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NBA, con la bolla di Orlando evitati 1.5 miliardi di perdite

Daniele Fantini

Aggiornato 20/10/2020 alle 12:18 GMT+2

La NBA ha evitato circa 1.5 miliardi di perdite grazie alla bolla di Orlando che ha permesso la chiusura della stagione, ma il deficit complessivo dell'annata colpita dalla pandemia di coronavirus supererebbe comunque il miliardo. Le 258 gare cancellate generano 700 milioni di ricavi mancati.

Tip-off between the Los Angeles Lakers and the Miami Heat in Game Six of the 2020 NBA Finals at AdventHealth Arena at the ESPN Wide World Of Sports Complex on October 11, 2020 in Lake Buena Vista, Florida

Credit Foto Getty Images

Per 100 giorni, la bolla di Disneyworld è stato il luogo più sicuro del pianeta: i test giornalieri hanno evidenziato zero casi di coronavirus, e la NBA ha potuto concludere la stagione in sicurezza con le 22 franchigie presenti. La soluzione messa in atto per rispondere alla pandemia è vista come un modello in tutto il mondo, tanto che anche Eurolega l'ha presa in considerazione come "ultima risorsa" per concludere il campionato in corso, ma qual è stato il reale risvolto economico dei tre mesi di basket a Orlando?
La situazione finanziaria della NBA: le perdite salvate con la bolla e quelle comunque sofferte

1.5 miliardi di perdite evitate

Secondo quanto riportato da Sports Business Daily, a fronte di 180 milioni spesi per l'utilizzo in esclusiva delle strutture di Disneyworld per più di tre mesi (circa 1.8 milioni al giorno), la NBA avrebbe evitato 1.5 miliardi di dollari di perdite grazie alla bolla di Orlando. I seeding-games e la possibilità di disputare serie complete di playoff hanno permesso alla NBA di onorare i contratti televisivi e con gli sponsor e aggiungere nuove entrate derivanti dai 60.000 virtual-fan che hanno riempito i maxischermi a bordocampo, dagli sponsor virtuali e da quelli fisici presenti sul parquet: come avrete notato, NBA ha inserito le scritte Disneyworld e il grosso logo di YouTubeTV a centrocampo durante le Finals.
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Tip-off between the Los Angeles Lakers and the Miami Heat in Game Six of the 2020 NBA Finals at AdventHealth Arena at the ESPN Wide World Of Sports Complex on October 11, 2020 in Lake Buena Vista, Florida

Credit Foto Getty Images

Un miliardo di perdite da ticketing e merchandising

Nonostante l'ottima resa economica della bolla, la NBA soffrirà comunque una perdita complessiva di circa un miliardo di dollari per la cancellazione di 258 gare di regular-season: senza la ripresa della stagione di Disneyworld, le perdite totali si sarebbero quindi attestate attorno ai 2.5 miliardi di dollari. Il buco più grosso deriva dai 700 milioni persi dal ticketing e dalle altre spese sostenute dai tifosi nelle arene durante i giorni di gara: nonostante i ricchissimi contratti televisivi e di sponsorizzazione, il 40% degli incassi complessivi della NBA deriva comunque dalla vendita dei biglietti e dalle attività di merchandising correlate. Secondo un report pubblicato da "The Athletic", le franchigie più colpite sarebbero i Golden State Warriors (6 milioni di perdite), i Los Angeles Lakers (5.6), i New York Knicks (5.2), gli Houston Rockets e i Boston Celtics.

Effetto sul salary-cap della prossima stagione?

I mancati introiti avranno ripercussioni sulla salute finanziaria della Lega nella prossima annata e, probabilmente, anche sul salary-cap. Nonostante l'esistenza di un "paracadute" del 6% deciso del collective bargaining agreement, le perdite potrebbero frenare la crescita del tetto salariale evitando il balzo a 115 milioni rispetto ai 109.1 della stagione conclusa a Orlando un paio di settimane fa. La possibilità di avere, o meno, tifosi sugli spalti sarà cruciale per definire l'assetto economico della NBA nel 2021. Il campionato non ripartirà prima di gennaio 2021 ma le modalità devono ancora essere definite: la Lega continua a valutare l'ipotesi della creazione di altre bolle sparse per il continente, una soluzione che, però, giocatori e front-office delle franchigie preferirebbero evitare.
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