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Eurolega: lunedì la decisione sulla ripartenza. Serve l'ok dei club con licenza, Milano compresa

Davide Fumagalli

Aggiornato 22/05/2020 alle 11:13 GMT+2

Il 25 maggio ci sarà il board per capire se Eurolega ed Eurocup potranno ripartire e concludere la stagione 2019-20. Filtra parecchio pessimismo, perchè la situazione è diversa in ogni paese e perchè gli stessi giocatori non sono troppo favorevoli al ritorno in campo. Però c'è già un piano: via il 6 luglio e conclusione in sede unica.

Jordi Bertomeu, CEO Euroleague, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il giorno del giudizio è ormai alle porte per Eurolega ed Eurocup: lunedì 25 maggio infatti si riunirà per l'ennesima volta il board e si prenderà una decisione definitiva sulla ripresa o meno delle competizioni. Lo staff del commisioner Jordi Bertomeu ha pronto un piano ma serve il voto dei club per programmare l'effettiva ripresa delle ostilità dopo il lockdown.
Non tutte le società sono chiamate a dare una risposta ma solo gli 11 club con licenza pluriennale di Eurolega ovvero Cska Mosca, Real Madrid, Barcellona, Vitoria, Zalgiris Kaunas, Maccabi Tel Aviv, le ateniesi Panathinaikos e Olympiacos, le due di Istanbul Fenerbahce ed Efes, e ovviamente l'Olimpia Milano. A loro spetterà la decisione che coinvolge inevitabilmente i restanti 7 club di Eurolega e le 8 formazioni di Eurocup, tra cui Virtus Bologna e Reyer Venezia. Non ci saranno sorprese anche perchè le discussioni e le trattative vanno avanti da settimane e lunedì dovrebbe essere tutto chiaro e lineare: si arriverà in sostanza con una decisione presa, la maggioranza deciderà il futuro della stagione 2019-20, sia di Eurolega, sia di Eurocup, non ci saranno separazioni.

Filtra pessimismo

Pare che la strategia di Bertomeu non dispiaccia ai club ma dalla parte opposta ci sono i protagonisti, i giocatori, che non paiono così felici di tornare sul parquet. A margine ci sono anche questioni legati ai campionati nazionali - vedi le spagnole e il Maccabi, che dovrebbero scegliere a che competizione partecipare -, ma preponderante è l'impatto emotivo, col recente decesso per coronavirus di Roman Abzhelilov, il 44enne medico del Cska, che ha scosso e non poco tutto l'ambiente.

Il piano e la formula

Ovvio che se il voto fosse positivo, la ripartenza non sarebbe immediata ma andrebbe addirittura a luglio, dando così a ciascun club una finestra di 40 giorni per richiamare tutti i giocatori, far fare loro una quarantena se fosse richiesta, e poi concentrarsi sulla preparazione fisica. Si tornerebbe sul parquet il 6 luglio, ovviamente a porte chiuse: il piano sarebbe che nelle prime due settimane di luglio, dal 6 al 19, si completino i 6 turni di stagione regolare (54 partite) giocando tre gare a settimana, e nella terza, dal 20 al 26, una Final Eight con 4 gare dei quarti, 2 di semifinale e la finale su gara secca. Ci sarebbe da scegliere anche la sede unica per la Final Eight: Atene, Colonia, Vilnius e Kaunas, Lubiana e la new entry Salonicco si sono fatte avanti, anche se la favorita sarebbe Belgrado.
Discorso più semplice per l'Eurocup, essendo già alla fase ad eliminazione diretta: ci sarebbe una Final Eight in sede unica, otto squadre, sette partite e stagione in archivio.
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