Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Basket, Eurolega: Oltre i soliti noti: cosa aspettarsi dalla Milano "degli altri"?

Daniele Fantini

Aggiornato 27/10/2021 alle 10:07 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - A un mese e mezzo dall'inizio della stagione, l'Olimpia ha ricostruito una base molto solida integrando Hall, Melli e Mitoglou nel vecchio gruppo. Ma ora, con il calendario sempre più serrato e l'assenza di Malcolm Delaney, serve pieno contributo dall'intero roster, dal recupero di Kaleb Tarczewski agli inserimenti di Jerian Grant e Troy Daniels.

Troy Daniels al tiro contro DeShaun Thomas, FC Bayern Monaco-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

L'unico a non aver toccato il parquet dell'Audi Dome è stato Paul Biligha. Milano ha ruotato in 11, ma ha giocato sostanzialmente in sette. Affidandosi tanto ai veterani e alle due new-entry (Devon Hall e Dinos Mitoglou) che, finora, hanno garantito più qualità e continuità. Non che il Bayern si sia comportato in maniera differente. Dentro in 11, ma rotazione vera a 7, con minutaggi ancor più pesanti. Bayern-Olimpia è stata una partita gestita e giocata come un playoff. D'altronde, era anche difficile aspettarsi qualcosa di diverso da due squadre che hanno ancora tanta ruggine da grattare via dalla scorsa post-season.
Ma il calendario, si sa, è pazzo. E butta lì, nella mischia, un altro doppio turno a una sola settimana di distanza da quello precedente. Quattro partite in otto giorni, campionato compreso, destinate a diventare cinque in 11 con la sfida di domenica pomeriggio contro Sassari, tutt'altro che semplice (ore 17.00, LIVE-Streaming su Discovery+). E allora, l'Olimpia ha bisogno di trovare nuovi interpreti, nuove forze fresche, per evitare il ripetersi del trend della scorsa stagione, quando giocò settimane di basket straordinario spremendo il suo zoccolo duro per poi ritrovarsi con la spia della riserva accesa a fine corsa.
picture

Jerian Grant marcato da Filip Petrusev, AX Armani Exchange Milano-Anadolu Efes Istanbul, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Pippo Ricci non è riuscito a incidere per la prima volta in stagione. Un peccato, considerato che veniva dalla sua miglior partita della carriera in Eurolega, con quei 10 punti e 3/3 dall'arco sparati nella vittoria in rimonta contro l'Asvel. Ma un passaggio a vuoto, da rookie contro i califfi veterani del Bayern, ci sta. Perché il suo atteggiamento, in generale, è sempre quello giusto. Quello di un giocatore famelico, pronto a sgomitare in ogni azione per continuare a ritagliarsi spazio e fiducia.
L'Olimpia ha bisogno di trovare contributi dai suoi americani, soprattutto in questo momento così complicato per l'assenza di Malcolm Delaney. Jerian Grant, arrivato come back-up di campionato e carta assicurativa in Eurolega per intervenire in situazioni del genere, ha collezionato un "non entrato" contro l'Asvel e una comparsata da cinque minuti nel secondo periodo di Monaco, riempiendo il suo box-score soltanto con un fallo commesso. Il giocatore - è evidente - non è in fiducia. Non ha lucidità nelle letture e nelle scelte. E nemmeno quella consistenza difensiva che potrebbe permettergli di coprire le difficoltà di inserimento nel sistema d'attacco. La sua impostazione, in generale, è sospetta: un giocatore che difende a gambe dritte, con le anche, accompagnando l'avversario piuttosto che fargli muro col corpo. Messina non si è fidato a consegnargli la squadra in una partita così delicata, preferendo Devon Hall da finto play davanti a Sergio Rodriguez. Comprensibile, ma anche problematico.
picture

Darrun Hilliard in palleggio contro Troy Daniels, FC Bayern Monaco-AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Sospetto è stato anche il linguaggio del corpo, soprattutto difensivo, di Troy Daniels, al suo vero debutto in Eurolega dopo il cameo contro l'Asvel. Daniels ha aperto la partita con la stessa foga di una gara di inizio stagione NBA. Nulla di strano per un giocatore che non ha mai messo piede fuori dagli States prima d'ora. Ma sono bastate un paio di spallate di Darrun Hilliard per farlo riaccomodare in panchina dopo meno di quattro minuti. Qui è necessaria una ricatechizzazione totale. In questa Lega sta in campo prima chi difende. Poi, eventualmente, chi produce. Il messaggio potrebbe essere arrivato. Nel secondo quarto si è visto un Daniels più fisico ed energico, attento anche a rimbalzo. Ma il ritmo-partita è ancora molto annebbiato dall'anno abbondante di stop, e quella serie di in-and-out dall'arco è un esempio chiaro. Il ragazzo, sicuramente, ha talento e ben poca timidezza. Ma dalla prossima, soprattutto contro una squadra tignosa come la Stella Rossa, servirà dare segnali di altro livello.
Kaleb Tarczewski resta l'enigma più grande. Perché è alla sua quinta stagione a Milano e, in carriera, ha già accumulato 127 gare in Eurolega. Invece, la parabola calante cominciata lo scorso anno, proprio quando ci si aspettava un'esplosione dopo un 2019-20 di grande crescita, continua ad avvitarsi sempre più su se stessa, in un vortice auto-alimentante di negatività. In questo momento, Tarczewski ha forse ancor meno fiducia di Grant. E gli arrivi di Melli e Mitoglou, già due capisaldi del gruppo, lo stanno schiacciando sempre più in basso. Sulla sua gestione si potrebbe discutere per giorni, senza peraltro riuscire a trovare una risposta condivisa. Ma c'è anche tanta responsabilità del giocatore. Cinque anni senza riuscire ad aggiungere un movimento affidabile d'attacco alla schiacciata da alley-oop sono tanti. Così come non essere ancora riuscito a interpretare, a livello tattico, una difesa sul pick'n'roll centrale.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità