Facundo Campazzo diventa un caso. Tolte le sanzioni alla Stella Rossa Belgrado per il bene dei tifosi?

Poco prima di Natale, la Stella Rossa Belgrado ha allungato le mani su Facundo Campazzo, strappato alla concorrenza del Real Madrid (che ne deteneva i diritti di recompra al termine dell'esperienza NBA) con un ricchissimo biennale da 4.3 milioni di euro. Ma nonostante le attese per vederlo in campo in questo doppio turno settimanale, il playmaker argentino non potrà essere schierato in Eurolega fino a marzo. Il motivo? Il congelamento del mercato imposto dalla Commissione di controllo finanziaria per le violazioni del club ai vincoli del fair-play finanziario.

La Stella Rossa, recidiva perché già punita nel 2018 con un mese di stop alle operazioni in entrata, è stata sanzionata per i ritardi nei pagamenti degli stipendi delle ultime due stagioni, infrazioni che le hanno di fatto permesso di poter operare sul mercato con un vantaggio rispetto alla concorrenza. Il club ha estinto i debiti nelle ultime settimane, ma nonostante i conti oggi in regola, la Commissione di controllo (che agisce in maniera terza e indipendente da Eurolega) ha comunque scelto di utilizzare la mano pesante.

Il caso è ora molto spinoso. Da un lato, si è data la possibilità a un club che ha infranto le regole di ingaggiare con uno stipendio monstre uno dei migliori giocatori del torneo. Dall'altro, si impedisce al giocatore stesso di disputare il campionato che ha scelto, con danneggiamento collaterale dello spettacolo e delle aspettative dei tifosi.

Dejan Bodiroga, presidente di Eurolega, ha precisato di aver consigliato - senza ottenere alcun risultato - alla Commissione di controllo di permettere comunque l'impiego del Facu alla Stella Rossa. Ma la sua posizione non gli permette di intervenire per eliminare la sanzione. Chi ha il potere di cambiare le carte in tavola è il CEO, Marshall Glickman, ma un'eventuale amnistia del club serbo, discussa in questi giorni su tutti i siti specializzati, aprirebbe un precedente molto pericoloso. Perché, seppur fatta per "il bene del campionato e dei tifosi", sarebbe un'operazione ambigua, che giustificherebbe, di fatto, la possibilità di infrangere le regole del fair-play finanziario per proprio tornaconto.