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Basket, Eurolega: Achille Polonara, col Baskonia la definitiva consacrazione

Marco Arcari

Aggiornato 05/11/2020 alle 11:36 GMT+1

Con la maglia del TD Systems Baskonia, Achille Polonara sta vivendo un incredibile inizio di stagione, anche e soprattutto in EuroLega. Sempre più al centro delle rotazioni di coach Ivanovic, col quale sostiene di avere un forte legame tecnico-mentale, imprescindibile quando si tratta di giocate da highlights. Il Polonara 3.0 è un giocatore che sarà molto utile anche alla Nazionale di Sacchetti.

Achille Polonara, Baskonia Vitoria, 2020-21

Credit Foto Getty Images

22 luglio 2019. Il Banco di Sardegna Sassari dà notizia della conferma di Achille Polonara con un biennale fino al 30 giugno 2021. Quale modo migliore per tentare di ridare l’assalto allo Scudetto, appena perso in una bellissima finale contro l’Umana Reyer Venezia (3-4 per gli orogranata)? Uno scudetto sfuggito per dettagli, ma la mancata vittoria finale non ha certo ridimensionato la stagione biancoblù in generale, e quella di Polonara in particolare. 10 punti e 5.5 rimbalzi di media, tirando col 61% da 2 e il 36% da 3, una serie semifinale di Playoffs, contro Milano, da assoluto protagonista, oltre a un ruolo sempre più consolidato nello scacchiere di coach Gianmarco Pozzecco. Le doti di Polonara fanno però gola a tanti club, anche di EuroLega, e la possibilità di disputare la massima competizione europea per club stuzzica lo stesso giocatore. Matura così, di comune accordo con la Dinamo, la scelta di accettare il biennale proposto dal Baskonia.

I complicati inizi in terra basca

Sotto la guida tecnica di Velimir Perasovic, allenatore capace di portare il Baskonia alle Final Four nella stagione 2015-16, Polonara trova pochi spazi. Non mancano comunque le buone gare, come quelle giocate contro Fenerbahce (10 punti e 4 rimbalzi) e FC Bayern Monaco (10+5), eppure la scintilla sembra proprio non voler scoccare. Perasovic viene però esonerato a fine dicembre 2019 e, al suo posto, la società basca richiama il santone Dusko Ivanovic. L’avvicendamento in panchina non consente alla squadra di centrare i Playoffs, ma quantomeno ridà serenità a tutto l’ambiente, permettendo ai giocatori di ritrovare le libertà mentali necessarie per affrontare al meglio anche la pandemia. Dopo uno stop iniziale e a differenza di molti altri campionati e federazioni, la Liga ACB e la Federación Española de Baloncesto (FEB) decidono che la stagione va portata a termine. Torneo a 12 squadre, strutturato in 2 gironi da 6 team ognuno, da disputarsi nella bolla di Valencia dal 17 al 30 giugno. Le prime due classificate di ogni gruppo accedono alle semifinali incrociate. Nella fase iniziale, i baschi devono affrontare Barcellona, Unicaja Malaga, Iberostar Tenerife, Joventut Badalona e RETAbet Bilbao.

Un exploit tutt’altro che inatteso

L’esordio del Baskonia nella bolla è dei migliori. 2 successi in altrettante sfide, rispettivamente contro Bilbao e Tenerife, e buona qualità di pallacanestro. Nel 3° turno arriva però il k.o. contro il Barça, nonostante i 26 punti di Shavon Shields (oggi giocatore dell’Olimpia Milano). Contro i blaugrana Polonara chiude con 0 punti e 5 rimbalzi. Ed è forse qui che germoglia la svolta per l’ex-giocatore di Sassari. Il 23 giugno la sfida contro Malaga diventa infatti decisiva per centrare la semifinale. Toko Shengelia tira malissimo, ma si traveste da assistman, e allora è proprio Polonara a sostituirlo come terminale offensivo, specie nel clutch time. Prima realizza il canestro che vale la parità (76-76) a 4 secondi dalla sirena e che forza sostanzialmente l’overtime. Poi piazza la penetrazione che gli permette di andare in lunetta, segnare il libero decisivo e regalare il successo ai suoi. La sconfitta nel turno successivo, contro Badalona, è ininfluente, ma intanto Polonara ci ha preso gusto: 18 punti, 7 rimbalzi, tanti minuti sul parquet e continua scalata alle gerarchie di coach Ivanovic. Nel frattempo il Real Madrid, una delle grandi favorite, non centra l’accesso alle semifinali e così, essendosi qualificato come 2° nel Gruppo A, il Baskonia si trova ad affrontare i padroni di casa del Valencia (1° nel Gruppo B). Polonara viene schierato nel quintetto titolare, tira bene e dà il solito, importante, contributo a rimbalzo. Il Baskonia trova un altro incredibile successo, trascinato dai canestri di Zoran Dragic (21 punti) e Shengelia (17) e così i baschi, che alla sospensione del campionato erano ottavi (con un record di 12 vittorie e 11 sconfitte), si ritrovano a disputare la finale contro il Barcellona. Nell’atto conclusivo della Liga, Polonara disputa una gara ordinata, lavorando bene in difesa e sugli scarichi, ma sembra mancargli l’acuto. Ciò almeno fino a 90’’ dalla sirena, perché da quel momento emerge, in tutta la sua importanza, il Polonara 2.0, frutto di una trasformazione non solo tecnica. Prima la tripla per il 67-64, poi l’assist immaginifico che regala a Luca Vildoza i 2 punti che valgono una carriera, oltre che un titolo ACB. Dopo 3 finali scudetto perse (2 con Reggio Emilia, 1 con Sassari), arriva il successo, rendendo Polonara il 3° giocatore italiano, dopo Gregor Fucka e Gianluca Basile, capace di vincere la Liga.

