Il power ranking della Western Conference: Clippers e Lakers per l'anello, occhio ai Pelicans
Pubblicato 18/10/2019 alle 07:37 GMT+2
Analizziamo la situazione della Western Conference alla vigilia della nuova stagione NBA. Con l'addio di Kevin Durant e l'infortunio di Klay Thompson i Golden State Warriors sono pronti a defilarsi e a lasciar spazio alle formazioni di Los Angeles, Clippers e Lakers, regine del mercato. Da non dimenticare gli italiani: i tre alfieri Gallinari, Belinelli e Melli sono tutti a Ovest.
LeBron James e Anthony Davis
Credit Foto Getty Images
La stagione NBA 2019-20 che scatta martedì 22 ottobre si presenta con una delle più equilibrate e incerte degli ultimi anni: con l'addio di Kevin Durant e l'infortunio di Klay Thompson i Golden State Warriors sono pronti a defilarsi dopo 5 anni di dominio incontrastato e a lasciar spazio alle formazioni di Los Angeles, Clippers e Lakers, regine del mercato. In biancoblu sono arrivati il campione NBA in carica Kawhi Leonard, che ha lasciato Toronto, e Paul George, mentre in gialloviola alla corte di LeBron James è sbarcato Anthony Davis. Promettono di fare bene i Rockets della nuova coppia Harden-Westbrook e i Nuggets di Nikola Jokic. Da non dimenticare gli italiani: i tre alfieri Gallinari, Belinelli e Melli sono tutti a Ovest.
1. | Houston Rockets |
2. | Los Angeles Clippers |
3. | Denver Nuggets |
4. | Los Angeles Lakers |
5. | Utah Jazz |
6. | Portland Trail Blazers |
7. | Golden State Warriors |
8. | New Orleans Pelicans |
9. | Sacramento Kings |
10. | Dallas Mavericks |
11. | San Antonio Spurs |
12. | Minnesota Timberwolves |
13. | Oklahoma City Thunder |
14. | Phoenix Suns |
15. | Memphis Grizzlies |
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Los Angeles non lascia, ma raddoppia: Clippers e Lakers hanno dominato il mercato estivo e partono con i favori del pronostico, non forse per il numero 1 in regular season, ma per un posto alle Finals. Da una parte Kawhi Leonard e Paul George inseriti in un telaio efficiente e collaudato con i vari Lou Williams Harrell, Shamet, Zubac, Beverley e Harkless per un roster completo e valido, in particolare in difesa. Dall'altra LeBron James che ha finalmente ottenuto Anthony Davis e si è circondato dei classici gregari pronti al sacrificio e a colpire sugli scarichi come Danny Green, Avery Bradley, Kyle Kuzma, Rajon Rondo e Dwight Howard. Per la stagione regolare sembrano più attrezzate Rockets e Nuggets, due squadre più collaudate e profonde, con già un'identità chiara: Houston ha un fenomeno come James Harden, una truppa di specialisti e Russell Westbrook, arrivato in cambio di Chris Paul e deciso ad aiutare l'amico "Barba" a conquistare l'anello; Denver è chiamata a fare un passo in avanti rispetto alla passata stagione, al tandem Murray-Jokic ha aggiunto l'esplosività di Jerami Grant e spera che Michael Porter Jr. sia il fenomeno di cui si diceva tre anni fa al liceo.
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Kawhi Leonard e Paul George, Los Angeles Clippers
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Playoff
Possono lottare per conquistare il fattore campo ma è difficile possano andare fino in fondo Trail Blazers e Jazz. I primi vengono dalla finale dell'Ovest 2019, un risultato irripetibile considerando quanto si sono rinforzate le avversarie: si riparte da certezze come il duo Lillard-McCollum nel backcourt e da coach TerryStotts, è arrivato un centro intimidatore come Whiteside (è all'ultimo anno di contratto, farà certamente bene...) ma sono partite ali molto duttili come Aminu e Harkless, non sostituiti. Utah è notevolmente migliorata rispetto all'anno scorso, ha colmato le lacune in playmaking con Mike Conley e sul perimetro con Bojan Bogdanovic, e ha allungato le rotazioni: se Donovan Mitchell fa il salto che tutti attendono, unito alle conferme di Gobert e Ingles, i Jazz possono anche sognare in grande.
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Mike Conley, Utah Jazz
Credit Foto Getty Images
Outsiders
Per gli ultimi due posti si annuncia un vero caos, a conferma che l'Ovest è ancor più selvaggio di come cantava Will Smith in "Wild Wild West". I San Antonio Spurs di Marco Belinelli rischiano di stare fuori dopo 22 partecipazioni consecutive pur con Popovich in panchina e due All Star come Aldridge e DeRozan mentre fa specie trovare in questa situazione i Golden State Warriors. Dopo 5 anni ai vertici, con 3 titoli, i "Dubs" sono in una fase di "pausa", con l'addio di Durant, l'infortunio di Klay Thompson e l'arrivo via trade di D'Angelo Russell che ha bloccato il mercato (situazione di "hard cap" che impedisce di sforare il tetto). Vero che ci sono ancora Stephen Curry, Draymond Green e coach Steve Kerr, c'è un palazzo nuovo e avvenieristico in città , il Chase Center a San Francisco, ma per il resto la squadra è fatta da ragazzi (matricole o 2° anno) e veterani al minimo salariale: dovrebbero farcela, soprattutto se Klay torna in campo a fine febbraio, ma vederli fuori dalla post season non sarebbe una totale sorpresa.
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Marco Belinelli #18 of the San Antonio Spurs brings the ball up court against the Utah Jazz in a NBA game at Vivint Smart Home Arena on December 4, 2018 in Salt Lake City, Utah.
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Dietro scalpitano le nuove leve! I Pelicans di Nik Melli sono la squadra più intrigante, con l'attesissimo Zion Williamson (elettrizzante in preseason) e gli ex Lakers Lonzo Ball e Brandon Ingram, i Dallas Mavericks hanno una coppia da sogno con Luka Doncic e Kristaps Porzingis nel primo anno post Nowitzki, i Sacramento Kings vogliono fare un passo avanti dopo aver sfiorato i playoff l'anno scorso e hanno talenti pronti alla definitiva esplosione come Fox, Hield e Bogdan Bogdanovic, e i Minnesota Timberwolves hanno un gioiello come Karl-Anthony Towns che ha tutto per essere un candidato MVP se il resto della squadra lo sostiene a dovere.
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Zion Williamson, New Orleans Pelicans
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Discorso a parte meritano gli Oklahoma City Thunder: dopo la rivoluzione estiva, con le cessioni di George e Westbrook, OKC riparte da Chris Paul, Danilo Gallinari e una serie di giovani di talento guidati da "SGA", Shae Gilgeous-Alexander. I Thunder possono fare la corsa per l'ottavo posto ma non è escluso che decidano di concentrarsi sul "rebuilding" e che i movimenti di mercato proseguano visto che Gallinari è in scadenza di contratto e può interessare a qualche contender, idem Chris Paul, pur se con una situazione più complessa ma non certo meno intrigante (i Miami Heat sarebbero i più interessati).
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Sono le uniche due squadre che partono senza speranze di centrare i playoff. I Suns hanno bisogno di costruire una base solida per il futuro dopo tanti ribaltoni nel corso degli anni: l'arrivo di un playmaker come Ricky Rubio e di un coach stimato come Monty Williams sembrano le guide giuste per il "core" composto dai vari Devin Booker, Ayton, Mikael Bridges e Kelly Oubre. I Grizzlies hanno archiviato l'epoca del "Grit and Grind" con l'addio di Mike Conley e avviano una ricostruzione puntando sul talento del rookie Ja Morant, playmaker che promette spettacolo e punti, e su tanti ragazzi di prospettiva come il pivot Brandon Clarke e gli esterni Grayson Allen e Dillon Brooks.
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