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Eurolega: l'Olimpia Milano sogna, ma cede nel finale: il Barcellona vince 87-71

Daniele Fantini

Aggiornato 12/12/2020 alle 00:18 GMT+1

Dopo aver assaporato il colpaccio esterno sul campo della capolista con un +7 a 6' dalla fine, l'Olimpia incassa un break devastante di 25-2 e si arrende al Barcellona 87-71. Milano scivola a 7-5 in classifica e si ritrova all'ottavo posto, l'ultimo buono per la qualificazione ai playoff.

Riccardo Moraschini, #09 of AX Armani Exchange Milan in action during the 2020/2021 Turkish Airlines EuroLeague Regular Season Round 13 match between FC Barcelona and AX Armani Exchange Milan at Palau Blaugrana on December 11, 2020 in Barcelona,

Credit Foto Getty Images

Quando quella tripla di Malcolm Delaney trova soltanto il fondo della rete a 6' dalla sirena, il Barcellona è ancora fermo, senza punti, dall'inizio del quarto periodo, e il tabellone recita un eccitante 60-67 pro Olimpia. L'illusione di poter espugnare il campo della capolista e aggiungere un altro mattone importante al processo di crescita del gruppo svanisce, però, nel giro di una manciata di secondi. Con una zona adattata e un break ammutolente di 25-2, il Barcellona sgretola il sogno biancorosso mostrando la differenza che ancora esiste tra una squadra che sta costruendo le sue basi ora (Milano) e un'altra (il Barça, appunto) che può vantare un vissuto di preparazione, miglioramento e amalgama di lunga data e che ha segnato questa stagione, 2020-21, con il circoletto rosso per tornare a rialzare un trofeo che manca ormai da 10 anni. A Milano rimane il retrogusto amaro di una sconfitta più che onorevole, ma i discorsi "di stampo rugbistico" lasciano il tempo che trovano quando senti, sotto i polpastrelli, la chiara occasione di poter piazzare un colpaccio capace di innescare una carica esplosiva così forte da poter infiammare un'intera stagione.
Il -16 finale (87-71) è un numero insensato e più che beffardo per una partita che Milano ha il merito di giocare alla pari per lunghissimi tratti, conducendo anche per una buona parte del secondo tempo. Certo, a mente fredda, l'aritmetica soffre in maniera tremenda quell'11-0 lampo con cui il Barcellona azzanna la partita con una voracità belluina, da bestia ferita e iraconda dopo aver assaggiato l'onta della prima sconfitta interna stagionale soltanto due giorni prima contro l'Olympiacos. Eppure, assorbita una sfuriata che sembra presagire una serata di grande sofferenza, l'Olimpia dimostra una forza ancora maggiore per ricompattarsi nella metacampo difensiva con gli ingressi della solita coppia Kyle Hines-Shavon Shields e cominciare a giocare la sua partita.
Hines (10 punti, 4 rimbalzi) cementa il verniciato chiudendo ogni varco e innesca la scintilla con un paio di giocate d'astuzia in attacco, tracciando la strada per le manovre di riscaldamento delle punte di diamante di coach Messina, ancora costretto a rinunciare, suo malgrado, a Sergio Rodriguez. L'assenza del Chacho viene inizialmente cancellata dalle vampate di Malcolm Delaney (23 punti, 4 assist in una partita giocata col ghigno famelico dell'ex), Vlado Micov (in ripresa offensiva con 11 punti e tre triple) e Shavon Shields (12 punti in una serata in cui deve spendersi anche in marcatura su Nick Calathes) e, proprio grazie a una bomba gelida del Professore, Milano mette la testa avanti all'intervallo lungo, un 39-43 quasi impensabile dopo l'avvio.
Nella ripresa la partita resta vivissima, vibrante ed eccitante, con un'alternanza paradisiaca di azioni difensive straordinarie e giocate offensive di classe purissima su entrambi i lati. L'Olimpia conserva faticosamente il vantaggio nonostante un momento di sbandamento con l'ingresso dell'intero secondo quintetto nelle fasi conclusive del terzo quarto, e, come detto, stringe la museruola sulle fauci blaugrana per buona parte del periodo conclusivo, sguazzando, sul lato opposto, con Shields e Delaney per quel famoso quanto effimero +7.
Nel suo momento peggiore, il Barcellona ritrova se stesso e, soprattutto, quella incredibile varietà di interpreti che impedisce alle difese di prendere ritmo e fiducia: alle magiche letture di Nick Calathes (14 assist, molti dei quali in una lunga serie di clinic su rimessa) si aggiungono le mani setose di Nikola Mirotic (19 punti, 10 rimbalzi), la versatilità di Brandon Davies (top-scorer a quota 21), tanto efficace in avvicinamento quanto dalla media distanza e, soprattutto, la glacialità di Cory Higgins, un califfo che, con il pallone decisivo tra le mani, tende a non sbagliare mai: due sue triple consecutive ribaltano la forbice lanciando il +7 blaugrana (69-76) e, mentre un frustrato Delaney perde le redini dell'attacco contro una difesa match-up di difficilissima interpretazione, Davies, Calathes e Mirotic ne approfittano per banchettare su una Milano ormai rassegnata.
Archiviata una sconfitta che fa scivolare l'Olimpia all'ottavo posto in classifica con un record di 7-5, si apre ora un'altra settimana massacrante. Domenica, Milano riceve al Forum la Happy Casa Brindisi nello scontro al vertice di Serie A e affronterà poi la doppia trasferta di Eurolega a Istanbul contro Fenerbahçe (martedì 15) e Anadolu Efes (giovedì 17), prima di rientrare alla base per un altro big-match di campionato contro Sassari. La buona notizia? Il ritorno di Sergio Rodriguez sembra vicino.

FC Barcellona-AX Armani Exchange Milano 87-71

  • Barcellona: Calathes 5, Higgins 16, Abrines 7, Oriola 4, Mirotic 19; Davies 21, Hanga 5, Bolmaro, Smits 4, Heurtel, Martinez, Kuric 6. All.: Jasikevicius.
  • Milano: Delaney 23, Punter 6, Micov 11, LeDay, Tarczewski 3; Moraschini, Roll, Shields 12, Brooks 4, Hines 10, Datome 2. N.e.: Cinciarini. All.: Messina.

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