Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Basket, Eurolega - L'Olimpia Milano sprofonda, è il peggior attacco nella storia dell'Eurolega a girone unico

Daniele Fantini

Aggiornato 02/12/2022 alle 12:38 GMT+1

BASKET, EUROLEGA - I numeri raccolti dall'EA7 Emporio Armani Milano nelle prime 11 gare sono complessivamente i peggiori nella storia dell'Eurolega a girone unico. Nessuna squadra ha fatto così male come l'Olimpia in ogni indicatore statistico, segno evidente di un sistema disfunzionale e di mancanza di vitalità dei suoi giocatori. L'ultima speranza? Strappare Facundo Campazzo al Real Madrid...

Billy Baron, Naz Mitrou-Long, Nicolò Melli, Kyle Hines e Devon Hall, EA7 Emporio Armani Milano nella trasferta contro il Cazoo Baskonia Vitoria Gasteiz, Eurolega 2022-23

Credit Foto Getty Images

I 62 punti segnati nella sconfitta di Vitoria sono esattamente in media con la produzione dell'Olimpia nella striscia negativa aperta di 7 sconfitte consecutive. Dal ko di Barcellona (28 ottobre) a oggi, Milano non ha raggiunto quota 60 in tre partite. Ed è rimasta attorno a quella cifra in altre due. I punti segnati a gara? 62.7. Cifre modestissime, che non hanno soltanto fatto sprofondare l'Armani all'ultimo posto in classifica. Ma che, al momento, la rendono l'attacco peggiore nella storia dell'Eurolega a girone unico. E uno dei peggiori nell'intera storia dell'Eurolega moderna.

Nessuno fa peggio di Milano nell'Eurolega a girone unico

L'involuzione è sorprendente, in maniera negativa, per una squadra che era ultima per produzione offensiva anche nella scorsa stagione (72.9), conclusa comunque al terzo posto nella miglior regular-season di sempre. Il 46.4% da due è un dato terribile anche per una Milano che, nell'era Messina, non ha mai avuto particolare peso vicino al ferro (ultima anche nella scorsa stagione con il 51.3% e passata per il 51.5% e 49.3% dei due anni precedenti). Ma il 31.6% dall'arco è forse la cifra più imbarazzante se confrontato con i numeri di assoluta eccellenza di due anni fa, quando l'Olimpia era stata la seconda miglior squadra per pericolosità sul perimetro (41.4%), arma tattica che era valsa il ritorno alle Final Four dopo una lunghissima astinenza.
Per trovare cifre peggiori di quelle dell'Armani odierna dobbiamo scavare nei meandri della storia. Riesumando squadre di basso livello che non fanno nemmeno più parte del torneo: Besiktas, Bamberg, AEK Atene, Krka Novo Mesto, London Towers, Darussafaka e il Partizan poco competitivo di 10/15 anni fa. Squadre d'altri tempi, appunto. Con altri budget, altri obiettivi, altro materiale umano (sia nel roster che nello staff tecnico). Imparagonabili con la Milano di oggi. In tempi recenti, nessuna squadra nell'Eurolega a girone unico ha mai ammassato una serie di indicatori offensivi di così basso livello.
picture

Brandon Davies aiuta Devon Hall a rialzarsi durante la partita tra Cazoo Baskonia Vitoria Gasteiz e EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

Una Milano depressa, intimorita e senza guizzi

I problemi sono diffusi, generalizzati. E ormai da tempo sotto gli occhi di tutti, anche degli appassionati meno esperti. Messina ha ammesso, nel dopo-gara con il Baskonia, di vedere una squadra depressa. Ma la depressione, per quanto grave, è una conseguenza delle problematiche alla base, perché è impensabile che giocatori di così alto livello esprimano un gioco di così bassa qualità: mancanza di playmaking, di personalità, di un sistema offensivo efficace, di fiducia. La squadra è slegata e senza chimica. Il roster sulla carta più forte di sempre è un insieme di pezzi tremolanti e sconnessi fra loro. Il timore di sbagliare, di prendere iniziative, è congelante. Riduce Milano a un gioco perimetrale lento, leggibile e inefficace. L'Olimpia non corre. Ma non ha mai corso. Non ha peso vicino a canestro. Ma non l'ha mai avuto. Almeno nell'epoca Messina. Ma non ha mai nemmeno avuto un'amalgama così grumosa. Un timore diffuso così invalidante. Un roster così privo di guizzi e genio. Una squadra così piatta a livello emotivo.
Nonostante il buon bilancio nel campionato italiano, non si vede ancora all'orizzonte la chance di una svolta in Eurolega. Anzi. Il calendario di dicembre è pessimo. E rischia di aggravare ancor di più il record che schiaccia Milano a fondo-classifica. Nelle prossime quattro gare, l'Olimpia affronterà due trasferte su campi di fuoco (Panathinaikos e Stella Rossa) e due impegni casalinghi contro avversarie di alto livello (Maccabi e AS Monaco). Giocando in questa maniera, il rischio di uno 0-4 è reale.
picture

Coach Ettore Messina durante la partita tra Cazoo Baskonia Vitoria Gasteiz e EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

L'ultima grande speranza? Facundo Campazzo fatto giocare a modo suo

Gli infortuni restano un problema serio. E la squadra, nonostante siano ormai emersi problemi strutturali gravi, non si può stravolgere. Il mercato offre poco in questo momento della stagione, e il monte-ingaggi è già molto pesante. L'ultima spiaggia, anche perché Milano può spendere soltanto un ulteriore visto in campionato, sta nella possibilità di strappare Facundo Campazzo ai sogni NBA e alle trame del Real Madrid. Un playmaker con carisma, genio e inventiva può resuscitare un gruppo alla disperata ricerca di un vero leader in campo dopo l'addio del Chacho. A patto che possa essere lasciato giocare a modo suo.

Cazoo Baskonia Vitoria Gasteiz - EA7 Emporio Armani Milano 78-62: gli highlights

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità