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Basket, Coppa Italia: Milano stende Pesaro 87-59 in finale: settima Coppa della storia

Daniele Fantini

Aggiornato 14/02/2021 alle 20:42 GMT+1

FINAL EIGHT COPPA ITALIA - L'AX Armani Exchange Milano vince la sua settima Coppa Italia della storia superando la Carpegna Prosciutto Pesaro in finale per 87-59. È il secondo trofeo della stagione dopo la Supercoppa vinta a Bologna a settembre, a testimonianza della grande crescita vissuta dal gruppo nel secondo anno dell'era Messina.

Luigi Datome #70 of AX Armani Exchange Milano in action during the LBA Frecciarossa Final Eight 2021 match between AX Armani Exchange Milan and Carpegna Prosciutto Pesaro at Mediolanum Forum on February 14, 2021 in Milan

Credit Foto Getty Images

MEDIOLANUM FORUM DI ASSAGO (MI) - "Per la qualità del gioco e la solidità dimostrata finora dalla squadra, avremmo piacere di giocare bene la Coppa Italia e possibilmente di vincerla" - coach Ettore Messina. Detto, fatto. Ed eccolo qui, il secondo trofeo è servito. Dopo la conquista della Supercoppa di settembre, il secondo anno della gestione Messina arricchisce la bacheca dell'Olimpia con la settima Coppa Italia della storia, la terza nelle ultime 6 stagioni dopo la doppietta piazzata tra il 2016 e il 2017 con - guarda caso - Jasmin Repesa in panchina, oggi battuto, ma con tutti gli onori delle armi per aver resuscitato Pesaro dalle ceneri dello scorso campionato portandola a giocarsi una finale dopo 17 anni di attesa.
È un trionfo che sancisce la grandezza di Messina nel doppio ruolo di presidente e allenatore, capace prima di scovare i pezzi giusti sul mercato estivo (la prima finestra realmente gestita in prima persona) per sistemare le lacune ereditate in partenza e di assemblarli poi, con un lavoro straordinario in palestra, in uno dei gruppi più forti, duri e coesi della storia moderna del club. Ma è anche il trionfo di Christos Stavropoulos, il gm che, muovendo i fili in maniera sapiente dietro il tendone, ha riportato Milano al rango di piazza appetibile anche in Europa, e, soprattutto, della passione di Giorgio Armani, ripagato dopo tanti anni di investimenti e amore incondizionato per la causa con la concretezza di uno dei progetti più solidi della pallacanestro italiana e internazionale, come certificato anche dal terzo posto nella classifica di Eurolega.
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Gigi Datome on-fire: segna 12 punti nel solo primo tempo della finale

Sul campo, Milano replica quanto già visto nelle due partite precedenti, sgretolando la resistenza di Pesaro in poco più di una decina di minuti: soffocata da una difesa di intensità, durezza e aggressività da Eurolega e pugnalata a ripetizione da una scarica di Gigi Datome che lancia un maxi-break di 16-0 in apertura di secondo periodo (37-15 al 14'), la VL naufraga affondando sotto un insormontabile 48-21 all'intervallo lungo (27-6 il parziale del periodo) che, di fatto, trasforma gli ultimi venti minuti di partita in una normale amministrazione prima dell'apertura di un lungo garbage-time.
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Lo step-back di Gigi Datome è poesia: brucia la sirena del terzo quarto

Con Malcolm Delaney ad annullare Justin Robinson (folletto incontenibile nelle prime due gare) e Kyle Hines a prendere rapidamente possesso del verniciato anche contro la stazza di Tyler Cain, Pesaro ammassa palle perse e ferri fatti risuonare con attacchi asfittici (1/17 dall'arco per tre periodi abbondanti prima del 5/25 conclusivi), scivolando verso un baratro che l'Olimpia apre affondando la lama con le sue punte offensive più affilate e un basket fluido, corale ed efficace. Oltre a Gigi Datome (top-scorer con 15 punti in altrettanti minuti, semi-infallibile al tiro e giusto MVP di un torneo in cui è stato sempre decisivo per cambiare le partite dalla panchina) si esaltano anche Zach LeDay, 13 punti e spina nel fianco della VL col suo eclettismo, Kevin Punter (13) e, soprattutto, Sergio Rodriguez: in pura versione "regista costruttore", il Chacho smazza 8 assist raggiungendo i 26 complessivi nel trittico della Final Eight, e innesca rollanti e tiratori (10/22 dall'arco per Milano) con una facilità e una leggerezza di gioco da grandissimo campione.
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L'MVP Datome: "Sono tornato in Italia per vincere, ora mi godo il trofeo"

A Pesaro, più che doppiata alla fine del terzo quarto (74-36) prima di un mini-recupero conclusivo con le seconde linee, resta la soddisfazione di una cavalcata storica per modi, tempi e risultati, giusto riconoscimento alla bontà del progetto imbastito in estate con l'arrivo di Jasmin Repesa e la grande rinascita dalle ceneri in cui sembrava destinata a precipitare nella scorsa stagione, quando la retrocessione, ormai scritta, fu evitata soltanto dalla sospensione del campionato per la pandemia.

AX Armani Exchange Milano-Carpegna Prosciutto Pesaro 87-59

  • Milano: Delaney 10, Punter 13, Shields 9, LeDay 13, Hines 5; Moraschini 7, Wojciechowski, Cinciarini 2, Rodriguez 1, Biligha 7, Datome 15, Moretti 5. All.: Messina.
  • Pesaro: J. Robinson 4, Filloy 5, Drell 9, Filipovity 12, Cain 15; Delfino 5, Tambone 4, Serpilli, Zanotti 2, G. Robinson. N.e.: Mujakovic, Basso. All.: Repesa.
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Highlights: Olimpia Milano-VL Pesaro 87-59

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E' il momento della festa per l'Olimpia Milano: Cinciarini alza il trofeo

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