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Basket, Europei 2022: Star, leader, campione: Simone Fontecchio non ha più limiti

Daniele Fantini

Pubblicato 04/09/2022 alle 11:01 GMT+2

BASKET, EUROPEI 2022 - Le prime due partite della fase a gironi hanno consolidato l'esplosione stellare vissuta da Simone Fontecchio negli ultimi mesi, tratteggiandone, sotto gli occhi del mondo intero, un ritratto da straordinario giocatore per la pallacanestro moderna. Go-to-guy, leader tecnico ed emotivo, two-way player: gli Utah Jazz hanno pescato un diamante tra la polvere.

Fontecchio: "Contento di poter aiutare la squadra in ogni modo"

Tredici mesi fa, alle Olimpiadi di Tokyo, Simone Fontecchio è diventato "Splash Fratello". Ma quel meme sfocato, che giocava su un marcato lato ironico e goliardico, si è tramutato in qualcosa di ben più grande. Le prime due serate di Eurobasket al Forum hanno spiegato, per i pochissimi ancora increduli, il motivo per cui Simofonte ha firmato un biennale con gli Utah Jazz da oltre 6 milioni di dollari complessivi. Sarà rookie a quasi 27 anni, due stagioni dopo aver scelto di abbandonare l'Italia dopo un'esperienza interlocutoria a Reggio Emilia, scelta come trampolino di rilancio (mancato) al termine di un'avventura complessa a Milano.
A Tokyo fu settimo miglior marcatore della competizione, timbrando 19.3 punti a partita con il 45.5% dall'arco. Oggi, su quel parquet che un tempo fu suo, sta facendo ancora meglio. Sesto con 22.5 di media, cui si aggiungono anche 5.0 assist e un brillante 64.3% da due. "Splash Fratello" ha varcato quel sottile confine di tiratore che lo associava a Klay Thompson. Oggi è un giocatore completo, totale, two-way. E leader indiscusso della sua squadra.
Le prime due partite di Eurobasket non lasciano dubbi. Contro l'Estonia, debutto da vincere per mettere già una mezza ipoteca sulla seconda fase, è stato top-scorer, esiziale e decisivo. 19 punti, 7/10 al tiro, +24 di plus/minus in altrettanti minuti. In altre parole: con Fontecchio in campo, l'Italia si è garantita un punto di vantaggio a ogni giro di lancette. Vero, non l'avversario più probante del girone. Ma, ricalcando un vecchio detto della franchigia NBA di cui indosserà presto la maglia, Simone Fontecchio, quando serve, delivers. "Consegna". Come Karl Malone, il Postino per eccellenza.
La serata contro la Grecia ne ha ridisegnato contorni e status. Fontecchio ha giocato da megastar contro un'avversaria in grado di schierare uno dei tre giocatori più forti al mondo e una lunga lista di stelle di Eurolega. Eppure, in certi momenti, Italia-Grecia ha preso le sembianze di una sfida antologica tra lui e Giannis Antetokounmpo. Due unicorni a modo loro. Il Greek Freak contro quanto di meglio il basket azzurro è riuscito a produrre nell'ultimo decennio. Un giocatore unico, versatile, atletico, completo, bidimensionale, specimen perfetto per incarnare ogni concetto della pallacanestro moderna.
I 26 punti con cui si è laureato top-scorer per la seconda gara consecutiva, career-high in azzurro, sono quasi un accessorio alla sua prestazione completa. Simofonte ha brillato per presenza, personalità e concentrazione. Quella scarica di triple con cui ha resuscitato l'Italia nel peggior momento di down è materia per pochissimi ed eccezionali interpreti. E il modo con cui si è caricato la squadra sulle spalle nel finale, portandola a tirare per il pareggio dopo il -15, è indice di un'immersione ormai totale in un livello di basket superiore, da trance agonistica continua. Go-to-guy, leader tecnico, emotivo e caratteriale. Il canestro del -3 a 36" dalla sirena, infilato volando sopra la testa di Giannis, è surreale. Ma anche indice che l'NBA non sarà vissuta soltanto da comparsa.
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