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Los Angeles è tornata Laker-Land: con questo LeBron James sono i favoriti per il titolo NBA

Davide Fumagalli

Aggiornato 09/03/2020 alle 16:35 GMT+1

Le ultime vittorie contro i Milwaukee Bucks e contro i Clippers nel derby ha rafforzato la candidatura dei gialloviola, forti di un LB in versione MVP affiancato da Anthony Davis e sostenuti da una difesa determinante. I gialloviola sono una squadra in missione e vogliono riportare "a casa" il Larry O'Brien Trophy che manca dal 2010, vinto dai Lakers di Kobe Bryant.

LOS ANGELES, CALIFORNIA - MARCH 08: LeBron James #23 and Anthony Davis #3 of the Los Angeles Lakers celebrate a basket during a 112-103 win over the LA Clippers at Staples Center on March 08, 2020 in Los Angeles, California. NOTE TO USER: User expressly a

Credit Foto Getty Images

E' sempre regular season, una lunga maratona fatta di 82 partite, ma a volte si ha la percezione che alcune di queste singole gare siano diverse, per i tifosi che guardano e soprattutto per i giocatori che scendono sul parquet. Infatti, a guardar bene, questo weekend appena concluso pare aver detto chiaramente che i Los Angeles Lakers di LeBron James e Anthony Davis siano i grandi favoriti per il titolo 2020. Ovviamente non è tutta questione di due gare, ma aver battuto con merito prima i Milwaukee Bucks - la squadra col miglior record della Lega e con l'MVP in carica Giannis Antetokounmpo -, e poi i Los Angeles Clippers - la formazione a detta di quasi tutti favorita per l'anello data la presenza di Kawhi Leonard, Paul George e tantissimi altri -, alza e di molto le quotazioni dei gialloviola.
E aumenta di parecchio le chance di vedere LeBron James incoronato MVP, lui che a 35 anni e alla 17esima stagione in carriera pare non sentire lo scorrere del tempo e domina come quando nell'NBA ci era appena entrato, alla faccia di Giannis e di tutti gli altri. Da non sottovalutare l'aspetto emotivo, con James e i Lakers spinti dal fuoco del ricordo di Kobe Bryant, l'ultimo ad aver portato il titolo a Los Angeles, gialloviola ovviamente, nell'ormai lontano 2010. Perchè non va dimenticato che Los Angeles e lo Staples Center, anche quando giocano i Clippers, sono sempre "Laker-Land", una terra gialloviola.
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LeBron James, Los Angelers Lakers

Credit Foto Getty Images

LeBron James in versione MVP

Al termine della gara coi Clippers, tornato in panchina, LeBron James viene letteralmente "incoronato" dal compagno Kyle Kuzma, una situazione mimata che non è sfuggita alle telecamere. Cameratismo, festeggiamenti, stima, soprattutto la sensazione che il Re sia tornato e voglia riprendersi quel trono lasciato la scorsa stagione, coi Lakers nel pieno della bufera, il record negativo, le voci di mercato e il suo infortunio, letale per le speranze di gialloviola di tornare ai playoff.
James sta viaggiando a quasi 26 punti e 8 rimbalzi di media, più 10.6 assist a sera, il numero uno della Lega: nelle ultime 9 gare, dopo la pausa per l'All Star Weekend, 8 delle quali vinte dai Lakers, LeBron ha alzato l'asticella con 30.3 punti e 10 assist a sera, il più "vecchio" a produrre una striscia del genere da Jerry West nel 1971 a 33 anni. Il nativo di Akron di anni ne ha 35 (nato il 31 dicembre 1984) ed è alla 17esima stagione in carriera, una roba folle, aliena, di totalmente assurdo, che cozza tremendamente nell'era del "load management" e dei riposi programmati.
In tutto questo, ecco il weekend di cui si parlava:
MinutiPuntiRimbalziAssistRecuperiPerse% dal campo% da tre% ai liberi
VS Bucks3737883457.1
12/21
14.3
1/7
80
12/15
VS Clippers3528790241.2
7/17
33.3
2/6
85.7
12/14
Prima la vittoria contro Giannis Antetokounmpo e i Bucks, la miglior squadra della Lega per record (53-9 prima dei ko coi Lakers e coi Suns, ndr), un successo che è valso la conquista dei playoff da parte dei gialloviola per la prima volta dal 2013, l'anno che Kobe si ruppe il tendine d'Achille, e poi il successo nel derby contro i Clippers col Re che firma 19 e gli ultimi 13 dei 27 punti dei Lakers nel quarto periodo (tra canestri e assist). Un qualcosa di surreale, di trascendente, per un LeBron James acclamato MVP in uno Staples Center completamente ai suoi piedi, nonostante si giocasse formalmente in casa dei Clippers.

I Los Angeles Lakers favoriti per l'anello

I Lakers avevano bisogno come l'ossigeno di vincere le gare contro Bucks e Clippers: sì, sono comunque primi saldamente nella Western Conference, ma nei cosiddetti big match non avevano mai convinto, anzi (9-8 il record complessivo contro Bucks, Raptors, Celtics, 76ers, Clippers, Nuggets, Rockets e Jazz, incluso l'ultimo weekend). Per questo le ultime due partite erano fondamentali e infatti i gialloviola non le hanno fallite, riuscendo nell'impresa di vincere consecutivamente contro due delle Top 4 della Lega per la prima volta dal febbraio 2009, quando i Lakers di Kobe Bryant batterono i Celtics e i Cavaliers di... LeBron James.
Quella contro i Clippers poi era ancora più sentita, perchè è un derby e la supremazia cittadina conta (posto che LA resta a dominanzia gialloviola), perchè i "cugini" erano imbattuti nelle gare in cui sono stati al completo con Paul George, Kawhi Leonard e gli altri, e perchè in stagione i Clippers avevano vinto i primi due confronti. In generale, nelle ultime 8 stagioni, il bilancio parlava di 25-5 a favore dei bianco-rosso-blu, decisamente troppo per i Lakers. E' servita una prova maiuscola, di LeBron, di Anthony Davis (30 punti con 8 rimbalzi), soprattutto del supporting cast, indispensabile: favoloso Avery Bradley, 24 punti con 6 triple, bravissimo a punire i raddoppi su LBJ e AD, positivi Caldwell-Pope, 9 punti, Kuzma, 8 con 10 rimbalzi e 2 stoppate, Markieff Morris, 5 (il gemello Marcus coi Clippers ha chiuso con 1 punto e 0 su 9 al tiro...), e persino Rajon Rondo, 4 con 7 assist!
Il rendimento di tutti quelli che non si chiamano James e Davis sarà decisivo per arrivare pronti ai playoff e poi provare ad andare fino in fondo, perchè i due fuoriclasse non bastano, soprattutto se il gioco si ferma e la palla stagna nelle loro mani. I 22 assist con "solo" 12 perse sono un indicatore interessante del fatto che la palla e i giocatori si sono mossi, dando linee di passaggio e "valvole di sfogo" in particolare a LeBron, un radar che trova sempre un bersaglio libero, quando c'è. Viceversa i Clippers han chiuso con 12 assist e 15 palle perse, un segnale d'allarme per Doc Rivers e i suoi.
Ancora una volta va sottolineato che si tratta di due partite isolate all'interno di un calendario di 82. Ma se c'erano due gare da vincere per rafforzare il proprio status, ecco che LeBron James e i Lakers le hanno vinte: ora toccherà agli altri rispondere quando mancano meno di 20 gare al termine della regular season, prima della battaglia assoluta nei playoff.
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