Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto
Opinion
BasketNBA

Operazione Space Jam: Jordan e Bugs Bunny nella stessa squadra, affare da 6 miliardi di dollari

Paolo Pegoraro

Pubblicato 04/05/2020 alle 20:42 GMT+2

In attesa del sequel con LeBron James a duettare con Bugs Bunny, ripercorriamo la genesi del primo capitolo di "Space Jam": un business da 6 miliardi di dollari nato da un calcolo preciso.

Space Jam-Mania

Credit Foto Getty Images

“Questo potrebbe essere l’inizio di una bella amicizia!”, esclama Bugs Bunny all’indirizzo di Micheal Jordan – citando il capolavoro senza tempo Casablanca – nella parte finale dello spot Nike girato per il Super Bowl del 1992. Quella pubblicità marcò davvero l’inizio di una bella (e remunerativa!) amicizia tra il giocatore di pallacanestro più famoso di tutti i tempi e il “Michael Jordan” dei cartoni animati, Bugs Bunny. Notando che quella strana coppia bucava lo schermo e impattava assai sul mercato delle scarpe, l’agente di Jordan David Falk formulò per primo l’idea di costruirci attorno un film; i capoccia della Warner Bros., dal canto loro, saltarono sul treno in corsa senza tergiversare. Negli Stati Uniti d’America nulla viene lasciato al caso e Space Jam nacque da un chirurgico calcolo: da una parte rilanciare la sbiadita immagine dei Looney Tunes, dall’altra crearne una ad hoc per Jordan e per l’intera NBA, trasformandoli in figure formato famiglia. La ciambella riuscì col buco.
Il "sodalizio" tra Jordan e Bunny

The Summer of Space Jam

Il 45 non salta come il 23, parliamo di due persone completamente differenti. Io quella cosa al 23 non l’avrei mai potuta fare
È da poco calato il sipario su gara-1 delle semifinali di Conference del 1995 e l’ala piccola degli Orlando Magic Nick Anderson commenta così la rubata a Jordan che ha deciso la partita. Quella è l’ultima sera in cui Michael Jordan, riabbracciata da qualche settimana la pallacanestro dopo il discusso intermezzo nel baseball delle Minor League, indossa la maglia numero 45: da gara-2 ritrova la sua adorata #23, ma i suoi super poteri non bastano per avere la meglio sui rampanti Magic di Shaq, Penny Hardaway e dell’ex Horace Grant. His Airness come da prassi annota il nome di Nick Anderson sul celeberrimo libro nero e un anno più tardi per i Magic saranno guai; nel frattempo c’è un film da girare. Nell’estate del 1995 cominciano le riprese di Space Jam e Jordan, essendo Jordan, si divide tra il set e gli allenamenti all’interno di una piccola palestra fatta appositamente allestire di fianco agli studi della Warner Bros. a Los Angeles. Da Reggie Miller a Magic Johnson fino ai giocatori di college locali, chi ne ha modo accorre ogni sera al Jordan Dome animando incendiarie sfide sul parquet. Il 26 novembre del 1996 Space Jam debutterà nelle sale cinematografiche statunitensi agguantando immediatamente la prima posizione al box office.

Il grande blockbuster

Costato 80 milioni di dollari, il film ne incassa 230 milioni in totale: un risultato buono, in termini assoluti, ma non trascendentale. Sono i ricavi complessivi a offrire la misura di una vera e propria follia collettiva. Tra box office, home video, fumetto, videogame e merchandising di ogni tipo il “franchise” Space Jam genera negli anni un indotto di 6 miliardi di dollari (!) ricoprendo d’oro ogni ingranaggio di questa mastodontica giostra.
Il merchandising di Space Jam
Qualche esempio: le Air Jordan 11 utilizzate nel film secondo Bloomberg sono le sneaker più vendute della storia; la colonna sonora si aggiudica 6 dischi di platino, mentre la carriera di R. Kelly decolla grazie all’incredibile successo commerciale della sua I Believe I Can Fly. Space Jam è il film di basket di maggior successo della storia, nonché quinto film sportivo per incassi dopo The Blind Side, Rocky IV, Jerry Maguire e Rocky III. Avveniristico per gli standard dell’epoca, il sito Internet ufficiale, pensate, è ancora consultabile online. Navigarci ora equivale a lanciarsi in un tuffo virtuale nel 1996, l’anno in cui Space Jam rapì gli spettatori di ogni angolo del globo per trascinarli nel Paese dei balocchi.
I numeri di Space Jam

L’eredità di Space Jam 1

Attingendo a piene mani dal gergo di Space Jam, il film fu Monstar sul piano commerciale, Nerdluck sul piano della critica cinematografica che lo stroncò all’unanimità… E in effetti potrebbe essere derubricato a quello che gli americani definiscono guilty pleasure - ovvero un piacere inconfessabile che ci mette in imbarazzo - per chiunque lo rivedesse a distanza di anni con occhio adulto, in un accesso di nostalgia. In realtà Space Jam è uno straordinario esempio di film a tecnica mista destinato perlopiù a un pubblico di ragazzi, con lampanti difetti ma anche qualche punto di forza (tutte le scene con Bill Murray sono stra cult, ad esempio). Forse gli artefici di Space Jam: a new legacy non si saranno dovuti superare per dare vita a un film migliore, ma di certo entrare nell’immaginario collettivo alla stregua del primo capitolo attraverso quell'operazione win-win sarà un’impresa impossibile... Anche per Sua Maestà LeBron.
Qual è il vostro film di basket preferito?

picture

Michael Jordan e LeBron James a confronto: le migliori azioni alle Olimpiadi

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità