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Basket, Eurolega: Difesa e triple, il primo quarto da record dell'Olimpia Milano contro il Fenerbahçe a Istanbul

Daniele Fantini

Pubblicato 13/11/2021 alle 10:22 GMT+1

BASKET, EUROLEGA - Il nuovo starting-five costruito da coach Ettore Messina dopo l'infortunio di Delaney e la sconfitta di Monaco ha avuto un impatto enorme nelle ultime tre gare, coronato con l'exploit da 22-3 nel primo quarto contro il Fenerbahçe. Tra difesa e attacco, andiamo a esplorare i punti di forza di quello che, per chimica ed efficacia, è il miglior quintetto del momento in Europa.

Devon Hall in azione contro Jan Vesely, Fenerbahçe Beko Istanbul-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Il 22-3 del primo quarto sul campo di Istanbul sarà, con estrema probabilità, un'exploit irripetibile nella storia futura tra Milano e Fenerbahçe. Ma, per quanto stupefacente, in realtà non si discosta molto dal 24-6 con cui l'Olimpia aveva aperto la sfida di due settimane fa contro la Stella Rossa, tenuta a soli due punti per quasi nove minuti di gioco. Ci dev'essere allora qualcosa di più della semplice casualità.
Dopo la sconfitta di Monaco, finora unica macchia in quel 15-1 con cui Milano sta tenendo la vetta della classifica in campionato ed Eurolega, coach Ettore Messina ha rimischiato le carte costruendo un nuovo quintetto base, mantenuto nelle tre gare successive: Devon Hall, Shavon Shields, Gigi Datome, Nicolò Melli e Kyle Hines. I numeri parlano chiaro. In questo momento, con Malcolm Delaney ancora fermo, è lo starting-five migliore che l'Olimpia può permettersi. Anzi, per chimica ed efficacia è il migliore d'Europa. E senza esagerazioni campanilistiche. Perché è sempre lo stesso che ha rifilato 28 punti nel primo quarto del big-match contro il Barcellona. E che ha smontato, pezzo dopo pezzo, tre delle migliori difese del torneo (per info: la Stella Rossa è ancora prima per punti subiti, il Fenerbahçe terzo, il Barcellona sesto con tendenza al miglioramento).
Domanda. Ma come si spiega questa fiammata esplosa proprio quando l'Olimpia sembrava essere finita già in situazione di emergenza dopo l'infortunio che le ha tolto il miglior Malcolm Delaney visto finora in biancorosso?

Difesa: il ruolo di Hall, la big-ball e la coppia Melli-Hines

Partiamo dalla metacampo difensiva, quella più devastante nelle ultime uscite. Già nella scorsa stagione, Delaney si è calato nel ruolo di specialista d'élite sul pallone. In sua assenza, Devon Hall sta svolgendo un lavoro allo stesso livello, se non addirittura superiore, disintegrando, a livello psicologico prima che tecnico-tattico, tutti i playmaker avversari. Prevedibile sì, considerate le caratteristiche morali del giocatore, ma non con questo grado di efficacia.
Il grande momento di forma attraversato da Gigi Datome sta permettendo a Messina di schierarlo con continuità da ala piccola, all'interno di un quintettone molto fisico sugli esterni. Come abbiamo già visto nell'analisi della scorsa settimana, la big-ball dell'Olimpia permette di alzare un muro rocciosissimo sul pallone e sul perimetro sfruttando le qualità difensive di Shavon Shields sulle guardie avversarie. Complessivamente, con il trittico Hall (196), Shields (201) e Datome (203), Milano può schierare un back-court con un'altezza media di 200 cm. Una cifra tonda che rende bene l'idea di quanto sia difficile trovare spazi sulla prima linea.
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Devin Booker chiuso tra Nicolò Melli e Shavon Shields, Fenerbahçe Beko Istanbul-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Alle spalle, la coppia composta da Nicolò Melli e Kyle Hines sta chiudendo il verniciato a doppia mandata, fondendo il lavoro di due dei migliori big-men difensivi d'Europa. Entrambi accettano i cambi senza problemi. Anzi, costringono spesso gli esterni avversari ad arretrare. E avere esterni alti e fisici permette comunque all'Olimpia di reggere sui mismatch creati in area. Entrambi hanno un QI cestistico difensivo extra-lusso, che li porta a essere perfetti nel piazzamento, nel timing degli rotazioni e degli aiuti. Certo, è servita qualche partita per convincere Messina a schierare, assieme, quella coppia che faceva già sognare i tifosi in estate. L'idea originale tendeva più all'alternanza, per avere sempre un grande totem in mezzo all'area. Ma la promozione di Hines nello starting-five, agevolata anche dai continui riposi in campionato senza conseguenze sul record ancora intonso (7-0), sta avendo un effetto positivo anche su Kaleb Tarczewski, in netta ripresa da quando è stato calato nel nuovo ruolo in uscita dalla panchina. Un ruolo che gli toglie quella pressione della sostituzione al primo errore e della scomoda situazione mentale del "parto titolare, ma so già che dopo quattro minuti sarò sul fondo della panchina".

