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Eurolega, esterni e triple: l'attacco dell'Olimpia Miano è da top-team anche in Europa

Daniele Fantini

Aggiornato 21/11/2020 alle 11:31 GMT+1

I 98 punti segnati con 13/25 dall'arco nella vittoria sullo Zalgiris rappresentano la miglior partita a livello offensivo giocata finora dall'Olimpia in questo avvio di Eurolega. Gli innesti estivi hanno alzato in maniera netta il livello di qualità e pericolosità sul perimetro, portando Milano a essere una delle squadre più produttive, efficienti ed efficaci d'Europa nella metacampo offensiva.

Kevin Punter, #0 of AX Armani Exchange Milan in action during the 2020/2021 Turkish Airlines EuroLeague Regular Season Round 10 match between AX Armani Exchange Milan and Zalgiris Kaunas at Mediolanum Forum on November 20, 2020 in Milan,

Credit Foto Getty Images

"Abbiamo costruito buoni tiri per tutti i 40 minuti e segnato 98 contro una squadra molto aggressiva. Abbiamo giocato un gran secondo quarto e anche la prima parte del terzo periodo: l'attacco era fluido e la difesa molto efficace" - coach Ettore Messina dopo Milano-Zalgiris.
La tradizione della nostra pallacanestro tende ad associare in maniera quasi automatica il nome di coach Ettore Messina al concetto di sistema difensivo di élite. Il che è logico considerando trascorsi e successi, ma probabilmente limitante. Perché è vero che le squadre portate in trionfo da Messina hanno sempre puntellato la loro forza nella propria metacampo, ma nell'Eurolega moderna non è pensabile battere in serie avversari di grande qualità giocando sempre e semplicemente a tenerli un punto indietro.
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Qualità e pericolosità sul perimetro: le armi del nuovo attacco Olimpia

La vittoria sullo Zalgiris, contrassegnata da uno scintillante 13/25 da tre (7/8 in un secondo periodo meraviglioso da 31-15) ha rappresentato la massima espressione delle potenzialità del nuovo attacco Olimpia in Eurolega. "Nuovo" è la parola-chiave, perché gli effetti delle mosse del mercato estivo sono emersi nella loro veste migliore grazie alla rimessa in posa di tutti i tasselli sul perimetro, ricomposti dopo le settimane iniziali scompaginate dai tanti infortuni.
Nella prima parte della stagione, tra pre-campionato e Supercoppa, Milano aveva mostrato una potenza di fuoco offensiva capace di stordire qualsiasi avversario anche a livello di Eurolega (dove lo stesso Zalgiris era stato asfaltato a domicilio nel torneo di Kaunas), probabilmente superiore anche a quella dell'ultimo anno dell'era Pianigiani, quando l'Olimpia correva sulle ali del miglior attacco d'Europa (87.27 punti segnati di media) non sorretto, però, da un'adeguata solidità difensiva (87.17 subiti, seconda peggior difesa). Le aggiunte di Shields, Delaney, Datome e Punter hanno colmato quei vuoti di scarsa pericolosità sul perimetro evidenziati nella scorsa stagione, quando, complici anche gli infortuni cronici di Nedovic, Milano aveva poche alternative alle triple in step-back di Rodriguez e agli scarichi per Micov in angolo.

I numeri: Milano è tra i migliori attacchi d'Europa

Quest'anno l'Olimpia sta tirando con il 43.7% dall'arco in campionato (dov'è nettamente prima con un 3.7% di margine su Sassari) e il 40.25% in Europa, con una crescita del 2.36% sul 2019-20. Sembra poco, è vero, ma quello in corso è un campionato strano, con una produzione offensiva generale in netto calo rispetto alla scorsa stagione: con quel 40.25% Milano è la seconda miglior squadra del torneo alle spalle (guarda un po') dello Zalgiris Kaunas (41.29%). E gli 82.71 punti segnati in media a partita la collocano al secondo posto anche per produzione offensiva totale, a un battito di ciglia dietro il CSKA Mosca (83.00), in netta crescita (+4.61) rispetto agli stentati 78.11 dell'anno passato (12esimo attacco del torneo).
Kevin Punter (62.5%), Michael Roll (57.9%), Zach LeDay (50%), Shavon Shields e Gigi Datome (41.7% entrambi) sono tutti realizzatori da tre punti sopra la media di squadra (quattro di questi sono new-entry), ma anche la Vecchia Guardia composta da Sergio Rodriguez e Vlado Micov, tiratori da 37% finora, è più che accettabile. La pericolosità diffusa sul perimetro porta l'Olimpia al quarto posto per percentuale reale (50.7%), un altro dato in grande crescita (l'anno scorso era soltanto 14esima con il 47.46%) e inferiore soltanto a Barcellona, Zalgiris ed Efes, ossia l'élite dei sistemi offensivi visti in questa prima parte di campionato. In soldoni, il binomio Messina-difesa vale ancora e varrà sempre, ma è bene ricordare che, per vincere, serve un basket di livello su una metacampo e l'altra.

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