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Con LeBron James i Lakers riconquistano Hollywood, ma per il titolo NBA serve di più

Davide Fumagalli

Aggiornato 03/07/2018 alle 07:27 GMT+2

L'arrivo del Re può rilanciare le ambizioni dei gialloviola e l'entusiasmo di Los Angeles: Warriors e Rockets sono ancora davanti per la caccia all'anello, l'inaggio di Leonard è imprescindibile.

LeBron James, Boston Celtics-Cleveland Cavaliers, Getty Images

Credit Foto Getty Images

La firma di LeBron James con i Los Angeles Lakers ha di colpo rialzato l'umore dei tifosi gialloviola e di tutti gli sponsor che da anni investono soldi nella franchigia della famiglia Buss. Un marchio storico e vincente come quello dei Lakers non poteva permettersi di stare ancora senza una stella e così il presidente Magic Johnson, con l'aiuto dietro le quinte di Kobe Bryant, è riuscito a convincere il Re, il migliore di tutti, a portare "i suoi talenti" a Hollywood.

Un progetto a lungo termine

Con la sola presenza di LeBron James i Lakers, che nelle ultime 5 stagioni sono rimasti fuori dai playoff e non hanno mai vinto più di 35 gare su 82 (nel 2017-18), diventano automaticamente una formazione che può ambire ad entrare nella post season anche nella selvaggia Western Conference, ma per puntare all'anello serve francamente di più. La decisione di trasferirsi a Ovest è forse la cosa più sorprendente della scelta di James che finora in carriera, sempre ad Est, ha conquistato 9 titoli di Conference in 13 anni, 8 dei quali consecutivi: questa striscia è destinata a chiudersi perchè i Golden State Warriors, campioni NBA in carica col nucleo intatto (Durant, Curry, Thompson, Green), e gli Houston Rockets, con l'MVP James Harden e la conferma di Chris Paul, più la quasi certa firma di Capela, partono sicuramente davanti. Il Re però ha firmato un contratto di 4 anni (154 milioni di dollari totali), i primi 3 sicuri, per cui c'è la consapevolezza che questi Lakers potranno essere costruiti tra questa e l'estate 2019, quando sul mercato ci saranno free agent del calibro di Klay Thompson, Kemba Walker, Jimmy Butler e Kawhi Leonard.

Sfumato George, presi KCP, McGee e Stephenson

Perso Paul George, che con un po' di sorpresa ha deciso di restare agli Oklahoma City Thunder, i Los Angeles Lakers proveranno a dare l'assalto a Kawhi Leonard anche perchè il mercato dei free agent non è più una pista percorribile. Infatti, detto di George e sfumato anche Chris Paul, rimasto ai Rockets, i gialloviola hanno deciso di concentrarsi sul supporting cast rifirmando Kentavious Caldwell-Pope e ingaggiando il centro JaVale McGee e l'esterno Lance Stephenson, storico rivale di LeBron negli scontri playoff con gli Indiana Pacers: questo trio costerà ai Lakers circa 19 milioni di dollari e sostanzialmente impedirà ai gialloviola di dare la caccia ad altri free agent, da DeMarcus Cousins a Clint Capela, a meno di non rinunciare a Julius Randle, che pesa sul salary cap per circa 12 milioni, e di tagliare o spalmare il contratto di Luol Deng, 37 milioni complessivi per i prossimi 2 anni.

Assalto a Kawhi Leonard

Come detto in precedenza Leonard potrà uscire dall'attuale contratto nell'estate 2019 e diventare free agent ma l'All Star ha già fatto capire di voler lasciare subito i San Antonio Spurs. Serve però uno scambio e di conseguenza un'offerta che convinca i texani a cederlo: gli Spurs vorrebbero due giocatori e almeno tre prime scelte future al Draft, i Lakers avrebbero pronto un pacchetto con Brandon Ingram, Kyle Kuzma, Josh Hart e una o più scelte, ma per ora non sembra ci sia un accordo. Secondo diverse voci Kawhi Leonard vorrebbe andare solo ai Lakers, sarebbe felice di giocare con LeBron James e di conseguenza, se non si concretizzerà lo scambio, potrebbe aspettare l'estate 2019 e firmare coi gialloviola di Los Angeles da free agent, lasciando gli Spurs con un pugno di mosche in mano. In quest'ultimo caso i Lakers dovrebbero giocare una stagione "interlocutoria", con James a fare da guida e da chioccia ad un gruppo giovane, talentuoso ma che non sembra attrezzato per fare strada nei playoff.
Kawhi Leonard esulta durante gara-2 delle serie tra i San Antonio Spurs e i Memphis Grizzlies, NBA playoff 2016-17 (Getty Images)

I Lakers tornano di moda: LeBron col numero 23

Lo sbarco di LeBron James a Hollywood riporta in auge il marchio Lakers, passato un po' di moda negli ultimi anni, sicuramente dopo il ritiro di Kobe Bryant nel 2016. I gialloviola ritrovano una stella planetaria, il miglior giocatore del mondo, e possono finalmente dare al loro pubblico glamour fatto di divi del cinema e popstar un motivo in più per occupare le prime file dello Staples Center. L'effetto James si è già visto col merchandising: la maglia numero 23 dei Lakers, che non sarà distribuita finchè il contratto non sarà firmato, è stata messa in vendita circa 45 minuti dopo l'uscita della notizia e nelle prime tre ore ha avuto un picco del 600% in più rispetto al 2014, quando il Re era tornato a Cleveland.
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