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Basket, Eurocup: la Reyer Venezia fa il bis battendo Lubiana, Trento naufraga a Tel Aviv

Daniele Fantini

Aggiornato 02/11/2022 alle 22:58 GMT+1

BASKET, EUROCUP - L'Umana Reyer Venezia centra la seconda vittoria consecutiva superando il Cedevita Olimpia Lubiana per 76-68 e risale a 2-2 in classifica (15 punti di Freeman, 12 di Spissu). La Dolomiti Energia Trentino crolla nella trasferta israeliana contro l'Hapoel Tel Aviv per 93-63 e resta sul fondo del gruppo B con un record di 0-4.

Jayson Granger e Allerik Freeman, Umana Reyer Venezia, Eurocup 2022-23

Credit Foto Getty Images

Assorbite le due sconfitte iniziali con Ulm e Bourg, Venezia sta finalmente ritrovando la sua nuova versione europea. Il secondo successo consecutivo dopo quello della scorsa settimana a Cluj rilancia la Reyer nel gruppone di metà classifica del girone A con un record di 2-2 e conferma la qualità diffusa di una squadra con potenzialità per costruire una seria cavalcata verso le fasi finali dei playoff.
La vittoria sul Cedevita Olimpia Lubiana è sì agevolata dall'assenza della star avversaria (l'infortunato Jaka Blazic) e da una chimica generale molto disfunzionale della squadra slovena, ma anche figlia di una solidità complessiva che premia l'ottimo lavoro svolto da coach Walter De Raffaele. Venezia ha consistenza difensiva, intrappola un fumoso Josh Adams (14 punti ma 2/11 al tiro), non soffre la stazza fine a se stessa di Alen Omic (11+21 rimbalzi, career-high), e riduce l'attacco ospite a una lunga serie di invenzioni personali del sempre guizzante Yogi Ferrell (27 con 5/12 dall'arco).
Sul lato opposto del campo, la Reyer attacca l'area con efficacia, sfruttando le difficoltà di Omic nel contenimento del pick'n'roll, scatena i suoi tiratori nella ripresa e coinvolge l'intera squadra, mandando nove giocatori a referto (su 10 utilizzati) con un minimo di 6 punti a testa. Nell'equilibrata perfezione del platoon-system di coach De Raffaele spiccano i 15 punti di Allerik Freeman, ottimo in avvio e ancor più letale nel finale dopo una lunga sonnolenza centrale, e i 12 con 5 assist di Marco Spissu, sempre più a suo agio nella convivenza sul perimetro con un altro playmaker di grandissimo spessore internazionale come Jayson Granger (6+5 assist). Buone risposte anche dal front-court, sempre determinante a livello europeo, con Mitchell Watt tuttofare (8 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi), Jeff Brooks volitivo (6+4 rimbalzi) e Yankuba Sima in lento ma costante miglioramento (6 punti in 9 minuti). Ma i guizzi più attesi arrivano da Riccardo Moraschini, visto finalmente in campo con l'aggressività dei giorni migliori: 8 punti in 20 minuti, raccolti con fame, personalità e le stesse movenze rabbiose con cui era riuscito a ritagliarsi un ruolo in rotazione anche in Eurolega con Milano.

Umana Reyer Venezia - Cedevita Olimpia Lubiana 76-68

  • Venezia: Spissu 12, Freeman 15, Bramos 6, Willis 9, Watt 8; Sima 6, Moraschini 8, De Nicolao, Granger 6, Brooks 6. N.e.: Parks, Chillo. All.: De Raffaele.
  • Lubiana: Ferrell 27, Jeremic 3, Alibegovic 6, Adams 14, Omic 11; Rebec, Muric 3, Mulalic, Radovanovic 4. N.e.: Kosi. All.: Golemac.
* * *
Sette minuti infernali a cavallo dei due periodi iniziali trasformano la trasferta israeliana di Trento in un incubo straziante. Sette minuti marchiati da un parzialone disastroso di 23-2 con cui l'Hapoel balza sul +22 (42-20), esponendo tutte le lacune di un'Aquila non attrezzata per competere con le grandi contender del torneo. La differenza con la formazione israeliana è netta sotto ogni punto di vista. Tecnico, qualitativo, fisico, di profondità del roster, di chimica e amalgama, fino al supporto del pubblico, letteralmente infuocato sugli spalti gremiti della Shlomo Group Arena. Insomma, la differenza tra un club che gioca questo torneo con ambizioni e un altro che lo sfrutta come vetrina e strumento di crescita.
L'Hapoel, che tocca anche il +37 nel lunghissimo garbage-time del secondo tempo, domina una partita tirando soltanto 2/14 dall'arco. È un dato stridente per la pallacanestro moderna, ma figlio di una facilità a tratti imbarazzante con cui la squadra israeliana arriva con continuità al ferro (31/49 da due, 30 tiri liberi tentati). L'Hapoel sfrutta i vantaggi fisici e di qualità diffusa dei suoi americani per pugnalare ogni minima sbavatura difensiva avversaria. Jaylen Hoard è un ciclone in area (22 punti, 9 rimbalzi, 9/10 da due). JP Tokoto esce dalla panchina con una carica di aggressività e intensità incontenibile (18 punti, 6 rimbalzi, 3 recuperi, 7/8 da due). Xavier Munford salta a ripetizione la prima linea difensiva (13 punti). Jordan McRae frusta la retina a ogni alzata di mano (11 con 5/6 da due).
Trento resta in partita per i primi sette minuti sfruttando qualche secondo possesso da rimbalzo d'attacco e le buone percentuali in avvio dall'arco, ma perde rapidamente coesione e fiducia. La difesa non regge. E il maxi-parziale incassato a cavallo dei due periodi iniziali sfilaccia anche il sistema offensivo, in terribile difficoltà nel trovare vantaggi contro un avversario più esperto e fisico. Le doppie cifre toccate da Diego Flaccadori (11), Matteo Spagnolo (10) e Drew Crawford (10) sono ininfluenti nell'andamento della gara. Il front-court naufraga. Darion Atkins si ritrova sballottato in una centrifuga. Andrejs Grazulis fa risuonare ferri in continuazione (4 punti con 1/11 al tiro). Nel finale c'è almeno un piccolo sorriso per il giovane Alessio Calamita, che firma il suo primo canestro della carriera in Eurocup.

Hapoel Tel Aviv - Dolomiti Energia Trentino 93-63

  • Hapoel: Munford 13, Hoard 22, Ginat 5, McRae 11, Brown 6; Tokoto 18, Harel 2, Beni 2, Timor 9, Ariel 1, Zalmanson 4, Dolinski. All.: Franco.
  • Trento: Spagnolo 10, Flaccadori 11, Grazulis 4, Atkins 8, Lockett 9; Conti 4, Forray, Udom 5, Crawford 10, Calamita 2. All.: Molin.
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