Attacco: controllo del ritmo, letture, post-up e grande utilizzo del tiro dall'arco

E in attacco? 26 punti con la Stella Rossa, 28 con il Barcellona, 22 a Istanbul. La media è superiore ai 25, un bottino enorme per una squadra che ne segna 77 di media a gara in un torneo che quest'anno sta vivendo un calo generalizzato della produttività per effetto della qualità diffusa delle difese. Devon Hall sta interpretando il nuovo ruolo di playmaker in maniera tanto sorprendente quanto efficace. Non sarà creativo, ma è solido e intelligente. Caratteristiche che si sposano alla perfezione con il sistema di Messina, volto in primo luogo al controllo del ritmo. La parte più istrionica, vissuta maggiormente sul pick'n'roll, è relegata a Sergio Rodriguez, ora sì vero game-changer dalla panchina per quel mix di caratteristiche complementari all'insieme dei titolari.
Il quintettone di partenza gioca più di squadra, di letture, di sfruttamento dei vantaggi fisici nelle situazioni di post-up. Datome vive di questo, con quel suo tiro in svitamento classico dal mezzo angolo. Shields pasteggia nel mid-range, tirando sulla testa di difensori più bassi e leggeri. Melli legge il post-basso come un libro stampato, costruendo ribaltamenti perfetti per i tiratori, così come Hines nelle sue situazioni preferite di short-roll.
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Gigi Datome al tiro contro DyShawn Pierre, Fenerbahçe Beko Istanbul-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

  • Utilizzo ed efficacia del tiro da tre punti dell'Olimpia nelle ultime due stagioni
Triple tentateTriple segnatePercentuale
Milano 2021-2227.0 (1°)9.89 (1°)36.5% (5°)
Milano 2020-2122.8 (12°)9.44 (5°)41.4% (2°)
E così, il tiro da tre punti è tornato determinante per una squadra che, dopo averlo eletto ad arma principale (se non unica) nella scorsa stagione, sembrava destinata a guardare con maggior interesse il gioco interno con gli arrivi di Melli e Mitoglou. Quest'anno Milano è prima per triple tentate (27), prima per triple segnate (9.89), quinta per percentuale dall'arco (36.5%). Eppure, non dà l'impressione di essere una squadra perimetrale. Per intenderci, l'anno scorso, quando era chiaramente sbilanciata sugli esterni, anche per ammissione dello stesso coach, l'Olimpia era soltanto 12esima per triple tentate (22.8), quinta per triple segnate (9.44), seconda per percentuale (41.4%). La differenza? Costruzione e flusso. La conclusione? Difesa e tiro dagli angoli vi fanno per caso riaffiorare alla mente qualche concetto dei migliori San Antonio Spurs di Gregg Popovich?
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