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Datome: "Dispiace sempre perdere, perché davanti non ci sono i marziani"

Daniele Fantini

Aggiornato 13/09/2017 alle 23:39 GMT+2

Le impressioni del capitano azzurro al termine della partita dei quarti di finale di Eurobasket, che ha visto l'Italia eliminata dopo la sconfitta con la Serbia per 83-67.

Boba Marjanovic in azione contro Gigi Datome e Nicolò Melli durante la partita tra Italia e Serbia, quarti di finale di Eurobasket 2017

Credit Foto Getty Images

Gigi Datome, capitano della nazionale azzurra, è stato il primo a parlare dopo la sconfitta contro la Serbia che ha costretto l'Italia a chiudere ai quarti di finale l'avventura a Eurobasket. L'ala del Fenerbahçe ha apprezzato l'impegno del gruppo, ma sottolineato che le sconfitte facciano sempre male, anche se sofferte di fronte a un avversario di grande qualità.
Quando perdi il rammarico c'è sempre perché non ci sono i marziani davanti. La Serbia ha meritato, ma abbiamo giocato a testa alta, combattuto e tenuto testa a tutti quelli che abbiamo incontrato. Siamo sempre qui a questo punto, mi dispiace, perché sono tanti anni che faccio parte di questo gruppo. Ci sono squadre uscite agli ottavi che erano anche meglio di noi. Siamo sempre stati ambiziosi, anche più di quanto potevamo fare, ma fa sempre male uscire. Penso che i nostri tifosi abbiano visto una squadra che ha combattuto, e questo deve essere il punto di partenza, è un peccato per tutti noi e penso di parlare a nome di tutta la squadra.
Ettore Messina è invece ai saluti: il tecnico lascia la panchina della nazionale per l'incompatibilità con l'impegno come assistente-allenatore di Gregg Popovich a San Antonio. Al suo posto subentrerà Meo Sacchetti.
Per sintetizzare la partita basta un dato: 44-19 per loro a rimbalzo. Questo dà l’esempio dello strapotere fisico che avevano oggi. Per molti minuti avevamo meno chili e centimetri in ogni posizione. Loro hanno appoggiato il gioco su Kuzmic e Marjanovic e lì è diventato difficile. La differenza a rimbalzo è stata pesante non solo per punti, falli e presenza ma anche in difesa. Noi facevamo fatica in attacco. Ci abbiamo provato col fioretto, abbiamo avuto qualche momento buono ma quando loro hanno alzato la pressione a rimbalzo è stata una gara in salita. C’è stato un momento in cui noi eravamo arrivati a -8 e avevamo un briciolo d’inerzia, potevamo metterli in difficoltà. Lì abbiamo sbagliato due cose in difesa e due tiri in attacco e ci siamo fermati. La delusione del Preolimpico c’è e resterà. Quest’estate la squadra ha fatto ottime cose. Ha perso giocatori importanti strada facendo, ha dimostrato coesione, dignità, impegno. Ci volevano concetti vecchi, forse considerati superati. I ragazzi si sono spaccati la schiena tutti i giorni, senza mai trovare scuse. Hanno dato il 100% e io sono grato di averli allenati. È stata un’esperienza bellissima: mi hanno sopportato venendomi incontro. Ringrazio la Federazione, lo staff, di primissimo livello. Bisogna capire che ci sono sempre meno giocatori di interesse nazionale. Occorre riflettere su quali giocatori vale la pena puntare per accelerarne la crescita.
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