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Atlantic Division Preview: Boston, Toronto o Philadelphia: chi si prenderà il trono a Est?

Daniele Fantini

Aggiornato 11/10/2018 alle 19:55 GMT+2

Boston Celtics, Toronto Raptors e Philadelphia 76ers si giocheranno verosimilmente lo scettro di Regina dell’Est subentrando ai Cavs, privi di LeBron James: andiamo ad analizzare i nuovi volti delle squadre della Atlantic Division, senza trascurare i New York Knicks di Porzingis e i Brooklyn Nets in crescita con coach Kenny Atkinson.

Kyrie Irving, Kawhi Leonard, Joel Embiid

Credit Foto Getty Images

Chi prenderà il posto dei Cleveland Cavaliers al vertice della Eastern Conference? L’Atlantic Division schiera le tre principali candidate. Saranno i Boston Celtics dei recuperati Kyrie Irving e Gordon Hayward? O sarà decisivo l’all-in dei Toronto Raptors per Kawhi Leonard? Oppure sarà l’anno della consacrazione del "Process" in casa Philadelphia 76ers?

BOSTON CELTICS

  • Mercato: Boston si è mossa soltanto in maniera marginale, dando la chance della vita a Brad Wanamaker dopo la grande scalata in Europa, e pescando dai Thunder PJ Dozier, esterno destinato a finire in G-League. Gli "acquisti" principali sono, ovviamente, i rientri di Kyrie Irving e Gordon Hayward dai rispettivi infortuni. Poco da segnalare anche in uscita, con le cessioni “minori” di Kadeem Allen, Abdel Nader e Greg Monroe, passato senza lasciare il segno.
  • Draft: Boston ha scelto con la #27 Robert Williams, ala grande uscita da Texas A&M dopo essere stato nominato per due anni consecutivi Defensive Player of the Year della SEC: giocatore dotato di grandi qualità atletiche, ottimo rimbalzista, deve ancora essere sgrezzato nei movimenti offensivi e migliorare un’indole non particolarmente “professionale”.
  • Prospettive: Con l’uscita di scena di LeBron James e l’ovvia parabola discendente cui è destinata Cleveland, Boston si trasforma nella squadra da battere a Est, con il chiaro obiettivo di raggiungere le Finals e ingaggiar battaglia con i Golden State Warriors (o Houston Rockets): i sistemi di gioco sono differenti, e per questo ancor più potenzialmente avvincenti sulla carta.
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Gordon Hayward (Boston Celtics)

Credit Foto Getty Images

BROOKLYN NETS

  • Mercato: I Nets si sono concentrate in maniera particolare nel reparto lunghi, salutando Timo Mozgov e l’esperimento fallito Jahlil Okafor e inserendo un trio di veterani formato da Ed Davis, Kenneth Faried e Jared Dudley, con un mix di atletismo (i primi due) e qualità tecnica (il terzo) ideale per il gioco di Kenny Atkinson. Porte girevoli anche nel reparto esterni, con gli addii di Nik Stauskas e Jeremy Lin e gli arrivi di Treveon Graham e Shabazz Napier.
  • Draft: Sono arrivate più che altro scommese: con la #29, i Nets hanno scelto Dzanan Musa, guardia tiratrice reduce da una grande stagione con il Cedevita Zagabria, con il premio di Rising Star di Eurocup, e con la #40 il lettone Rodions Kurucs, ala piccola cresciuta nel Barcelona B, dotato di un interessante mix di atletismo e pericolosità al tiro.
  • Prospettive: Nonostante il record negativo della scorsa stagione, Kenny Atkinson ha impostato un sistema interessante a Brooklyn, con una linea di gioco moderna, incentrata sul tiro da tre punti accompagnata da lunghi mobili e atletici. Il mercato ha lavorato molto bene in questa direzione, rinforzando un front-court che già presenta l’interessantissimo Jarrett Allen come punto fermo. I playoff sono ancora difficilmente raggiungibili, ma i Nets saranno una delle squadre più divertenti da guardare della Lega.
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Jarrett Allen, Brooklyn Nets, NBA 2018-19

Credit Foto Getty Images

NEW YORK KNICKS

  • Mercato: È stata un’estata piuttosto anonima per i Knicks: in uscita, da segnalare l’addio di un giocatore-barometro importante come Kyle O’Quinn più quelli (meno rimpianti) di Michael Beasley,Troy Williams e Jarrett Jack. In entrata, New York si è mossa in maniera borderline, prelevando Kadeem Allen da Boston, dando l’ennesima chance NBA a Mario Hezonja, e provando a risvegliare Noah Vonleh.
  • Draft: Molto interessante, con gli arrivi di Justin Knox, scelto con la #9, e Mitchell Robinson, con la #36. Knox, prodotto di Kentucky, si è presentato in NBA con la nomea (un po’ azzardata) del nuovo Kevin Durant, ma ha un’eleganza e fluidità di movimenti offensivi davvero notevole, anche se non ancora accompagnata dalla giusta cattiveria, rapidità e fisicità. Robinson, invece, è un giocatore atletico ed estremamente verticale, destinato a regalarci tante giocate elettrizzanti sopra il ferro.
  • Prospettive: I playoff sono ancora lontani, ma New York è pronta a cavalcare un nuovo ciclo con coach David Fizdale: ci si attende tanto da Frank Ntilikina, da Tim Hardaway Jr. e dal rapido adattamento di Knox al basket professionistico. Il numero finale di vittorie dipenderà, ovviamente, dal periodo di ripresa di Kristaps Porzingis, out per buona parte della scorsa stagione per l’infortunio al crociato.
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Kristaps Porzingis (New York Knicks)

Credit Foto Getty Images

PHILADELPHIA 76ERS

  • Mercato: Il grande colpo atteso non è arrivato, né il sogno LeBron James, né altre superstar del calibro di Kawhi Leonard, Paul George o Jimmy Butler. Philadelphia, che ha pagato il vuoto di potere dirigenziale legato allo scandalo che coinvolto Jerry Colangelo, ha dovuto ripiegare sugli “usati sicuri” Wilson Chandler e Mike Muscala per rimpiazzare gli addii di Ersan Ilyasova e Marco Belinelli. Attenzione, però, anche a Jonah Bolden, lasciato maturare al Maccabi Tel Aviv e ora pronto per ritagliarsi spazio anche in NBA.
  • Draft: Philadelphia ha scambiato la sua scelta (#10), Mikal Bridges, per Zhaire Smith (#17), che però rischieremo di non vedere in questa stagione per il grave infortunio al piede sofferto in allenamento. Oltre al succitato Bolden (ancora rookie in NBA), rimane Landry Shamet, guardia tiratrice uscito da Wichita State e che ricorda, per certi versi, JJ Redick, suo perfetto mentore in questo suo primo anno da professionista.
  • Prospettive: Coach Brown ha posto l’asticella molto in alto, con le Finals NBA, ma è più plausibile che i Sixers lavorino per consolidare la grande crescita della scorsa stagione che li ha catapultati dal fondo all’elite della Eastern Conference. L’osservato speciale è ovviamente Markelle Fultz: comincerà integro la stagione e dovrà dimostrare di poter coprire un ruolo importante nel “Processo”.
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Markelle Fultz, Joel Embiid, Ben Simmons, Philadelphia 76ers, NBA 2018

Credit Foto Getty Images

TORONTO RAPTORS

  • Mercato: Dopo la deludente eliminazione in semifinale di Conference, l’estate dei Raptors è stata segnata dalla grande trade con San Antonio per Kawhi Leonard, arrivato assieme all’esperto tiratore Danny Green, in cambio di DeMar DeRozan e Jakob Poetl. Da Boston è stato prelevato Greg Monroe, altro giocatore con esperienza da vendere ma, suo malgrado, mai riuscito a trovarsi nell’ambiente giusto in carriera.
  • Draft: Nulla di nuovo, Toronto ha ceduto tutti i diritti delle scelte di questo draft. Ci si rivede nel 2019!
  • Prospettive: È la stagione dell’all-in: o quest’anno, o niente. L’arrivo di Kawhi Leonard per DeRozan è potenzialmente devastante in etrambi in sensi: se dovesse andare bene, Toronto potrebbe battere Boston e Philadelphia e infilarsi nel vuoto di potere lasciato dal passaggio di LeBron James a Ovest, ma se dovesse andare male (e il rischio c’è, considerando la non-volontà del giocatore di essere lì), si tradurrebbe verosimilmente nella fine del ciclo, con l’addio dello stesso Leonard in estate (sarà free-agent) e la conseguente ricostruzione.
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Kawhi Leonard, Danny Green, Toronto Raptors, NBA 2018-19

Credit Foto Getty Images

Le preview della stagione NBA 2018-19 proseguono nei prossimi giorni: appuntamento a giovedì 11 ottobre per la Central Division.
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