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Basket, Eurolega: Facundo Campazzo, un'ascesa continua fino alla NBA

Marco Arcari

Pubblicato 24/11/2020 alle 12:52 GMT+1

Facundo Campazzo lascia il Real Madrid per approdare in NBA, ai Denver Nuggets. L'EuroLega perde uno dei suoi protagonisti, un playmaker spettacolare e geniale, ma anche un leader assoluto dei Blancos di coach Pablo Laso. Ripercorriamo le principali tappe della sua carriera e proviamo ad analizzare il ruolo che "Facu" avrà nella franchigia NBA allenata da Michael Malone.

NBA, Facundo Campazzo

Credit Foto Eurosport

22 novembre 2020. Facundo Campazzo disputa l’ultima partita con la Camiseta Blanca del Real Madrid. L’istrionico playmaker argentino si accomiata dal mondo "Blancos" con l'ennesima grande recita: 20 punti (12 solo nel 3° quarto), 4 assist e 5 recuperi nel successo (100-78) sul BAXI Manresa, una vittoria che allunga la striscia positiva del Real Madrid a 11 risultati utili, a fronte di zero k.o., e cementifica il 1° posto in classifica. Una storia d’amore nata ormai più di 6 anni fa, quando la polisportiva madrilena ebbe il coraggio, ma anche la geniale intuizione, di puntare su un giovane giocatore argentino, ai più forse sconosciuto e da molti ritenuto fisicamente inadatto alla pallacanestro europea.
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La scommessa del salto in Europa e le prime difficoltà

Gli esordi col basket del Vecchio continente sembrano, in effetti, dare ragione ai più scettici e critici osservatori. Liga Endesa ed Eurolega (allora ancora la "l" minuscola) sono tutt’altra cosa rispetto al campionato argentino. In patria la velocità e l’estro di Campazzo facevano la differenza a 360°; in Europa il play deve invece adattare il proprio gioco a ritmi e spazi diversi, convivendo anche con una tattica che, come in altri sport di squadra, risulta spesso mal digerita dai fenomeni latinoamericani. Tra le file del Real non mancano comunque maestri importanti, capaci di insegnargli non solo il mestiere, bensì anche l’arte del perfetto playmaker europeo: Sergio Rodriguez e Sergio Llull. Nella stagione 2014-15 le occasioni sono però davvero poche e "Facu" non riesce a sfruttare neanche le rarità, sottoforma di chiamata sul cubo dei cambi, concesse da un allenatore esigente e maniacale, quale è Pablo Laso.

La differenza tra il Real Madrid e qualsiasi altro club

Stanti le difficoltà e il quasi inesistente inserimento a 360° nella nuova esperienza del giocatore, qualsiasi altro club avrebbe forse optato per una cessione. Qualsiasi altro, ma non il Real Madrid. Nella capitale iberica sanno sia scommettere, sia attendere l’esito fruttuoso della scommessa stessa. Campazzo viene allora girato in prestito all’UCAM Murcia, formazione che ha da poco ritrovato la massima serie spagnola e che vuol tentare l’assalto ai piani alti delle classifiche. Campazzo è il playmaker ideale per coronare i sogni di gloria degli aficionados che pullulano il Palacio de Deportes. Ritmi forsennati, giocate spettacolari, ma anche tanta, tanta concretezza: 34 partite, con medie di 12 punti, 5.3 assist e 32% da 3. Murcia chiude la Stagione Regolare di Liga al 7° posto (record di 18-16) e ai Playoffs trova proprio il Real Madrid, futuro campione. I Blancos s’impongono 2-1, con molta sofferenza e dovendo fare costantemente i conti con Campazzo. Il play argentino è il miglior giocatore di Murcia in ognuna delle tre partite, ma è solo la prima di tante rivincite personali. A livello di spettacolarità, Campazzo conquista poi tutti: nella corsa per l’MVP della Liga, il regista domina nella votazione dei tifosi (che allora incideva per il 25% del totale), staccando di migliaia di voti il secondo. La palma di miglior giocatore viene assegnata a Ioannis Bourousis, ma poco male. Tutta la Penisola Iberica è ormai innamorata di un giocatore capace di regalare spettacolo con giocate simili…

Rio de Janeiro e la definitiva consacrazione

Stanti le prestazioni fornite col proprio club, Campazzo non può che rientrare nei 12 scelti da coach Sergio Hernandez per le Olimpiadi brasiliane del 2016. Non è la prima apparizione di Facu ai Giochi a 5 Cerchi, ma rispetto al 2012 stavolta anche lui fa parte dei "veterani", in una lista che comprende anche Carlos Delfino, Manu Ginobili, Andrès Nocioni e Luis Scola, oltre ad altri debuttanti di belle speranze (Gabriel Deck, il Pato Garino e Nico Laprovittola, su tutti). Il cammino dell’Albiceleste si chiude ai quarti di finale, stroncato dal dominio di un irreale Dream Team a stelle e strisce e dallo strapotere tecnico di Kevin Durant, ma per Campazzo è la consacrazione anche a livello di Selección. Particolarmente epica la sfida contro il Brasile, un Superclásico in cui Campazzo mette insieme 33 punti e 11 assist, oltre a catturare il rimbalzo offensivo utile ad armare la mano del Chapu Nocioni per la bomba che chiude i conti in favore dell’Argentina. Un rimbalzo offensivo in mezzo a 3 maglie verdeoro. Lui, un giocatore di 179 centimetri, forse. Nonostante l’addio di Ginobili, la regia dell’Argentina sembra rimanere comunque in ottime mani, ossia in quelle di un giocatore capace di chiudere la rassegna olimpica a 16 punti e 6 assist di media, col 38% da oltre l’arco dei 6.75.

