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Basket, Eurolega: La difesa dello Zenit frena Milano: sconfitta a San Pietroburgo 79-70

Daniele Fantini

Aggiornato 22/02/2021 alle 20:54 GMT+1

L'AX Armani Exchange Milano incassa la seconda sconfitta esterna consecutiva cadendo contro lo Zenit San Pietroburgo per 79-70 nel recupero della quinta giornata. Decisivo un break di 11-2 piazzato nella parte finale del quarto periodo. L'Olimpia scivola a 16-9, torna al terzo posto in classifica, e perde il vantaggio nello scontro diretto con lo stesso Zenit, battuto di 6 punti all'andata.

Malcom Delaney, #23 of AX Armani Exchange Milan in action during the 2020/2021 Turkish Airlines EuroLeague Regular Season Round 5 match between Zenit St Petersburg and AX Armani Exchange Milan at Sibur Arena on February 22, 2021 in Saint Petersburg

Credit Foto Getty Images

Le aspettative di una partita dura, fisica, maschia e rognosa si concretizzano tutte, dalla prima all'ultima. Questa volta, però, è la difesa dello Zenit a spegnere Milano, mentre, sul lato opposto, Kevin Pangos (16 punti, 10 assist) e Arturas Gudaitis (16) confermano di essere, con la collaborazione importante delle spingardate di un Billy Baron infuocato (13 punti, 3 triple), uno degli assi play-centro più solidi ed efficaci d'Europa. L'Olimpia alza bandiera bianca soffocando sotto il parzialone di 11-2 (ampliato poi a 16-6, dal 60-60 a 76-66) con cui lo Zenit spacca nel finale del quarto periodo una partita vissuta, fino a quel momento, su un equilibrio sottile in una chiara alternanza di fasi.
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Pangos manda ko Milano con due triple pesantissime

In avvio, è la squadra russa a controllare l'inerzia (36-26 al 16') sfruttando la superiorità fisica sotto i tabelloni dettata dal rientro di Alex Poythress (assente all'andata ma molto efficace oggi con 10 punti) unito alle assenze di Zach LeDay e Jeff Brooks e dai problemi di falli che colpiscono Kaleb Tarczewski dopo una manciata di secondi dalla palla a due, poi, quando il metro arbitrale si ammorbidisce concedendo contatti a due delle difese più dure della Lega, Milano riequilibra la situazione, e, accesa da una scarica di Kevin Punter a inizio ripresa, fa corsa di testa (anche se con vantaggio minimo) per tutto il terzo periodo. Ed è lì, a cavallo dei due quarti finali, dove l'Olimpia manca l'occasione di azzannare e prendere definitivamente il controllo. Qualche palla persa banale, un paio di quintetti mal spaziati per le assenze già citate, un paio di rotazioni mancate sulle penetrazioni di Pangos, capace di scrollarsi dalle spalle anche la marcatura tremenda di Shavon Shields, unico in grado di limitarlo: lo Zenit resiste, risorge con le bombe di Baron e, spinto dai 3.000 tifosi della Sibur Arena, spegne la pericolosità avversaria sul perimetro e affonda la lama con le giocate in pick'n'roll di Pangos con Poythress e Gudaitis.
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Magia di Rodriguez, semina Pangos e va a canestro

Nonostante le buone percentuali in area (23/40, 57.5%), gonfiate soprattutto dai numeri di Kevin Punter (16), Shavon Shields (15) e Sergio Rodriguez (10), l'Olimpia soffre nel tiro pesante (frenata da un modesto 6/21 in quella che, finora, è sempre stata la sua arma migliore), e a centro-area, dove concede tanti extra-possessi con 11 rimbalzi offensivi (lo Zenit vince la battaglia 32-28) ma, soprattutto, il 66.7% (24/36) al tiro da due, subendo, oltre ai muscoli di Gudaitis e alla concretezza di Poythress, anche la versatilità di Will Thomas (10). Con Kaleb Tarczewski finito presto fuori partita a livello mentale, non bastano la presenza di Kyle Hines (9 punti, 10 rimbalzi), meno efficace del consueto senza il gemellino LeDay al fianco, e l'enorme sforzo di Shields, il migliore per continuità, efficacia in attacco e tenacia difensiva. In calo rispetto alla scorsa settimana i "finti 4" adattati, Vlado Micov e Gigi Datome (situazione prevedibile, considerando la durezza generale dello Zenit), così come l'apporto di Malcolm Delaney, nervoso, falloso (5 in 22') e impreciso al tiro (2/10). E il Rodriguez di oggi, brillante nel primo tempo ma poi frenato nella ripresa, non basta per riequilibrare la situazione in regia.
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Gudaitis decolla e piazza la schiacciatona dell'ex

La sconfitta, la seconda esterna consecutiva dopo quella di tre settimane fa a Lione, riporta Milano al terzo posto in classifica (16-9) e rilancia contemporaneamente lo Zenit in quarta piazza (15-9), sorretto anche dal vantaggio nello scontro diretto dopo il -6 sofferto all'andata: la corsa-playoff in quella che, finora, risulta essere la stagione più competitiva nella storia dell'Eurolega moderna è molto serrata, considerando che l'Efes, ottavo, è 14-10 con una gara da recuperare. Il tempo per ritrovare le energie, però, è limitato: l'Olimpia tornerà in campo già giovedì 25 febbraio per ospitare il Khimki Mosca, fanalino di coda (2-22) e in clima di smobilitazione generale da diverse settimane. L'occasione è da non perdere.

Zenit San Pietroburgo-AX Armani Exchange Milano 79-70

  • Zenit: Pangos 16, Hollins 2, Ponitka 6, Thomas 10, Gudaitis 16; Rivers 3, Zakharov, Fridzon, Baron 13, Zubkov 3, Poythress 10. N.e.: Pushkov. All.: Pascual.
  • Milano: Delaney 4, Punter 16, Shields 15, Datome 4, Tarczewski; Micov 5, Roll 7, Rodriguez 10, Hines 9. N.e.: Moraschini, Cinciarini, Biligha. All.: Messina.
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