova punti di riferimento offensivi cavalcando un James Nunnally sontuoso (25 punti e un repertorio di soluzioni enormi nella sfida bellissima con Sanders) e nella gestione con il doppio playmaker Green-Ragland, già vista dare buoni frutti in diverse occasioni. La zona 2-3 intralcia la fluidità milanese innescando una lunga risalita fino al -4, poi, con la partita ritornata in equilibrio, è Rakim Sanders a suonare la carica strappando un pallone a un Alex Acker sempre in versione abulica e schiacciandolo di forza al ferro. Milano ritrova spinta e coraggio, e riallunga toccando anche il +17 con un mini-quintetto di scarsi centimetri ma enorme energia su entrambi i lati del campo: Andrea Cinciarini (10 punti, 5 rimbalzi, 3 assist) gioca una partita strepitosa al fianco di Kalnietis, confermando il momento di enorme crescita psico-fisica già visto nelle due partite precedenti, McLean pulisce qualsiasi cosa attorno al ferro e i guizzi offensivi di Sanders (17 punti, 7 rimbalzi) suppliscono a un Kruno Simon limitato dai falli. Quando la partita sembra in ghiaccio, Avellino spara l'ultima cartuccia con un 7-0 fulmineo che accende ricordi paurosi e dolorosi, ma è ancora McLean, pescato splendidamente in pick'n'roll da Cinciarini, a mandare definitivamente i titoli di coda.
Milano: Sanders 17, Cinciarini 10, Magro 2, Jenkins 8, Simon 8; McLean 15, Lafayette 3, Kalnietis 5, Cerella 0, Macvan 14. N.e.: Gentile, Amato. All.: Repesa.
Avellino: Cervi 8, Leunen 3, Green 1, Nunnally 25, Acker 9; Ragland 8, Veikalas 5, Buva 13, Pini 4. N.e.: Norcino, Severini, Parlato. All.: Sacripanti.
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