Dopo l’attesa, solamente le gioie

Le ottime prestazioni olimpiche valgono il rinnovo del contratto col Real Madrid, ma anche quello del prestito al Murcia. Oltre a un’altra ottima Liga, Campazzo disputa anche un’Eurocup da assoluto protagonista, risultando miglior assistman e recuperatore di palloni. È tutto pronto per il grande, secondo, salto in maglia Real. Ma a Madrid sono esigenti, tanto. E Campazzo ha ancora 3 lacune da colmare: assenza di affidabilità nel tiro pesante, poca oculatezza nella gestione di tanti possessi, gestione perfetta e continua del proprio peso forma. Sulle prime due sta lavorando da tempo, sulla terza gli viene in aiuto Manu Ginobili. Campazzo assume un nutrizionista e si presenta al raduno del Real Madrid in una forma fisica smagliante. L’esplosione del fenomeno Luka Doncic mette però un po’ in ombra la stagione di Facu. In Eurolega quest’ultimo si consacra anche come tiratore affidabile da 3 (38% di media in Stagione Regolare) e sembra perfetto come compagno di "The Next Big Thing" in un reparto esterni che non soffre, neanche minimamente, l’assenza di Llull (out per infortunio). Il destino però è spesso crudele, specie nella pallacanestro. Un problema a un ginocchio obbliga Campazzo a saltare la serie Playoffs contro il Panathinaikos e a giocare poco nelle Final Four di Belgrado. Poco male, l’argentino si gode comunque la vittoria in EuroLega che, sommata a quella della Liga, costituisce un doblete irripetibile.

Un uomo solo al comando del Real

Doncic vola in NBA con la 3ª scelta assoluta al Draft del 21 giugno 2018 e la dirigenza del Real Madrid ha pochi dubbi: Campazzo è pronto per guidare il Real. Il resto è sostanzialmente storia, anche se forse avrebbe meritato un finale diverso. L’argentino è ormai perfettamente inserito negli schemi di un collettivo meraviglioso, capace di giocare, spesso e volentieri, una pallacanestro celestiale. Le sue abilità nell’alternare la gestione del ritmo, ormai in pieno e totale controllo, permettono al Real di impostare qualsiasi sfida obbligando gli avversari ad adattarsi, senza mai subire continuativamente il basket altrui. L’EuroLega è però una competizione sempre più di "dettagli", in cui il minimo errore, il più basso deficit in termini di concentrazione e/o di condizione fisica, ma anche il più temporaneo dei passaggi a vuoto, possono costare tremendamente caro. Lo sa ben il Real, che arriva alle Final Four 2019 come una delle favorite principali e si ritrova invece eliminato, per mano del CSKA Mosca, già in semifinale.

Pandemia, maledetta Pandemia

Il 2019-20 sembra essere la stagione giusta per vedere una contemporaneità tra il dominio personale di Facundo Campazzo e l’ennesima affermazione del Real Madrid in Europa. 13 successi consecutivi tra 6° e 18° turno, poi altri 7 (tra 22° e 28°), un ruolino di marcia da 22 vittorie e 6 k.o. e un dualismo con l’Anadolu Efes Istanbul che sembra preannunciare delle spettacolari e pirotecniche Final Four. Il Covid-19 si mette però di mezzo e spariglia le carte in tavola. EuroLega cancellata, campionati sospesi, voci del mercato NBA che cominciano a farsi sempre più insistenti e ad allontanare la mente dagli obiettivi dei Blancos. Non è un mistero che Campazzo voglia la NBA – desiderio lecito di qualsiasi giocatore di pallacanestro e sublimazione della carriera – ma il riconcorrersi dei rumors sembra privarci del giocatore spettacolare e devastante che abbiamo in precedenza ammirato. Gli esordi della stagione 2020-21 ci restituiscono un Real Madrid in crisi d’identità e risultati, ma anche un Campazzo molto diverso rispetto alle precedenti versioni del "Mago di Cordoba". L’argentino sembra costantemente un giocatore con le valigie in mano, e infatti arriva l’accordo coi Denver Nuggets (biennale garantito). Intesa che apre un futuro al contempo interessante e incerto per lo stesso Campazzo.
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Facundo Campazzo smazza 19 assist: eguagliato il record assoluto di Jovic

Che impatto potrebbe avere Campazzo in NBA?

A oggi, il ruolo di Campazzo ai Nuggets è quello di 3° playmaker, dietro a Jamal Murray e Monte Morris. Denver ha anche firmato R.J. Hampton, playmaker scelto alla 24ª nel Draft di 6 giorni fa, ma il giovanissimo (classe 2001) talento rappresenta, al momento, un investimento per il futuro della franchigia. La stagione NBA, comunque più lunga, anche se menomata, rispetto alla EuroLega, ci permetterà di vedere un Campazzo presumibilmente schierato in quintetti che prevedano anche Murray o Harris, considerando anche l’amore tecnico di coach Michael Malone per il "doppio-play" (specie quando Nikola Jokic non è disponibile o è a riposare in panchina). L’importanza di Campazzo si manifesterà soprattutto nel momento in cui Murray o Gary Harris dovranno tirare un po’ il fiato in regia, senza perdere di efficacia grazie alle loro ottime abilità off-the ball. Certo, permangono dubbi sulla tenuta difensiva di un giocatore undersize, specie per la NBA, ma la versatilità, sua e del sistema dei Nuggets, unita al fatto che la stagione sarà decisamente concentrata (aumentando così presumibilmente il load-management), sembrano costituire tutti elementi a favore di un impatto fin da subito positivo dell’ex-Real.
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