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Bargnani rescinde col Baskonia: ultimo atto di una carriera che solo l'Italia (forse) può salvare

Marco Barzizza

Pubblicato 26/04/2017 alle 17:22 GMT+2

Chiuso anche il capitolo di Vitoria, il Mago si trova ancora senza squadra (come l'anno scorso a febbraio). Resta la Nazionale, dove però non è più leader, né morale e né tecnico. In parallelo con Ale Gentile - anch'egli sempre in "ripartenza" - lui ha 7 anni in più e un appeal internazionale in costante ribasso.

2016/17 Andrea Bargnani

Credit Foto LaPresse

Andrea Bargnani rescinde il contratto con il Baskonia e si ritrova, a pochi mesi di distanza dall'ultima “ripartenza” della sua carriera, a essere di nuovo senza squadra, con numeri di un annata da dimenticare e un posto in Nazionale che, come per il compagno Alessandro Gentile, sarebbe più un regalo “per necessità” e mancanza di valide alternative, che un reale premio alla stagione.

Spagna, addio

Era nell'aria da giorni ma è arrivata solo oggi la notizia della rescissione del contratto del Mago con il Saski Baskonia Vitoria, che appena chiusa la stagione di Eurolega ha formalizzato l'addio al 31enne romano. Epilogo più che preventivabile visti i soliti e continui infortuni – che ne hanno caratterizzato l''intera carriera – e una stagione che lo ha visto in campo per 31 partite tra Eurolega, campionato spagnolo e Copa del Rey, con più di 11 punti di media in Spagna e poco meno di 9 nella massima competizione continentale, dove l'ultima gara giocata è stata il 24 febbraio sul campo dell'Efes (4 punti in 18'). Una parabola verso il basso di una carriera che 10 anni fa sembrava dovesse prendere la strada verso l'Olimpo del basket.

Dal Rising Star Trophy al dimenticatoio

Era l'estate 2006 quando Andrea Bargnani, 20enne di 213 centimetri dal tiro mortifero affamato e già affermato in campo italiano ed europeo, veniva eletto prima scelta assoluta al Draft dai Toronto Raptors con l'etichette di “nuovo Nowitzki”. Un unicum storico che ne fa un primatista europeo (primo nella storia scelto al n°1) e riapre la strada agli italiani in Nba, dopo Vincenzino Esposito più di 10 anni prima (1995). Un premio a una carriera in rapida ascesa, che lo aveva appena consacrato miglior Under 22 di Eurolega e d'Italia, trascinatore della Benetton Treviso allo scudetto. All'esordio tra i Pro americani viene convocato all'All Star Game di Las Vegas per la partita tra rookie e sophomore, è 2° nella classifica annuale di matricola dell'anno (dietro a Brandon Roy) e inserito nel miglior quintetto dei rookie. La strada sembra segnata e il Mago diventa uomo franchigia a Toronto, raggiungendo i suoi numeri migliori nelle stagioni 2009-10 e successiva, chiudendo la prima con 17.2 punti di media e 6 rimbalzi in 80 partite giocate e la seconda con 21.4 in 66 gare giocate. Da lì in poi iniziano i problemi fisici, che ne condizionano il rendimento nelle 6 stagioni successive: 31, 25, 39, 42, 29, 46… le partite giocate di anno in anno (sulle 82 di regular season); fino al tracollo della passata stagione. Firmato un contratto biennale con i Brooklyn Nets nell'estate 2015, dopo 4 mesi rescinde accusando la franchigia di non avergli dato i minuti promessi (13.8 a partita rispetto ai 27.1 dell'anno precedente ai Knicks), e resta free agent per concentrarsi esclusivamente sul Pre Olimpico con l'Italia, dove non brilla e gli azzurri restano fuori dal torneo a cinque cerchi.
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2009-2010 NBA Toronto Raptors Bargnani Bosh

Credit Foto Eurosport

Salvifica Italia?

Proprio il Bel Paese, inteso come Nazionale e probabilmente come club per la prossima stagione, sembra essere l'unica e ultima chance di riscatto per Bargnani, che si trova a fine aprile senza squadra e con la prospettiva di non essere più il punto di riferimento del quintetto azzurro per i prossimi europei (in programma a settembre). I suoi tanti problemi fisici – ultimo quello alla schiena che l'ha fermato a inizio marzo – non ne fanno più un giocatore affidabile, tanto più se aggiungiamo all'instabilità fisica un temperamento che nel corso degli anni in Nba è stato sempre messo sotto la luce dei riflettori; anche se quando va in campo il suo tiro resta una sentenza. La sensazione inoltre è che il ragazzo abbia perso un po' la voglia, tanto che pare abbia rifiutato il “ritorno a casa”, a Roma sponda Virtus, che gli ha offerto un posto per finire la stagione in A2.
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Andrea Bargnani, Italy, 2016 (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Come Gentile, ma con 7 anni in più

Una parabola discendente che ricorda quella, raccontata di recente su queste pagine, di Alessandro Gentile, con cui il Mago condivide il punto di partenza: la Benetton Treviso. Talenti dal futuro certo finché 20enni, condizionati dai problemi fisici e da caratteri complessi, che dopo essere diventati punti fermi di squadre importanti in Nba ed Eurolega, per motivi diversi, si ritrovano continuamente a cambiare aria per ripartire. Tra i due però un'importante differenza, l'età, che premia Alessandro, il quale a 24 anni ha ancora forze, fisico e tempo per tornare grande. Non che un 31enne sia già a fine carriera - l'augurio per il Mago è di risalire la china a partire già dalla prossima estate con la Nazionale - ma i tanti (troppi) infortuni di questi anni e un appeal internazionale sempre più in ribasso non sembrano far pensare a un nuovo florido futuro per l'ex ragazzo prodigio della Stella Azzurra.
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