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Il significato dei nomi: Portland Trail Blazers

Daniele Fantini

Pubblicato 12/05/2020 alle 21:59 GMT+2

Il nostro viaggio alla riscoperta delle origini delle franchigie NBA prosegue con la storia dei Portland Trail Blazers. La squadra dello Stato dell'Oregon è legata ai tempi delle grandi migrazioni dei coloni che attraversano gli States per stabilirsi nei territori dell'Ovest: si muovono lungo la Oregon Trail, una delle piste più importanti che congiunge il Missouri co la costa occidentale.

Portland Trail Blazers logo

Credit Foto Eurosport

I Portland Trail Blazers entrano in NBA nel 1970 come franchigia di espansione assieme ai Cleveland Cavaliers e ai Buffalo Braves (oggi Los Angeles Clippers). L'idea di creare una nuova squadra nella città dell'Oregon illumina la mente del fondatore, il giornalista e promoter sportivo Harry Glickman, sin dal 1960, anno di apertura dell'arena Memorial Coliseum, ma, in quel periodo, la NBA non è ancora interessata a una manovra espansionistica a Ovest, ed è necessario un decennio di attesa per tempi più maturi.
La scelta del nickname viene effettuata tramite fan-contest: il nome che raccoglie più suggerimenti è Pioneers, ma viene scartato perché già utilizzato da una squadra universitaria locale. Si vira così sulla seconda scelta, Trail Blazers, che appare subito molto convincente: il "trail blazer" (parola composta da "trail", sentiero, e "blaze", tracciare) è colui che traccia una via o un sentiero, un apripista, un pioniere, una figura determinante nella nascita e sviluppo della Stato dell'Oregon e della città di Portland.

Oregon Trail: la vecchia via percorsa da pionieri e coloni

La Oregon Trail in una mappa del 1840: evidenziata in arancione, parte da Independence (Missouri) e termina a Oregon City.
L'Oregon, uno degli Stati meno conosciuti degli USA, si trova nella Pacific Northwest region, affacciato sull'Oceano e compresso tra la California a Sud e lo Stato di Washington a nord. Nei primi anni del 1800 è una regione ancora selvaggia e scarsamente popolata: la stessa Portland, sorta con il nome di Clearing, è un minuscolo avamposto commerciale sulle sponde del fiume Willamette, a pochi chilometri di distanza da Oregon City, al tempo centro più importante della zona. A partire dagli anni '30 del 1800, però, comincia un flusso migratorio sempre maggiore dagli Stati orientali: inizialmente sono cacciatori e commercianti di pellicce ma, in breve, quei piccoli sentieri vengono migliorati, allargati e resi transitabili anche per i carri.
Nasce così l'Oregon Trail, una delle vie migratorie più utilizzate e conosciute dell'epoca, con partenza da Independence (Missouri) e capolinea a Oregon City. Il percorso, lungo 3.490 km, attraversa anche gli Stati del Kansas, Nebraska, Wyoming, Idaho e tocca i confini di Colorado e Utah: si stima che sia stato seguito da almeno 400.000 coloni tra il 1834 e il 1869, 80.000 dei quali stabilitisi nell'Oregon in maniera definitiva. Secondo i dati raccolti dai censimenti dell'epoca, la popolazione dell'Oregon passa dai 12.093 abitanti del 1850 ai 90.923 del 1870, con un incremento del 652%. L'Oregon Trail finisce lentamente in disuso a partire dal 1869, anno di inaugurazione della First Transcontinental Railroad, una linea ferroviaria che attraversa gli States da est a ovest partendo dall'Idaho e arrivando fino a San Francisco.
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Una fotografia restaurata a colori che ritrae un gruppo di coloni lungo la Oregon Trail.

Credit Foto Getty Images

Perché Portland è chiamata "Rip City"?

Il simbolo per eccellenza della città di Portland è la rosa, fiore che cresce in grande quantità in quelle zone. Non a caso, la città viene chiamata "Rose City" e il vecchio nome dell'attuale Moda Center, l'arena che ospita i Trail Blazers, è "Rose Garden". Eppure, esiste un altro nomignolo, di area più cestistica, che probabilmente avrete visto in più di un'occasione campeggiare sulle divise della squadra: "Rip City".
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Damian Lillard e CJ McCollum indossano la canotta dei Portland Trail Blazers con il nickname "Rip City".

Credit Foto Getty Images

Il nickname risale a una telecronaca di una partita della stagione inaugurale dei Trail Blazers: la neonata squadra di Portland sfida i Los Angeles Lakers e, come prevedibile, i gialloviola prendono un buon margine di vantaggio già nelle battute iniziali. I Blazers, però, rimontano punto dopo punto finché Jim Barnett pareggia con un canestro tirato da distanza siderale: è un gesto tecnico stupefacente in un'epoca in cui non esiste il tiro da tre punti, che lascia di stucco gli oltre 12.000 tifosi presenti al palazzo, e il commentatore, Bill Schonely, urla nel microfono una frase puramente emotiva, viscerale, priva di un senso compiuto: "Yeah! Rip City!". Quell'esclamazione così improvvisa e genuina, diventa una frase di culto, destinata a legarsi in maniera inscindibile alla squadra.
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