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Olimpia Milano ultima e in striscia negativa record: la stagione di Eurolega è già da buttare?

Daniele Fantini

Aggiornato 09/12/2022 alle 11:57 GMT+1

BASKET, EUROLEGA - La striscia aperta di otto sconfitte consecutive è la seconda peggiore incassata nella storia. La partenza con record di 3-9 la peggiore nell'epoca dell'Eurolega a girone unico. Il finale della partita di Atene ha mostrato le inadeguatezze del personale disponibile al momento. La stagione è già da buttare? La storia rema, purtroppo, in questa direzione.

La delusione di Naz Mitrou-Long dopo la sconfitta dell'EA7 Emporio Armani Milano nella trasferta contro il Panathinaikos Opap Atene, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

La sconfitta di Atene è stata la più beffarda e amara da incassare. Milano ha visto scivolare via una partita che ha controllato a lungo, dando l'impressione di averla in pugno con quel +15 toccato nelle fasi finali del terzo periodo. Invece è rientrata a casa da Oaka con l'ottavo ko consecutivo, proseguendo nella poco invidiabile operazione di riscrittura della storia nel senso sbagliato.
La maxi-striscia negativa è ora la seconda peggiore dell'Olimpia nella storia dell'Eurolega moderna. Si è lasciata alle spalle quella da 7 sofferta tra febbraio e marzo 2017. E ora attenta seriamente al record negativo storico di 10, sempre risalente alla prima, scellerata stagione dall'Eurolega a girone unico. La prossima settimana con doppio turno rischia di essere fatale: martedì 13 l'Olimpia accoglie il Maccabi Tel Aviv, e giovedì 15 scenderà invece sul campo rovente della Stella Rossa Belgrado, in clamorosa rinascita con l'arrivo di coach Dusko Ivanovic e ulteriormente esaltata dal derby vinto in volata contro il Partizan grazie a una tripla di Nemanja Nedovic a 2" dalla sirena.

3-9 dopo 12 partite: la stagione è già da buttare? Cosa dice la storia recente

StagionePrime 12 gareRecord finaleClassifica
2016-174-88-2216°
2017-183-910-2015°
2018-196-614-1612°
2019-20*7-512-1612°
2020-217-521-13
2021-228-419-9
2022-233-9??????
*stagione interrotta per la pandemia
Il tristissimo ultimo posto con record di 3-9 in classifica è già sintomo di una stagione da buttare anche con 22 partite ancora in calendario? La storia recente, purtroppo, corre in questa direzione. L'Olimpia non ha mai fatto peggio nell'Eurolega a girone unico. È partita 3-9 nel 2017-18, primo anno di coach Simone Pianigiani, chiudendo poi penultima (10-20) davanti al solo Anadolu Efes Istanbul, poi risorto rapidamente dalle ceneri per vincere due titoli nel giro di due anni. Ed era partita 4-8 nel 2016-17, nella primissima annata a girone unico sotto coach Jasmin Repesa, affogando sotto quelle due maxi-strisce negative per chiudere ultima con 8-22. Salvata soltanto dal fatto che, a differenza dell'Unics Kazan (stesso record finale), l'Olimpia disponeva di una licenza a lungo termine, quindi impossibilitata a retrocedere in Eurocup.
Anche le due annate di transizione (la seconda di Pianigiani e la prima di Ettore Messina) iniziarono in modo decisamente migliore nonostante la chiusura fuori dalla zona playoff (6-6 nel 2018-19 e 7-5 nella stagione successiva, poi sospesa per la pandemia), mentre i bilanci dei due campionati da post-season furono positivi: 7-5 nel 2020-21 (anno delle Final Four di Colonia) e 8-4 nella scorsa stagione, quella chiusa con il miglior piazzamento di sempre in regular-season (terzo posto con 19-9).
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Nicolò Melli e Brandon Davies durante la partita tra Panathinaikos Opap Atene e EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2022-23

Credit Foto Imago

Ma chi può vincere le partite? Oggi Milano è in mano a due rookie

L'appassimento finale nella sconfitta di Oaka ha impressionato in negativo. Ma la realtà è ben diversa e chiara, perché frutto di una squadra ancora depressa e malata. E, soprattutto, ancora brancolante nella ricerca del suo go-to-guy in queste terribili settimane di triplice assenza dei suoi grandi fari offensivi (Kevin Pangos, Shavon Shields, Gigi Datome). Il back-court è imploso nel quarto periodo e nell'overtime, evidenziando l'inadeguatezza del personale arruolabile in questo preciso momento storico.
Devon Hall è sì affossato in una stagione da 26% dal campo, ma non è mai stato un giocatore con grandi capacità per costruirsi un tiro a questo livello, preferendo vivere su scarichi, tagli e situazioni in transizione. Stesso discorso per Billy Baron, cancellato dal campo quando la difesa del Pana si è adeguata alle sue uscite dai blocchi cambiando in maniera sistematica con show forte sulla linea di passaggio per togliere ogni possibile ricezione.
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Timothé Luwawu-Cabarrot nella partita tra Panathinaikos Opap Atene e EA7 Emporio Armani Milano, Euroleague 2022-23

Credit Foto Getty Images

Il pallone è finito, giocoforza, tra le mani di Naz Mitrou-Long e Timothé Luwawu-Cabarrot. Due ottimi giocatori, certamente, ma ancora rookie a livello di Eurolega nonostante l'età ormai matura e una buona esperienza internazionale alle spalle. Nessuno dei due ha killer-instinct per decidere, chiudere e vincere partite importanti. Nessuno dei due ha un vissuto da go-to-guy sul grande palcoscenico. Le esperienze in NBA hanno permesso sì di affinare il bagaglio tecnico, ma non il feeling per il gioco. Anni di gregariato non formano mentalmente un giocatore. Ed è difficile pensare che, per quanto bravo, possa trasformarsi immediatamente in un closer. Luwawu-Cabarrot, dopo una partita eccellente, ha sbagliato tutti i possessi/le scelte finali. Mitrou-Long è evaporato molto prima, perdendosi in serie di palleggi forsennati quando la difesa del Pana ha cominciato a inseguirlo con raddoppi sistematici. Per formarli, serviranno tempo e altre esperienze di questo tipo. Pretendere tutto oggi rischia di essere una trappola cognitiva mortale.

Panathinaikos Opap Atene - EA7 Emporio Armani Milano 90-77 OT: gli highlights

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