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Team USA con luci e ombre ma batte la Repubblica Ceca. Promosse Australia e Grecia

Davide Fumagalli

Pubblicato 01/09/2019 alle 17:19 GMT+2

Gli Stati Uniti esordiscono nel Mondiale in Cina con un successo netto per 88-67 ma mostrano ancora qualche ruggine, soprattutto nell'avvio stentato. Meglio i Boomers, con un super Dellavedova contro il Canada, e gli ellenici, che travolgono il Montenegro pur con soli 16' in campo del fenomeno Giannis Antetokounmpo.

Kemba Walker, Team USA

Credit Foto Getty Images

Nessuna sorpresa al termina dei primi due giorni di partite alla FIBA World Cup in Cina: dopo le vittorie di Serbia, Italia, Spagna e Argentina di sabato, oggi sono arrivate le nette affermazioni di Australia, Grecia, Lituania e Stati Uniti, mentre la Francia ha sofferto per piegare la Germania. La lente d'ingrandimento era soprattutto su Team USA, arrivata a Shanghai al debutto contro la Repubblica Ceca tra tanti mogugni per le moltissime assenze (Davis, Harden e compagnia) e per la sconfitta in amichevole contro l'Australia, il primo ko dal 2006.

USA con luci e ombre, Kemba Walker già leader

Alla fine è arrivata una vittoria per 88-67, un risultato quasi scontato almeno nella misura, ma la verità è che la Repubblica Ceca non ha mai mollato, tenuta a galla da Tomas Satoransky (17 punti), futuro play dei Bulls, e dalla fisicità di Balvin. Anzi, in avvio la squadra di Gregg Popovich ha fatto molta fatica, si è trovata sotto 11-7 ed è andata al primo riposo avanti appena 17-14. Poi nel secondo quarto è arrivato il cambio di marcia difensivo, gli americani hanno iniziato a correre ed è arrivato il +16 griffato da Jayson Tatum (43-29 all'intervallo). Anche nella ripresa Team USA ci ha messo un po' a ingranare: dopo 6 punti nei primi 5', ne sono arrivati 17 nei successivi 5', Harris, Smart e Middleton hanno fatto +20 (66-46) e poi nell'ultimo quarto sono andati col pilota automatico, regalando anche qualche numero come la schiacciata in contropiede di Donovan Mitchell.
Il miglior marcatore è proprio Mitchell con 16 punti, ben assistito da Barnes, 14, mentre Kemba Walker chiude con 13 punti. Quest'ultimo ha fatto vedere di essere il leader, il principale creatore di gioco degli Stati Uniti, colui che può battere qualsiasi avversario e costruire situazioni di superiorità numerica sia per andare dritto al ferro, sia per trovare compagni liberi sul perimetro (4 assist, il migliore dei suoi). Il futuro giocatore dei Boston Celtics, l'unico All NBA nel roster di Gregg Popovich, ha mostrato un'esplosività unica nel palleggio, è stato chirurgico al tiro (5 su 5 da due, 1 su 3 da tre) e si è fatto trovare pronto nei momenti più delicati, come in avvio. Lui e Myles Turner sono apparsi indispensabili, almeno fino allo strappo: il centro degli Indiana Pacers non ha tirato bene (2 su 7, 4 punti) ma ha preso 7 rimbalzi e ha mostrato una mobilità, un'attività difensiva e una capacità di uscire sui piccoli avversari che purtroppo Lopez e Plumlee non hanno, per caratteristiche fisiche.
Gli altri? Mitchell è stato un po' timido in avvio ma poi è uscito alla distanza, Tatum ha mostrato lampi di talento puro ma anche molte disattenzioni in difesa, Brown e Middleton devono migliorare le percentuali e le scelte di tiro mentre hanno convinto Joe Harris e Derrick White, solidi e concreti quando sono stati lanciati da Popovich. A livello generale Team USA ha mostrato un gioco ancora poco fluido, soprattutto contro la difesa schierata, dove si tende ad accontentarsi di tiri dalla media distanza (37 su 75 da due, solo 6 liberi tentati) o da tre (10 su 26, 38%) o ad affidarsi alle iniziative individuali; nettamente meglio quando gli americani hanno alzato la fisicità difensiva, hanno costretto a palle perse e ad errori gli avversari, e di conseguenza hanno potuto correre in transizione e in contropiede per soluzioni nettamente più semplici. La sensazione è che per ora questo livello di gioco possa bastare ma che contro le varie Serbia e Grecia non sia sufficiente.

Australia e Grecia impressionano

Grande avvio di Mondiale in Cina anche per Australia e Grecia. I Boomers hanno aperto la domenica superando 108-92 il Canada in una partita molto più combattuta di quello che dica il punteggio finale: infatti i nordamericani, nonostante l'assenza di tutte le stelle NBA, rimontano da -17 nel primo tempo (52-35) e chiudono il terzo quarto avanti 77-76, ma poi l'ultimo periodo è uno show dell'Australia. Protagonisti assoluti Joe Ingles, ala mancina dei Jazz e autore di 13 punti ma soprattutto 9 assist, e Matt Dellavedova, il playmaker di Cleveland che esplode con 24 punti (6 triple), 9 nel solo quarto periodo. Alla fine sono sei i Boomers in doppia cifra e hanno mostrato davvero un livello di gioco altissimo, anche quando sembrava che il Canada potesse sopraffarli.
E' un carro armato la Grecia che rulla 85-60 il Montenegro senza il bisogno di spremere troppo l'MVP NBA Giannis Antetokounmpo. La stella dei Bucks gioca infatti solo 16' e chiude con 10 punti, 8 rimbalzi e una stoppata, regalando al pubblico cinese schiacciate e numeri di atletismo davvero unici. Gli ellenici chiudono la pratica già nel primo tempo (42-16) e possono permettersi di limitare il minutaggio degli altri big come Calathes, Sloukas e Printezis, nessuno oltre i 23' sul parquet. Una prestazione schiacciante contro un avversario inferiore ma sulla carta non così remissivo: forse la Grecia è davvero pronta per lottare per l'oro.

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