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Dall'ultimo posto alla prima finale di Eurolega: la pazza rinascita dell'Anadolu Efes

Daniele Fantini

Pubblicato 18/05/2019 alle 12:03 GMT+2

Ultimo in classifica nella scorsa stagione (7-23), l'Anadolu Efes si è reso protagonista di una spettacolare rinascita raggiungendo la finale di Eurolega grazie al successo nel derby contro il Fenerbahçe: coach Ergin Ataman ha ricostruito un sistema brillante, offensivo ed efficace, scolpito sugli assiomi della pallacanestro moderna: ritmo, penetra-e-scarica, tiro da tre punti e lunghi dinamici.

Anadolu Efes focus

Credit Foto Getty Images

Da una stagione con 7 partite vinte alla finale, da grande delusione a brillantissima sorpresa: l'Anadolu Efes ha cambiato pelle nel giro di un'estate centrando, per la prima volta nella storia, la qualificazione alla partita che vale il titolo. Un'impresa raggiunta con la squadra a un livello psico-fisico ottimale, con una carica di emotività tale da poter ribaltare il pronostico che la vedrebbe sfavorita (sulla carta) anche contro il CSKA: perché questo Efes gioca bene e non ha più nulla da perdere, a differenza dei russi che, con solo tre titoli conquistati nelle ultime 17 partecipazioni alle Final Four, hanno più di un vuoto in bacheca da colmare.

Un perfetto sistema di pallacanestro moderna

La rinascita dell'Efes passa attaverso quella del suo allenatore, Ergin Ataman, confermato nonostante la deludente campagna del 2017-18: incapace di dare la chimica giusta a una squadra che aveva comunque nomi di primo livello, Ataman ha ricostruito un sistema frizzante, offensivo e spettacolare, scolpito sugli assiomi della pallacanestro moderna: gioco improntato sulle guardie, tanto penetra-e-scarica, tanti tiri da tre punti e, nel mezzo, due centri intimidatori ma dinamici, come Bryant Dunston e Tibor Pleiss.
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Coach Ergin Ataman è alla terza partecipazione alle Final Four di Eurolega: le aveva già raggiunte nel 2000 (sempre con l'Efes) e nel 2003 (con Siena)

Credit Foto Getty Images

In estate, l'Efes ha salutato senza rimpianti Errick McCollum, Derrick Brown, Sonny Weems, Vladimir Stimac, Toney Douglas, Zoran Dragic e inserito Shane Larkin, Rodrigue Beaubois, Brock Motum, Adrien Moerman, Tibor Pleiss, Vasilije Micic e James Anderson, costruendo l'ossatura che voleva: esterni capaci di costruire dal palleggio, tirare e passare (Larkin, Micic, Beaubois e il confermato Kruno Simon), ali grandi tecniche e con tiro da fuori (Moerman e Motum) e due specialisti puri, Anderson come tiratore e Dogus Balbay come difensore. Già, perché l'insieme non reggerebbe se non potesse poggiare anche su un solido pilastro difensivo: l'Efes subisce 78.9 punti a partita, quasi quattro in più del Fenerbahçe (miglior difesa dell'Eurolega con 75.1) ma con un ritmo di gioco molto più elevato. Per intenderci, Milano, che tiene un passo simile, ne subisce 87.2, più di 8 in più a partita.

Larkin, Micic e la bontà del sistema

La difesa ha avuto un ruolo fondamentale per mandare al tappeto un Fenerbahçe arrivato stremato all'appuntamento con le Final Four (soltanto 73 punti segnati per la squadra con l'attacco più efficiente del torneo), ma l'occhio umano tende a osservare maggiormente quanto succede nella metacampo opposta: è stata la partita della vita di Shane Larkin, l'acquisto estivo più desiderato e strappato al Baskonia (30 punti e 43 di valutazione, record nelle F4) ma anche quella della conferma di Vasilije Micic tra le nuove superstar dell'Eurolega (25 punti e 27 di valutazione): l'ex-Zalgiris è esploso all'Efes, con una stagione a 12.5 punti e 5.5 assist di media.
E poi, la squadra. Le 14 triple sono un record pareggiato per le F4, ma frutto di un attacco che ha operato alla perfezione anche nel momento clou dell'anno, come fatto a lungo in regular-season. Il nuovo disegno di Ataman ha creato una squadra che spicca in ogni categoria statistica: l'Efes è quarto per punti segnati (84.9), primo per triple realizzate (10.4), primo per percentuale da due (58.7%), secondo per percentuale da tre (40.7%), secondo per true shooting (52.3%), secondo per assist (19.4) ed è la terza squadra che perde meno palloni in assoluto, soltanto 11.36 a partita, a conferma della bontà assoluta di chimica e sistema. Quello che l'anno scorso non c'era.
  • I numeri offensivi dell'Anadolu Efes
punti%da 2%da 3tripleassist
84.958.7%40.7%10.419.4
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