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Basket, playoff Eurolega: l'Olimpia Milano si ferma sul più bello: l'Efes vince gara-3 77-65 e va sul 2-1 nella serie

Daniele Fantini

Aggiornato 26/04/2022 alle 22:22 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - L'AX Armani Exchange Milano cade in gara-3 nella prima trasferta di Istanbul, bruciata da un parzialone negativo di 16-2 negli ultimi cinque minuti del quarto periodo, arrivato proprio quando aveva messo la testa avanti dopo un lunghissimo inseguimento. Decidono Vasilije Micic (20), Shane Larkin (16) e Tibor Pleiss (17). Giovedì si torna in campo per gara-4.

Vasilije Micic in penetrazione contro Sergio Rodriguez in gara-3 dei playoff tra AX Armani Exchange Milano e Anadolu Efes Istanbul, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Coach Ergin Ataman aveva ragione. Nel sold-out di Istanbul, Milano avrebbe trovato un clima infernale. Eppure, la Sinan Erdem Sports Hall ammutolisce di colpo quando, alla metà del quarto periodo, Devon Hall infila la tripla del +2 dopo due rimbalzi d'attacco consecutivi. Spinta da un parziale di 2-7, l'Olimpia mette la testa avanti dopo un lunghissimo inseguimento (61-63), coronando una rimonta quasi impensabile dal -14 del 17' (42-28). Ma c'è un problema. Un grosso problema. Milano si ferma esattamente lì.
Nonostante le assenze di Nik Melli e Malcolm Delaney, una semplice comparsata da 136 secondi di Gigi Datome, e gli eroismi di Sergio Rodriguez, in campo da titolare per 27 minuti su una caviglia sola, l'Olimpia esce dal campo con l'amara consapevolezza di aver lasciato per strada una grande occasione. Quella di cavalcare il vantaggio psicologico derivante dal finale epico di gara-2 per "rubare" una partita a Istanbul, mettendo alle corde un Efes schiacciato da una pesantissima pressione mentale. E, a sua volta, costretto a rinunciare a due grandi veterani come Kruno Simon e Rodrigue Beaubois.
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Shane Larkin tra Jerian Grant e Ben Bentil in gara-3 dei playoff di Eurolega tra Anadolu Efes Istanbul e AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Ma la differenza, proprio come successo nel turn-around di gara-2, sta nelle piccole cose. L'Olimpia getta al vento un paio di possessi cruciali per azzannare ulteriormente. Errori banali, quasi figli di un'inaspettata paura di vincere. Per un'emozione troppo grande esplosa in un momento che in pochi, alla vigilia, avrebbero creduto possibile. L'Efes, di contro, brilla della luce dei suoi campioni. Perché mentre Milano si affossa con triple mal costruite (8/27 alla fine), Shane Larkin (16 punti, 5 assist) e Vasilije Micic (20+5) ammazzano la partita senza sbagliare un colpo. E Tibor Pleiss (17) funge, con la sua bidimensionalità, da inatteso Robin come spalla del doppio Batman. Il parziale della seconda metà del quarto periodo è un tremendo 16-2. Letale. L'Olimpia si freeza a soli 9 punti nell'ultimo periodo, proprio quando sembrava aver ritrovato fluidità e armonia con i 21 infilati nel terzo.
La partita vive di momenti e parziali. Quando il ritmo accelera, l'Efes fugge. Lo fa nel primo periodo, sfolgorante con 25 punti realizzati. Alla metà del secondo, con quel grosso break di 13-2 che sembra spaccare molto presto la partita. E, come detto, nel finale, quando alle triple mortifere si affianca un appassimento generale e improvviso dell'attacco biancorosso. Ma, quando gioca la sua partita, Milano sa trovare e costruire vantaggi, riscoprendo i suoi punti di forza tradizionali. Lo fa a lungo, a cavallo dei due periodi centrali e per buona parte della ripresa, quando ricompatta la difesa, molto indebolita dalla mancanza dell'asse Delaney-Melli, e trova risorse inattese da Devon Hall (top-scorer con 16 punti) e Jerian Grant, utilissimo dalla panchina con 11 punti (3/3 dall'arco) e un onesto lavoro in marcatura.
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Devon Hall in volo contro Bryant Dunston in gara-3 dei playoff tra Anadolu Efes Istanbul e AX Armani Exchange Milano, Eurolega 2021-22

Credit Foto Getty Images

Ma, quando il pallone inizia a scottare, e i possessi ad avere un peso specifico opprimente, mancano quelle scintille di fame agonistica e carica individuale esplose in gara-2. Shavon Shields (9 punti, 3/13) non ha più il mantello da supereroe. Kyle Hines, azzoppato da problemi di falli, smarrisce il ritmo-partita. Sergio Rodriguez, spremuto fino all'ultima goccia su quella caviglia in fiamme, perde lucidità col trascorrere dei minuti (9 punti ma 4/12 e 4 palle perse). Gli altri grandi veterani sono a casa, o inutilizzabili. Manca quel go-to-guy in grado di fare la differenza. Di pareggiare il talento e le giocate sopraffine della coppia Micic-Larkin.
Tra due giorni, giovedì 28, alle ore 19.30, Anadolu Efes e Olimpia si ritrovano alla Sinan Erdem Sports Hall per gara-4. La serie è tornata a parlare turco, con l'inerzia ballerina scivolata dalla parte di coach Ergin Ataman. Ora è Milano con le spalle al muro. Può rispondere in due modi. Sfiduciarsi, e consegnare il biglietto per le Final Four di Belgrado in mano all'avversario. O reagire di nervi, di fronte al classico "più nulla da perdere". Proprio come successo nel finale di gara-2. E allora, sarebbe "bella", mercoledì 4, sul parquet del Forum.

Anadolu Efes Istanbul - AX Armani Exchange Milano 77-65

  • Efes: Larkin 16, Micic 20, Bryant 4, Moerman 8, Pleiss 17; Singleton 3, Tuncer 3, Anderson 2, Dunston 4. N.e.: Gazi, Beaubois, Petrusev. All.: Ataman.
  • Milano: Rodriguez 9, Hall 16, Shields 9, Bentil 8, Hines 6; Grant 11, Tarczewski 4, Ricci 2, Biligha, Baldasso, Daniels, Datome. All.: Messina.
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