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All'Acropoli Grecia batte Italia, ma cresce la fiducia degli azzurri a una settimana da Eurobasket
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Pubblicato 24/08/2017 alle 22:17 GMT+2
Finisce 73-70 dopo un supplementare. Senza Belinelli soliti alti e bassi offensivi, ma non manca l'applicazione in difesa. Dipendiamo dalla nostra fiducia, ma se ritroviamo un Hackett volenteroso e determinato (come in questa occasione) possiamo giocarci delle carte all'Europeo.
Daniel Hackett, Italia-Croazia, LaPresse
Credit Foto LaPresse
L’Italia perde 73-70 dopo un supplementare con la Grecia. Alti e bassi per gli azzurri soprattutto in attacco (assente Belinelli), ma segnali di carattere, più che in uscite precedenti, anche nel momento più duro del match (Grecia a +10). Positive le prestazioni di Hackett e Filloy, schierati insieme nel finale di gara; così come Burns, che ad energia non ha eguali in questo roster. Domani ultima amichevole pre-Europeo contro la Georgia (nostra avversaria nel girone di Tel Aviv). Poi si farà sul serio.
Senza Belinelli, tenuto a riposo per l’occasione, spazio ad Aradori in quintetto. La guardia della Virtus Bologna non sembra nel suo periodo migliore: poco aggressivo in attacco – poco aiutato dalla lentezza della costruzione del gioco azzurro – viene lasciato tanto in campo da Messina ma senza riuscire a incidere, se non quando può prendersi un tiro dal palleggio con spazio (lì, se possibile, è una sentenza!). Datome attacca il ferro invece, e questo è un segnale molto positivo, come lo sono le due triple e l’intraprendenza offensiva di Hackett, che poi in difesa è una certezza nel tenere gli uno contro uno. I problemi dell’Italia restano però nella testa e nell’applicazione, quella che fa subire canestri facili” in transizione e che conseguentemente fa essere poco fiduciosi in attacco. La squadra di Messina paga spesso dazio in contropiede quando molla in testa e gambe (preferibilmente nel finale dei quarti) ma resta a contatto nel punteggio.
L’inizio del secondo tempo è il momento migliore dell’Italia: dopo un contropiede concluso malissimo da Hackett (che si fa inchiodare sul tabellone), il play del Bamberg e Aradori da tre punti – frutto di buone azioni difensive - ci danno il massimo vantaggio (+4). Filloy e Abass entrano con la testa giusta e sembrano essersi guadagnati il posto nei 12, ma dopo alcuni minuti di entusiasmo, nei 4’ finali, il solito” momento di secca offensiva e il controparziale della Grecia portano gli ellenici al +5 di fine periodo. Come accaduto ieri con la Serbia, una volta preso un leggero margine, gli avversari lo mantengono (quando non scappano) senza che gli azzurri mostrino (solo momentaneamente, in questa occasione) la capacità di ribaltare la situazione. Le facce di Filloy e Biligha sembrano le più ottimiste in campo, dettaglio tutt’altro che trascurabile in vista della fase a girone dell’Europeo che inizierà una settimana esatta oggi a Tel Aviv. Trovato il +10, la Grecia gioca troppo in scioltezza e l’Italia con un paio di buone rubate in difesa e torna in partita a meno di 4’ dalla sirena. La presenza del doppio playmaker (Hackett-Filloy) da più fluidità all’attacco azzurro, che trova il -3 con i canestri di Melli e Hackett. L’azione azzurra resta altalenante: quando ha fiducia può andare oltre i propri limiti, quando non ce l’ha può prendere parziali da chiunque. Il finale dei regolamentari con la Grecia è un momento buono e le facce al 40’ sono quelle di un gruppo che sa di poter trovare gioie anche a Tel Aviv, ma che deve imparare a non abbattersi esageratamente nei momenti bui.
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Ettore Messina e Gigi Datome durante il torneo di qualificazione alle Olimpiadi del 2016, Italia
Credit Foto LaPresse
Il supplementare raggiunto, non un caso, è merito di un canestro di Burns in tap in. Quel Christian Burns che tra i lunghi (e non solo) è il giocatore che può dare dell’energia in più e giustamente Messina lo cavalca anche nell’extra time. Hackett trova canestri che gli danno fiducia ma nel finale la stanchezza torna a fare capolino nelle menti degli azzurri, mettendo a nudo i limiti dell’attacco e della tenuta generale, consegnando il successo ai padroni di casa. Il finale è 73-70, ma se dopo il match con la Serbia c’erano note positive, dopo questa gara ce ne sono altre, di più, e tutte partono (sempre) dall’atteggiamento difensivo: punto di partenza per potersi togliere delle soddisfazioni ad Eurobasket.
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