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Team USA asfalta il Giappone ma i dubbi restano. Certezza Australia, Giannis salva la Grecia

Davide Fumagalli

Aggiornato 05/09/2019 alle 17:04 GMT+2

La prima fase della FIBA World Cup è in archivio: gli Stati Uniti travolgono il modesto Giappone dopo la paura contro la Turchia ma non cancellano i dubbi in vista della seconda fase. Meglio i Boomers e la Francia, imbattuti e solidi, squadre quadrate al pari della Serbia. Avanti anche gli ellenici che vincono lo spareggio con la Nuova Zelanda grazie ad un super Antetokounmpo.

Giannis Antetokounmpo, Grecia

Credit Foto Getty Images

Ci siamo, ci sono le migliori 16 del Mondiale in Cina: tra queste l'Italia, ovviamente presenti Stati Uniti, Serbia, Francia, Grecia, Spagna e Australia, le favorite insomma. L'ultima giornata non ha regalato particolari sorprese se non il ko della Turchia che, dopo aver sfiorato il colpo contro Team USA, ha perso contro la Repubblica Ceca nello "spareggio" per la seconda fase. Tutto facile per la Francia contro la Repubblica Dominicana, gran gara per l'Australia che supera in volata la Lituania, successo sofferto per la Grecia che batte la Nuova Zelanda e avanza, mentre gli americani passeggiano contro il Giappone, un match agevole ma che non cancella i dubbi in vista della fase successiva.

Stati Uniti imbattuti ma qualche dubbio rimane

Pur senza Tatum e Smart, gli Stati Uniti vincono in scioltezza contro il Giappone, travolto 98-45. Una partita che ridà morale e fiducia alla squadra di Popovich, avanti come prima nel girone E, ma un risultato che non cancella i dubbi dopo la fatica fatta con la Repubblica Ceca e la gara sostanzialmente persa con la Turchia, prima degli errori madornali ai liberi di Balbay e Osman. Con i nipponici Team USA è partito fortissimo, 11-0, ma poi gli avversari si sono schierati in difesa a zona 2-3 e sono tornati i problemi per coach Popovich, costretto a provare per la prima volta anche quintetti con due lunghi assieme (Lopez e Plumlee): il 23-9 del 10' certifica queste difficoltà anche se poi, da lì in avanti, è stata una passeggiata (anche +62), inevitabile vista la differenza abissale tra le squadre.
Il dominio in area (46-26 nei punti in vernice) e a rimbalzo (58-33, 20 offensivi) sono evidenti, mentre continua a sorprendere il fatto che Team USA tiri più da tre che da due (14 su 41 contro 25 su 40), segno che la squadra di Popovich tende ad accontentarsi, ad andare poco al ferro e a non sapere bene come attaccare la difesa a zona. Incoraggianti i segnali da Jaylen Brown e Harrison Barnes, i migliori con 20 e 14 punti, ma è chiaro che da sabato servirà un cambio di marcia: il primo avversario della seconda fase sarà la Grecia di Giannis Antetokounmpo e sulla carta è tutt'altro che scontato un successo americano. Entrambe le squadre hanno mostrato qualche crepa in questa prima fase, in più Team USA sarà senza Jayson Tatum: di certo sarà una gara da non perdere visto che il "Greek Freak" si troverà di fronte i compagni nei Bucks Middleton e Lopez.

L'Australia si conferma osso durissimo

La partita più bella di giornata è quella tra Lituania e Australia con in palio il primo posto del gruppo H, il "girone della morte" alla vigilia del Mondiale data la presenza del Canada, poi arrivato senza le stelle NBA e quindi ridimensionato. A spuntarla sono i Boomers, 87-82, che si confermano sempre di più una candidata ad una medaglia grazie ad un roster esperto e di talento, anche senza la stella dei 76ers Ben Simmons. La fisicità e la tecnica dei lunghi Bogut, Landale e Baynes (21 punti con 13 rimbalzi) fa la differenza, Joe Ingles è il leader tecnico, il faro, e può fare la differenza anche segnando solo 2 punti (ma 8 assist) mentre il "go-to-guy", l'uomo dei tiri pesanti, è Patty Mills. Il giocatore dei San Antonio Spurs, di origini aborigene, dopo aver fatto male a Team USA in amichevole è determinante anche con la Lituania: sua la tripla che manda i titoli di coda nel finale punto a punto. Inoltre, aspetto non secondario, essendo l'unica nazionale dell'Oceania alla seconda fase, l'Australia stacca il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020.
La Lituania ha fatto vedere di essere squadra molto lunga (35 a 21 nei punti dalla panchina), molto fisica (46 a 34 nei punti in area), di non mollare mai (11-0 in avvio di quarto periodo per tornare in gara) ma di soffrire i limiti nel reparto esterni, dove c'è poco ricambio, e nel tiro da tre. La squadra di Adomaitis ha chiuso col 27% contro l'Australia e viaggia sotto il 30% al Mondiale (26esima su 32): una statistica chiave e che potrebbe essere letale nella fase decisiva del torneo.

Antetokounmpo salva la Grecia, Francia in scioltezza

Dopo la sconfitta con il Brasile serviva una risposta e la Grecia l'ha trovata, vincendo 103-97 uno "spareggio" tutt'altro che agevole contro una coriacea Nuova Zelanda, guidata dai 31 punti di Corey Webster, uno dei migliori giocatori visti al Mondiale in termine di produzione di punti. Agli ellenici è servito il miglior Giannis Antetokounmpo che, dopo la prova opaca col Brasile e un solo tiro nel quarto periodo, si riscatta con 24 punti, 10 rimbalzi e 6 assists contro i Tall Blacks: una prestazione da vero MVP NBA per la stella dei Milwaukee Bucks che dovrà per forza replicare nella seconda fase contro Stati Uniti e Repubblica Ceca per tenere vivo il sogno delle medaglie.
Imbattuta la Francia che chiude la prima fase con la vittoria 90-56 contro la Repubblica Dominicana con in palio il primo posto nel girone. Tutto facile per la squadra del ct Collett che, pur senza fare nulla di clamoroso, si candida per un posto fra le prime 4, forte della fisicità di Gobert e del talento sugli esterni di De Colo e Fournier, i leader del gruppo. Vero che Germania, Giordania e Dominicana non sono stati test incredibili, però questi Bleus hanno tutto per fare strada e il secondo posto in termini di efficienza alle spalle della Serbia (davanti a USA e tutte le altre) ne è una conferma.

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