Il grande inizio di questa stagione

Chi pensava di aver visto la versione migliore di Polonara nelle finali di Liga ACB dello scorso giugno si sbagliava però di grosso. Il giocatore, così decisivo, ammirato qualche mese fa in un contesto completamente diverso dalla tipica realtà della pallacanestro continentale, ha oggi lasciato la scena a una nuova versione. Il Polonara 3.0 è infatti un atleta quasi incapace di sbagliare qualsivoglia scelta tecnico-tattica su un parquet. Se in EuroLega esistesse un equivalente del Most Improved Player NBA, allora il big-man del TD Systems Baskonia sarebbe il candidato principe per ottenerlo. Partiamo da qualche media statistica:
  • 12 punti, 7.3 rimbalzi, 17.5 valutazione.
  • 68% da 2, 36% da 3.
  • 30’ di impiego.
Se si considera poi che ogni squadra di EuroLega dispone di un "4" (per quanto scrivere di ruoli sia oggi anacronistico) di livello assoluto, si può tranquillamente annoverare anche Polonara nel club dei vari Nikola Mirotic, Tornike Shengelia, Derrick Williams e compagnia. L’ex-Sassari ha infatti raggiunto una maturità cestistica impressionante, forte anche del connubio tecnico-tattico-mentale col proprio head coach (e, ancora una volta, si ha così la dimostrazione che la pallacanestro è anche, e soprattutto uno sport dove la mentalità svolge un ruolo preponderante). Bidimensionalità offensiva, con perfetta miscela di gioco interno e capacità da oltra l’arco dei 6.75. Imponenza sotto qualsiasi tabellone e dentro ogni pitturato, non solo nel mettersi in proprio, bensì anche nel settare blocchi per i compagni (aspetto fondamentale nel gioco, specie dei club spagnoli). Lucidità ed evidenti miglioramenti nelle doti di passatore. Riassumendo, molto più di una pezza messa per sopperire all’addio di un fenomeno. Sì, perché Polonara, questo Polonara 3.0, non sta assolutamente facendo rimpiangere Shengelia, il quale invece deve ancora inserirsi appieno nei meccanismi di un CSKA potenzialmente ingiocabile per chiunque. Senza poi dimenticare la totalizzante immersione nel mondo basco, con la scelta di chiamare la neonata figlia Vitoria a testimoniare forse la piena consapevolezza di essere nel posto ideale al momento giusto.

Fin dove può arrivare Achille

Per un giocatore che ha sempre dichiarato di voler vivere appieno il presente, è difficile fare previsioni. Del resto, però, era difficile anche immaginare un impatto così devastante in questa EuroLega 2020-21. La volontà di Polonara è chiara: restare il più possibile al massimo livello europeo e nella più importante competizione per club. A quasi 29 anni – li compirà il prossimo 23 novembre – "Polonair" rilancia, e non di poco, le sue quotazioni in ottica Nazionale, potendo peraltro ampliare le soluzioni nel reparto lunghi. Nonostante lo scetticismo, generalizzato e incomprensibile, a oggi Polonara è il miglior lungo italiano dopo Nicolò Melli e Danilo Gallinari. Considerando però che questi ultimi potrebbero essere ancora impegnati nella NBA e che Jeff Brooks sta patendo un’involuzione preoccupante, in vista del Preolimpico (che si giocherà in Serbia, dal 29 giugno al 4 luglio 2021) aumentano le carte a disposizione di Achille. Con la consapevolezza che, stanti questi incredibili standard di rendimento, la maglia Azzurra dovrà inevitabilmente trasformarsi da sogno in realtà. E chissà che in Nazionale senior non possa ricomporsi il terzetto Fontecchio-Gentile-Polonara, che nel 2011 fu protagonista con l’Under-20 di coach Sacripanti nella conquista di un argento europeo (dietro alla Spagna di un debordante Nikola Mirotic). Guarda caso, tutti e 3 questi giocatori – a cui si deve aggiungere a pieno titolo anche Daniel Hackett – o hanno ritrovato lo smalto di un tempo, oppure hanno completato un percorso di maturazione cestistica a 360°.
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