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Basket, Eurolega: Olimpia Milano-Anadolu Efes Istanbul: una sfida trappola ai campioni in crisi

Daniele Fantini

Aggiornato 14/10/2021 alle 16:09 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - Dopo le tre vittorie consecutive di inizio stagione, l'AX Armani Exchange Milano ospita un Anadolu Efes Istanbul in crisi di identità e risultati: i campioni d'Europa languono a fondo-classifica con un record di 0-3, e sono molto lontani dalla squadra dominante della seconda parte della scorsa annata. Ma attenzione, perché le trappole sono dietro l'angolo...

Vasilije Micic e Kyle Hines alla caccia del pallone, Anadolu Efes Istanbul-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2020-21

Credit Foto Getty Images

Se il ferro di Colonia non avesse sputato quella tripla di Kevin Punter nella semifinale contro il Barcellona, Olimpia-Efes sarebbe stata la partita per il titolo della scorsa stagione. Ora, dopo cinque mesi e una sessione di mercato estiva che ha portato cambiamenti profondi a roster, Milano accoglie i campioni d'Europa in carica in un curiosissimo big-match da testacoda in classifica. 3-0 il record dell'Olimpia, capolista con il Barcellona e il sorprendente Asvel Villeurbanne, 0-3 quello dell'Efes, invischiato nei bassifondi con Bayern e Zalgiris.
La squadra turca paga le conseguenze di un calendario ostico (Real Madrid, CSKA e trasferta a Lione) e di quell'atteggiamento "settembrino" che aveva segnato anche la scorsa stagione: l'Efes partì 1-3, si trascinò fino a un modesto 7-8 di medio-bassa classifica a dicembre, proprio dopo la sconfitta casalinga con Milano, per poi infilare una super-striscia di 12 vittorie in 14 gare per rilanciarsi verso i playoff e quel titolo atteso ormai da tre anni.

Anadolu Efes Istanbul: il roster 2021-22

#GiocatoreRuoloAltezza
0Shane Larkinplay182
1Rodrigue Beauboisguardia190
2Chris Singletonala206
4Dogus Balbayplay185
8Tolga Gecimala206
11Erten Gaziguardia190
18Adrien Moermanala202
19Bugrahan Tuncerguardia193
21Tibor Pleisscentro221
22Vasilije Micicplay/guardia196
23James Andersonala198
33Filip Petrusevcentro211
42Bryant Dunstoncentro203
44Krunoslav Simonguardia/ala197
CoachErgin Ataman--

Mercato, punti di forza e debolezze: come (non) è cambiato l'Anadolu Efes

"Squadra che vince, non si cambia". A una prima occhiata, il mercato dell'Efes ha avuto connotati minimalisti per la seconda estate consecutiva, ma, in realtà, il gruppo ha seriamente rischiato di collassare dopo la conquista del titolo. Ci sono state due àncore di salvataggio: la scelta di Shane Larkin di non esercitare la clausola di uscita per la NBA e, soprattutto, il rinnovo triennale firmato da Vasilije Micic quando sembrava già pronto ad abbandonare l'Europa da MVP della stagione e delle Final Four per unirsi agli Oklahoma City Thunder.
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Vasilije Micic e Shane Larkin festeggiano la vittoria dell'Eurolega dell'Anadolu Efes Istanbul dopo la finale di Colonia 2020

Credit Foto Getty Images

L'unico addio, ma molto pesante per gli equilibri di squadra, è stato quello di Sertac Sanli, passato al Barcellona. Il vuoto in area è stato colmato con l'inserimento di Filip Petrusev, centro serbo con mani educate e piedi veloci, già visto in versione molto intrigante durante il preolimpico di Belgrado. Ma Petrusev, classe 2000, è alla sua prima esperienza in Eurolega, e, finora, sta pagando lo scotto del salto di livello.
Per il resto, il gruppo è rimasto lo stesso, ma con un anno di più sulle spalle. Anzi, due, se consideriamo anche la scorsa stagione senza cambiamenti significativi, frutto della grande esplosione di chimica e fiducia vissuta dopo la finale conquistata nel 2019 e lo straordinario campionato giocato fino a marzo 2020, quando la pandemia bloccò una squadra chiaramente indirizzata alla conquista del titolo. Alchimia e fiducia sembrano invece essere molto calate in questo avvio di stagione segnato da sole sconfitte. L'Efes ha perso consistenza difensiva, solidità sotto canestro e senso di coralità generale. La combo Larkin-Micic, incontenibile se capace di esprimersi al massimo livello, appare più logora del consueto, viziata da linguaggi del corpo non adatti alle star di una squadra campione in carica.

Le chiavi della partita: come Milano può battere l'Efes

Milano si trova di fronte a una partita trappola. Finora, l'Efes si è distinta per essere una squadra molto schizofrenica, capace di cambiare atteggiamento da un estremo all'altro anche all'interno della stessa gara. Dopo il triste grigiume della sconfitta di Madrid, i turchi hanno viaggiato sulle montagne russe contro il CSKA (da -10 a pari, poi ancora da -16 a un finale quasi punto-a-punto) e nella trasferta di martedì a Lione, vero specchio del momento emotivo del gruppo. Dopo due quarti di vero Efes e partita in pieno controllo, la squadra si è sciolta di fronte al primo accenno di reazione avversario, sparendo sotto canestro e fermando il pallone in attacco, con un'alternanza deleteria di situazioni gestite tra Larkin e Micic.
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Shane Larkin in azione contro Kyle Hines e Shavon Shields, Anadolu Efes Istanbul-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2020-21

Credit Foto Getty Images

Il fattore psicologico sarà determinante per approcciare la partita del Forum. L'Olimpia sta vivendo un momento positivo, con coinvolgimento importante anche della panchina e dei nuovi acquisti estivi, e il primo quarto potrebbe già dare una sferzata importante all'inerzia del match, proprio come successo martedì contro il Maccabi. Anche in quel caso, Milano, in fiducia dopo la bella vittoria esterna sul Baskonia, affrontava una squadra in crisi di identità. E la differenza di forza mentale è emersa in maniera chiara in quel +22 toccato all'intervallo lungo.
In queste prime gare di stagione, l'Olimpia ha saputo sfruttare la sua nuova dimensione interna, un vantaggio da cercare anche contro l'Efes. La parabola calante di Bryant Dunston, unita agli inizi stentati di Chris Singleton e Tibor Pleiss e all'inesperienza di Filip Petrusev, sono punti deboli in cui affondare la lama. Ma la vera partita si giocherà sul perimetro, dove l'Efes, anche senza l'infortunato Kruno Simon, può sprigionare enorme qualità con Micic, Larkin e Rodrigue Beaubois. Si prospetta un'altra serata da "mani piene" per gli specialisti difensivi biancorossi: da Malcolm Delaney, finora straordinario sul pallone, a Shavon Shields e Devon Hall, ormai entrato con prepotenza in questa élite. Con la speranza che anche Jerian Grant riesca a trovare il suo posto all'interno del gruppo.
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