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Eurolega, da Campazzo a Doncic: il Real Madrid incassa 13 milioni dalla NBA

Daniele Fantini

Aggiornato 28/11/2020 alle 11:53 GMT+1

Facundo Campazzo è l'ultima superstar del basket europeo ad aver lasciato il Real Madrid per tentare l'avventura in NBA. Il suo trasferimento ai Denver Nuggets è valso 6 milioni di dollari per le casse del club via clausola rescissoria, un tesoretto consistente che ad aggiungersi a quelli già raccolti negli ultimi anni per Luka Doncic, Nikola Mirotic e Sergio Rodriguez.

Facundo Campazzo of Real Madrid in action during the Liga Endesa match between Real Madrid and Baxi Manresa at Wizink Center pavilion on November 22, 2020 in Madrid, Spain

Credit Foto Getty Images

L'addio di Facundo Campazzo è una perdita pesante per il Real Madrid e il basket europeo, ma il suo sacrificio non è stato gratuito. La cessione del geniale playmaker argentino è valsa 6 milioni di dollari alle casse del club spagnolo via clausola rescissoria, una strategia molto comune nel ramo calcistico della polisportiva blanca ma che sta ormai interessando in maniera importante anche l'economia del settore cestistico, che, ricordiamo, vive in simbiosi con il resto delle attività societarie. I 6 milioni di buy-out per uscire da quello che era un ricco e lungo contratto valido fino al 2024 sono una cifra record per il trasferimento di un singolo giocatore dall'Europa agli States e, come da regolamento NBA, possono essere coperti soltanto in piccola parte dalla franchigia americana (meno di un milione di euro): il resto dovrà essere versato dallo stesso Campazzo, tramite i propri risparmi personali e gli ulteriori guadagni raccolti oltreoceano nei prossimi anni. Il discorso è valido anche per gli altri giocatori che vedremo ora.
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Facundo Campazzo smazza 19 assist: eguagliato il record assoluto di Jovic

Più di 13 milioni in 6 anni di addii a superstar

Secondo una ricerca effettuata da eurohoops, il Real Madrid ha incassato più di 13 milioni di dollari di buonuscite di fronte all'addio di tanti protagonisti del basket europeo negli ultimi 6 anni. Nikola Mirotic è il primo della lista: nel 2014 lascia il Real per firmare con i Chicago Bulls a fronte di un buy-out di 2.5 milioni di dollari. Due anni dopo è il turno di Sergio Rodriguez, costretto a interrompere un contratto in essere per altre due stagioni per volare a Philadelphia nella sua seconda esperienza NBA, a fronte di una buonuscita da 3 milioni di dollari. Discorso analogo per Luka Doncic, sbarcato ai Dallas Mavericks per una cifra pari a 2 milioni di dollari, lontanissima dal suo attuale valore di mercato ma comunque importante per permettere al Real Madrid di mantenere una forte stabilità finanziaria e continuare ad assemblare roster molto competitivi per l'Eurolega. A questa lista si potrebbe aggiungere presto anche Gabriel Deck: stando agli ultimi rumors, anche l'ala argentina sarebbe attratta dal fascino della Lega più importante del mondo ma non potrà abbandonare i blancos senza un'importante clausola rescissoria.

E se diventasse una norma?

Gli esempi tracciati dal Real Madrid stanno facendo scuola negli altri club di Eurolega, interessati a coprire a livello economico le perdite tecniche dei talenti che, in numero sempre maggiore, cercano di ritagliarsi uno spazio in NBA anche in giovanissima età. Il draft della scorsa settimana ha coinvolto Deni Avdija (9a scelta degli Washington) e Aleksej Pokusevski (17a scelta dei Minnesota Timberwolves), ma Maccabi Tel Aviv e Olympiacos Pireo riceveranno rispettivamente 1 milione e 1.5 milioni di dollari in compensazione.
A proposito, è interessante la proposta di coach Zmago Sagadin, leggenda vivente del basket sloveno per i suoi successi con l'Olimpia Lubiana e famoso per aver favorito la crescita e lo sviluppo di una lunghissima serie di giocatori poi sbarcati in NBA: "Eurolega e FIBA dovrebbero trovare un accordo che impedisca a un giocatore di approdare in NBA senza una compensazione di almeno 5 milioni di dollari. Il lavoro che viene fatto in Europa per lo sviluppo di questi giocatori deve essere riconosciuto e rispettato. Se non dovesse essere così, allora temo che, prima o poi, la NBA si prenderà l'Europa e creerà qui una nuova Division".
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