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La Reyer Venezia soffoca anche Milano: vittoria 67-63 e prima finale della storia

Daniele Fantini

Aggiornato 15/02/2020 alle 20:32 GMT+1

Nonostante il -12 sofferto in avvio, l'Umana Reyer Venezia fa quadrato sulla propria forza difensiva e supera in rimonta l'Olimpia Milano 67-63, conquistando l'accesso alla finale di Coppa Italia per la prima volta nella storia. Mitchell Watt è l'MVP con 16 punti, 10 rimbalzi e il canestro decisivo dopo un rimbalzo offensivo a 21" dalla sirena.

Mitchell Watt during the Italy Lega Basket of Serie A match between Segafredo Virtus Bologna and Umana Reyer Venezia at PalaDozza on October 6, 2019 in Bologna, Italy.

Credit Foto Getty Images

AX Armani Exchange Milano-Umana Reyer Venezia 63-67

VITRIFRIGO ARENA, PESARO - La prima volta in finale della Reyer Venezia sarà ricordata come la Final Eight degli upset. Dopo l'uscita di scena delle prime tre teste di serie nei quarti di finale, la squadra di De Raffaele, presentatasi a Pesaro con il seed #8, completa l'opera stritolando anche l'Olimpia Milano con la propria forza difensiva, proprio come fatto giovedì sera contro la capolista Virtus Bologna, e si conquista con merito la chance di svoltare una stagione finora in ombra con un possibile trofeo all'orizzonte. Per la Reyer è anche una piccola rivincita dopo le tante eliminazioni sofferte proprio per mano dell'Olimpia nell'ultimo decennio (tre ai playoff, due in Supercoppa e una in Coppa Italia), un successo in una gara secca che gli orogranata non ottenevano in generale su Milano dall'ormai preistorico 1968 (ottavi di finale di Coppa Italia).
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Dai e vai con Chappell, super schiacciata a due mani di Watt

Nonostante il -12 (7-19) sofferto nelle fasi iniziali di un match che vede l'Olimpia provare ad allungare subito sul buon impatto dei lunghi, proprio come fatto contro Cremona, la Reyer ha la forza mentale e di spirito per non scomporsi e continuare a giocare la sua partita, fatta di ritmo rallentato e compassato fin quasi all'esasperazione e di una difesa fisica e perfettamente organizzata nei movimenti di cambio, aiuto e rotazione, capace di stritolare sul perimetro e nel verniciato gli avversari. Sono decisivi, in questo senso, i due quarti centrali, dove Venezia concede soltanto 22 punti, gli stessi subiti nel primo periodo (dal 22-15 al 44-54 del 30'). Nel frangente, aiuta anche la pessima serata al tiro dell'Olimpia, costretta sì spesso a prendersi conclusioni poco limpide e mal costruite, ma anche incapace di capitalizzare su situazioni più comode sparse in vari momenti della ripresa: Milano chiuderà con 4/27 dall'arco (15%), peggior prestazione al tiro della stagione dopo quel misero 2/21 raccolto nella sconfitta interna contro Brescia.
In una serata caratterizzata dalla supremazia delle difese su attacchi spesso imprecisi al tiro e macchinosi, spicca l'ottima prova di Mitchell Watt, MVP grazie alla sua doppia-doppia da 16 punti e 10 rimbalzi, cui si aggiunge il canestro decisivo a 21" dalla sirena su rimbalzo offensivo dopo un folle 0/3 dalla lunetta di Michael Bramos che fa il pari con un altrettanto assurdo 0/2 precedente di Vlado Micov. Se Watt ha il merito di puntellare il centro-area orogranata e fornire alla squadra un perno offensivo concreto per le situazioni di post-up, sono fondamentali anche i contributi di Andrea De Nicolao (12 punti, 4/5 dall'arco con tripla ammazza-rimonta nel finale, cui si aggiunge, su Rodriguez, la stessa dose difensiva già dispensata a Milos Teodosic), e di Austin Daye (13 punti), e vincente nel lungo periodo nel mismatch con Luis Scola.
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Mitchell Watt si traveste da MVP: rimbalzo offensivo e canestro decisivo

Detto della serata complicata al tiro, Milano si ritrova tradita dai propri leader offensivi nel momento del bisogno, incapace di capitalizzare sui giri a vuoto avversari (Venezia segna 0 punti nella prima metà dell'ultimo quarto) e di accendere le scintille sul perimetro con un Sergio Rodriguez annebbiato (15 punti sì, ma 1/6 dall'arco e una gestione generale poco lucida della partita), un Nemanja Nedovic spuntato e tendente a deragliare in un secondo tempo di grande difficoltà (8 punti, 1/8 dal campo) e un Vlado Micov apparso "sulle gambe" per lunghi tratti della serata (9 punti, 4/12 e quello 0/2 ai liberi determinante in negativo nel finale). Non bastano i 14 punti di Luis Scola, rovente in avvio (8 punti dei primi 16), ma poi ben contenuto nelle ricezioni statiche in post-up, e i 9 punti+9 rimbalzi di Kaleb Tarczewski, mai realmente innescato nei suoi movimenti preferiti in velocità e verticalità sul pick'n'roll sempre perfettamente contenuto dalla Reyer con i cambi difensivi e l'intasamento dell'area. Stesso copione già vincente con la Virtus Bologna.

Il tabellino

  • AX Armani Exchange Milano: Micov 9, Rodriguez 15, Cinciarini 3, Tarczewski 9, Scola 14; Nedovic 8, Roll 1, Biligha 3, Brooks 1, Della Valle. N.e.: Moraschini, Burns. All.: Messina.
  • Umana Reyer Venezia: Watt 16, Tonut 6, Mazzola 3, Chappell 4, De Nicolao 12; Stone, Daye 13, Bramos 10, Filloy 3, Cerella, Vidmar. N.e.: Casarin. All.: De Raffaele.
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Final Eight, highlights: AX Armani Exchange Milano-Umana Reyer Venezia 63-67

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