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Eurocup, 5-0 nel girone d'andata: la Virtus è un'eccellenza europea

Daniele Fantini

Aggiornato 28/10/2020 alle 12:06 GMT+1

La Virtus Segafredo Bologna ha chiuso il girone d'andata di Eurocup in vetta al Gruppo C con un record di 5-0, certificando la bontà del processo di crescita vissuto nelle ultime due stagioni con Sasha Djordjevic. La difesa è tra le migliori del torneo, l'attacco eccellente e meno Teodosic-dipendente, e Amar Alibegovic si sta rivelando una grandissima scommessa vinta.

Virtus Segafredo Bologna, Giampaolo Ricci, Milos Teodosic, Kyle Weems, Stefan Markovic, Julian Gamble

Credit Foto Getty Images

Cinque vittorie su cinque partite, prima tornata della fase a gironi immacolata e vetta sempre mantenuta del Gruppo C: la Virtus Bologna sta facendo ancor meglio della scorsa stagione, quando, pur raggiungendo i playoff, lasciò per strada due gare nella prima fase e altre due nelle Top 16 contro lo spauracchio Partizan Belgrado. 5-0 in coppa, 3-2 in campionato: il ruolino di marcia nelle due competizioni lascia trapelare quale sia il primo vero obiettivo stagionale, mancato l'anno scorso per la sospensione dovuta all'emergenza coronavirus: raggiungendo la finale di Eurocup, la Virtus si qualificherà direttamente per l'Eurolega senza la necessità di una wild-card, tornando al massimo livello europeo per la prima volta dall'ormai lontano 2003.

L'importanza della difesa

In questa prima fase del torneo, l'organizzazione difensiva della Virtus, già ben cementata nel DNA della squadra nella scorsa stagione, sta facendo la differenza anche contro formazioni di buon livello come Lokomotiv Kuban, Andorra e Monaco. Bologna è terza per palle recuperate (8.4) e stoppate (4.3), ma soprattutto è la quinta miglior difesa per punti subiti (73.4), quarta per percentuale da tre concessa agli avversari (solamente 28.86%), seconda per percentuale concessa da due (46.71%) e quarta per percentuale reale concessa (40.96%), numeri che certificano una tenuta solida e totale in tutti i reparti, perimetro e centroarea. Bologna è migliorata rispetto alla scorsa stagione, quando la forza difensiva era già uno dei pilastri su cui aveva fondato la corsa verso i playoff: quella Virtus era una muraglia nel verniciato (terza per percentuale da due concessa, 46.41%), ma mancava di mordente sul perimetro, dov'era soltanto quartultima per difesa sul tiro da tre punti (37.93% concesso), dato che la faceva precipitare al 13° posto per punti subiti (79.10 a gara).

Meno Teodosic, più squadra

Il core mantenuto inalterato rispetto alla scorsa stagione ha permesso al gruppo di crescere, maturare e diventare ancora più squadra, allentando qualche legame dalla spiccata dipendenza da Milos Teodosic che tendeva a incombere come un'ombra su ogni partita. Esplicativa, in questo senso, la sconfitta di Andorra dello scorso anno, quando la Virtus crollò nel quarto periodo dopo la scelta di Sasha Djordjevic di testare la solidità del gruppo tenendo Teodosic in panchina per l'intero secondo tempo. Intendiamoci, Milos sta ancora giocando in maniera determinante con numeri eccellenti (17 punti e 8 assist di media a gara, secondo in questa speciale categoria) e l'impressione di poter creare break a ogni singola accelerazione, ma nel complesso i suoi lavori straordinari sembrano meno richiesti (tenuto a riposo anche all'esordio contro il Lietkabelis) e la squadra appare più compatta e capace di tenere in mano il gioco anche nei momenti in cui il genio serbo si accomoda in panchina.

Un attacco produttivo e completo

Il processo di crescita del gruppo e la buona campagna acquisti estiva trovano riscontro anche nella metacampo offensiva, dove la Virtus sta tenendo ottimi numeri stabilendosi come forza completa, sia in area che sul perimetro. Bologna è quarta per percentuale da due (58.64%), quarta per percentuale da tre (43.24%) e prima per assist serviti (24.8 a partita), dove spiccano i numeri di Teodosic (8) e Stefan Markovic (6.2), capace di compensare con la creatività un inizio molto difficile in fase di realizzazione. Josh Adams, il grande colpo di mercato scelto per affiancare a Teodosic quello scorer spettacolare che non è riuscito a essere Frank Gaines nella passata stagione, sta cercando di entrare in punta di piedi in un sistema già molto funzionale prima del suo arrivo. Gli inizi in Supercoppa sono stati molto complicati, ma l'ex-Malaga sta lentamente trovando la propria dimensione in un ruolo non facile per un giocatore che è sempre stato abituato a gestire grandi moli di possessi tenendo a lungo il pallone in mano: Adams è stato decisivo contro il Loko (17 punti) e ad Anversa (24, 15 dei quali in un primo periodo rovente) ed è il secondo terminale offensivo della squadra con 12.2 punti segnati a gara.

Il grande impatto di Amar Alibegovic

La sorpresa più grande, e probabilmente anche inaspettata per la rapidità e l'impeto con cui è arrivata, è stato l'ottimo impatto fornito da Amar Alibegovic in uscita dalla panchina, fondamentale per allungare le rotazioni di una squadra che, nello scorso anno, poteva soffrire con il secondo quintetto in campo. Al suo esordio assoluto in una competizione europea, il 25enne figlio di Teoman sta già giocando con una personalità, un piglio e un'energia da veterano: il suo contributo su entrambi i lati del campo è determinante e sta già tendendo a oscurare quello di Pippo Ricci, suo diretto concorrente per uno spot in quintetto. Alibegovic sta viaggiando a 10.4 punti di media con quattro gare su cinque in doppia cifra e, assieme ad Amedeo Tessitori, sta fornendo tanta fisicità e sostanza a un pacchetto lunghi che, con Julian Gamble e Vince Hunter, è tra i più invidiabili di tutta l'Eurocup.
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