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Difesa, Erden e Ilyasova: la Turchia batte una bruttissima Italia

Marco Barzizza

Aggiornato 06/09/2015 alle 16:30 GMT+2

Dopo un pessimo primo tempo chiuso a -9, gli azzurri risalgono fino al -1, mancando il pari dalla lunetta con Gallinari (fin lì perfetto con 14/14). Finisce 87-89, domani contro l'Islanda vietato sbagliare

Italia battuta all'esordio dalla Turchia agli Europei 2015

Credit Foto AFP

Un'Italia più che rivedibile perde alla sua prima uscita a Eurobasket2015. Dopo un primo tempo senza idee e mordente, triturati dalle bombe turche (Ilyasova trascinatore), gli azzurri cambiano il modo di difendere e nella ripresa tornano in partita (senza però mai pareggiare né mettere la testa avanti). Nonostante un Gallinari spaziale (33 punti con 14/15 dalla lunetta), è proprio l'8 a sbagliare il libero del possibile pareggio a pochi secondi dalla sirena, che consente alla Turchia di chiudere 87-89 e conquistare i primi due punti del proprio torneo. Vista la prestazione, altamente sotto le aspettative, risultato giusto, che premia chi ha avuto più continuità durante il match.

CRONACA DELLA PARTITA

Nel primo quarto si intravedono i fantasmi dei momenti negativi: fin da subito attacchi affidati ai singoli, poca circolazione di palla, Turchia che prende in pochi minuti il controllo dei ferri (in attacco e difesa) e per gli azzurri le cose si fanno molto dure. Dopo i primi 10' la squadra di Ataman è avanti di 13 e le sensazioni trasmesse dalla facce dei nostri non sono delle migliori. Non cambia molto nel 2° quarto, dove la squadra di Pianigiani manca completamente in difesa: pochi gli aiuti sulle penetrazioni con gli avversari che peraltro tirano con ottime percentuali e quando possono bucano la nostra prima linea con estrema facilità. Bargnani in attacco, Datome in difesa (partiti entrambi dalla panchina a inizio match) e Gallinari dalla lunetta (11/11) ci tengono a galla, ma anche il secondo quarto è decisamente negativo per gli azzurri: 42-51 il punteggio dopo 20 minuti di gioco.
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ersan ilyasova

Credit Foto AFP

Il terzo quarto si apre esattamente come era finito il 4°, con una schiacciata di Erden e una sanguinosa palla persa azzurra. Col passare dei minuti però, spinti da Gallinari (che continua la propria prolifica prova non solo dalla lunetta), aumentando l'applicazione difensiva gli azzurri si riportano sotto andando all'ultimo periodo con 5 lunghezze da recuperare, ma carichi di falli (3 Gallinari, Cinciarini e Hackett; per la Turchia 4 Ilyasova e 3 Muhammed, i migliori fin qui). Arrivati a -2 grazie a un'altra magia del Gallo quando mancano poco più di 7' alla fine, gli azzurri subiscono il controbreak turco e immediatamente tornano a -9. Gallinari arriva a 30 punti e con gli ennesimi tiri liberi riporta la squadra nuovamente a 2 punti dalla Turchia a 100” dalla sirena. Ci si affida sempre all'8, unica certezza del nostro attacco, e il rischio di portare una gara giocata molto male al supplementare si palesa a 7” dal termine: ma l'uomo che fin lì ha realizzato 14 liberi su altrettanti tentativi, sbaglia l'ultimo e il successivo rimbalzo di Erden manda il centro in lunetta dall'altra parte. 2/2 e 22 punti per il lungo, che nella ripresa ha letteralmente dominato la partita. La Turchia parte col piede giusto e non solo porta a casa due punti raggiungendo Serbia e Germania ma condiziona già pesantemente il cammino europeo degli azzurri, che domani non possono sbagliare con l'Islanda e martedì dovranno cercare l'impresa con la Spagna.

TOP 5 DELLA PARTITA

1) Semih Erden: 22 punti col 67% al tiro e 8 rimbalzi per il centro del Darussafaka (ex Fenerbahce). Nel secondo tempo, grazie anche alla difesa dei suoi compagni, ha steso l'Italia con una serie di schiacciate che hanno sempre punito i tentativi di rimonta azzurri. E' lui il nostro MVP, colui che più di tutti è simbolo della debolezza in difesa degli azzurri soprattutto in area pitturata.
2) Ersan Ilyasova: partita superlativa quella dell'ala dei Detroit Pistons. Limitato dai falli (3 dopo il primo tempo), ma con già 12 punti a referto dopo 20', è il trascinatore dei suoi insieme al playmaker Muhammed (nome turco di Bobby Dixon, Treviso e Brindisi) nel primo tempo. Secondo tempo in totale controllo, chiude con 17, 71% al tiro e 100% dalla lunetta.
3) La delusione che può derivare dalla sconfitta non scalfisce la prova di Danilo Gallinari: 33 punti con un irreale 90% al tiro e una freddezza straordinaria dalla lunetta (14/15). Peccato davvero che l'unico errore dalla linea della carità sia stato l'ultimo, quello che avrebbe potuto regalare all'Italia un insperato, quanto forse anche immeritato, pareggio. Oltre ai punti c'è una da sottolineare la capacità dell'8 azzurro di lucrare falli in qualsiasi momento della partita e marcato da chiunque. E' l'ancora di salvataggio della squadra, sperando di non doversi aggrappare a lui sempre e costantemente.
4) La bellezza del tifo azzurro e rosso insieme. La Mercedes-Benz Arena, quasi piena in tutte e tre le partite della giornata, si rivela arena dal calore (e colore) strepitoso. Il mix rosso-blu (che fa un po' omini del Subbuteo vecchia maniera) regala un bel colpo d'occhio e un mix di culture che, civilmente, tifano per e poco contro.
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Pietro Aradori

Credit Foto AFP

5) Pietro Aradori: resta seduto in panchina per i primi 19' e il suo unico compito negli unici secondi in campo a fine primo tempo è quello di difendere (sono lontani i tempi della Slovenia quando aveva spesso la palla in mano per concludere). Il numero 4 azzurro si applica e nel terzo quarto, su Muhammed, ci dà una grossa mano a rientrare in partita. Una delle (poche) note positive dell'Italia.

IL TABELLINO

Italia – Turchia 87-89
Italia: Della Valle N.E., Belinelli, 14, Aradori, Gentile 12, Gallinari 33, Bargnani 12, Cusin 2, Datome 7, Melli 2, Cinciarini, Hackett 5, Polonara N.E. All. Pianigiani
Turchia: Ozmizrak N.E., Guler 9, Osman 12, Hersek N.E., Ilyasova 17, Erden 22, Mahmatoglu 8, Savas N.E., Korkmaz N.E., Muhammed 17, Koksal, Aldemir 4. All. Ataman

LE ALTRE DEL GIRONE

Germania – Islanda 71-65 (Schroder, Nowitzki 15; Stefansson 23)
Spagna – Serbia 70-80 (Gasol 16; Bjelica 24)
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