Bryant non si opera

Kobe non andrà sotto i ferri: la stella dei Los Angeles Lakers ha rinunciato all'operazione al mignolo della mano destra infortunato nel febbraio scorso poco prima della pausa per l'All Star Game. Bryant aveva rimandato l'intervento chirurgico alla post-season per poter concludere una promettente stagione NBA e partecipare alle Olimpiadi di Pechino, ma i tempi di recupero previsti dallo staff medico gialloviola (fino a 12 settimane) hanno forzato un ripensamento: "Quando i medici mi hanno detto che avrei avuto bisogno di 3 mesi per recuperare ho deciso di posticipare l'operazione - ha spiegato Kobe - non voglio mancare l'inizio della nuova stagione con i Lakers, considerati gli obiettivi che ci siamo prefissi quest"anno".

"Bryant può operarsi o non operarsi - ha commentato Mitch Kupchak, gm della franchigia - potrà giocare tranquillamente anche con il dito lesionato. Lo ha fatto da febbraio a giugno, e poi in estate, con la Nazionale. Non siamo preoccupati del fatto che possa infortunarsi di nuovo: è stata una sua decisione, e la rispettiamo. Potrà sottoporsi all'intervento in futuro, magari una volta terminata la carriera". Nonostante la lesione al legamento, Bryant ha giocato tutte le 82 partite della scorsa regular season, viaggiando a 28.3 punti di media, ha conquistato il premio di MVP, ha trascinato i Lakers alla finale NBA e ha poi vinto la medaglia d'oro a Pechino con il Team USA.

Intervistato pochi giorni dopo la fine dello scorso campionato, Bryant aveva spiegato come il dito infortunato non gli provocasse dolore ("ogni tanto - aveva detto - quando viene colpito si 'addormenta' per un paio di minuti") sebbene influenzasse leggermente la sua meccanica di tiro, costringendolo a un rilascio meno morbido.

I Lakers inizieranno il training camp il 27 settembre mentre debutteranno in regular season il 28 ottobre allo Staples Center contro i Portand Trail Blazers.